Come arrivare
Per chi proviene da Nord: Uscita autostrada A1–Firenze Sud, proseguire per Pontassieve, Passo
della Consuma direzione Pratovecchio-Stia. Da qui seguire le indicazioni per Passo della Calla – 60
Km circa.
Per chi proviene da Sud: Uscita autostrada A1–Arezzo, seguire le indicazioni per Bibbiena,
proseguire per Pratovecchio-Stia, quindi seguire le indicazioni per Passo della Calla – 60 Km circa.
Per chi proviene da Forlì: Proseguire in direzione Meldola, Santa Sofia, Campigna, Passo della
Calla-S.P. 310 del Bidente – 60 Km circa.
Norme di fruizione
Fruizione libera. All’interno delle Riserve biogenetiche e in tutto il Parco nazionale sono in vigore disposizioni puntuali, approvate con delibere del Consiglio del Parco, che regolamentano la raccolta dei funghi e la pesca.
Centri Visita/Musei
Non presenti
Attività in corso
- Impatto di erbivori selvatici sulla vegetazione erbacea ed arbustiva nelle riserve naturali casentinesi: al fine di acquisire dati relativi all’impatto del carico di erbivori nelle riserve naturali statali vengono condotti, da alcuni decenni, rilievi per stimare il consumo alimentare della produzione erbacea ed arbustiva presente in buche originatesi naturalmente per il crollo della componente arborea.
- Life ESC 360: attività di monitoraggio effettuate con il coinvolgimento di volontari di età compresa tra i 18 e i 30 anni, appositamente formati, per turni di lavoro della durata di due mesi. I monitoraggi riguardano varie specie di insetti, anfibi, uccelli, mammiferi. Vengono effettuati rilievi floristici, vegetazionali e forestali e misurazioni di bioacustica. https://www.life360esc.eu/it/.
- Monitoraggio dei mammiferi tramite fototrappolaggio, in collaborazione con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e l’Università degli Studi di Firenze.
Breve descrizione della Riserva
La Riserva, pur essendo di piccole dimensioni (circa 70 ettari) e ubicata in prossimità del crinale, con quote che vanno dai 1175 ai 1465 m s.l.m., è interessante dal punto di vista naturalistico in quanto è, insieme alla Riserva Integrale Regionale della Pietra (con la quale confina), una delle aree a minore influenza antropica attualmente esistenti sul versante toscano dell’Appennino. Per un buon tratto di crinale confina anche con la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, che invece si sviluppa interamente in territorio romagnolo.
Habitat
Nella Riserva è presente il seguente habitat tutelato dalla Direttiva UE Habitat:
9130 Faggete dell’Asperulo-Fagetum; le faggete mesofile eutrofiche costituiscono l’aspetto preponderante della tipologia, sono diffuse su substrati diversi, presentano ottimo sviluppo e densità colma, ecologicamente sono caratterizzate dalla dominanza di specie del genere Cardamine.
Flora
L’area della Riserva è quasi completamente occupata da vegetazione forestale autoctona (soprattutto nella parte a monte) e rimboschimenti di conifere eseguiti tra il 1880 e il 1885; è comunque possibile individuare le seguenti tipologie vegetazionali:
- Faggete eutrofiche pure, con sporadiche piante di abete bianco.
- Subito a valle della faggeta si trovano abetine di abete bianco cui si associano altre essenze molto spesso di origine artificiale come Acer pseudoplatanus, Fraxinus excelsior, Picea abies, Pinus nigra e Alnus cordata.
- In corrispondenza delle radure formatesi da schianti o tagli, si insediano cenosi prative (a dominanza di Brachypodium rupestre, Bromus erectus, Cirsium vulgare e alcune specie di Ranunculaceae e Fabaceae) o arbustive dominate da Rubus pl. e Cytisus scoparius.
- Formazioni igrofile localizzate lungo i fossi e gli stillicidi con Carex pl., Phyllitis scolopendrium e Chrysosplenium alternifolium.
All’interno della Riserva sono state censite 286 entità vegetali, divise in 72 famiglie e 186 generi. Numerose sono le specie note per il loro valore conservazionistico e fitogeografico, legate essenzialmente agli ambienti rupestri in prossimità del crinale di Pian Tombesi e alla faggeta. Trenta entità sono inserite nelle Liste Rosse Regionali o protette secondo la L.R.56/2000; tra queste ricordiamo Aconitum lycoctonum (il cui ritrovamento nella Riserva rappresenta una nuova stazione per la Toscana), Alchemilla saxatilis, Aquilegia vulgaris, Atropa belladonna, Centaurea nigrescens, Dryopteris dilatata, Hesperis matronalis, Lilium martagon, Paris quadrifolia e Taxus baccata.
Fauna
La fauna maggiore è costituita da ungulati come cervi (Cervus elaphus), daini (Dama dama, non autoctono), caprioli (Capreolus capreolus) e cinghiali (Sus scrofa); tra i predatori sono presenti il lupo (Canis lupus) e il gatto selvatico (Felis silvestris), entrambi strettamente protetti dalla Direttiva UE Habitat. Abbondante anche la fauna ornitica forestale, tra cui si annoverano i picchi: picchio verde (Picus viridis), picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), picchio rosso minore (Dryobates minor) e il grande picchio nero (Dryocopus martius). Presenti anche mammiferi minori come lo scoiattolo (Sciurus vulgaris) e il ghiro (Glis glis).