1000 ALBERI PER IL FUTURO
I Carabinieri per la Biodiversità di Castel di Sangro stanno realizzando il più grande nucleo di “bosco diffuso” sui terreni dell’Università Agraria di Castel Madama
I Carabinieri del Reparto Biodiversità di Castel di Sangro, insieme al personale del Reparto di Roma, stanno mettendo a dimora 1000 alberi a Castel Madama, su un ettaro di terreno di proprietà collettiva della locale Università Agraria, insieme a 500 alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo “C.B. Conte di Cavour” della stessa località.
Si tratta del più grande nucleo del “bosco diffuso” che i Carabinieri per la Biodiversità stanno pian piano realizzando in tutta l’Italia nell’ambito del progetto nazionale “Un albero per il futuro”. Siamo ormai arrivati a più di 10.000 alberi, che iniziano a costituire un imponente patrimonio naturale in grado di immagazzinare oltre 150 tonnellate di anidride carbonica ogni anno.
Durante gli eventi previsti a Castel Madama nei giorni 14, 15 e 16 dicembre, i ragazzi hanno partecipato attivamente alla messa a dimora dei 1000 alberelli di leccio, roverella, mirto e fillirea, che costituiranno il “Bosco del mirto” su un terreno anticamente disboscato, contribuendo a contrastare la crisi ecologica e climatica in atto.
L’iniziativa, in corso in tutta Italia da parte dei 28 Reparti Carabinieri Biodiversità, si inquadra nel progetto nazionale di educazione ambientale “Un albero per il futuro – crea il bosco diffuso”, volto alla costituzione di migliaia di piccoli nuclei di foreste autoctone.
Il “Bosco del mirto” di Castel Madama sarà costituito esclusivamente da specie autoctone, in modo da fornire un esempio della composizione specifica degli habitat forestali presenti nella zona e sarà successivamente accudito direttamente dai ragazzi coinvolti nell’iniziativa, che potranno così veder crescere il “bosco diffuso” parallelamente alla loro crescita personale. L’habitat che sarà ricostituito, protetto anche a livello europeo dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, è il numero 9340 (Foreste di Quercus ilex), costituito da boschi sempreverdi termo termo-xerofitici con dominanza di leccio (Quercus ilex), presenti in siti a clima mediterraneo, su calcare, al di sotto di m 1000 di quota. In Italia, il loro stato di conservazione è inadeguato: si tratta di un habitat che deve quindi essere strettamente tutelato, anche perché giudicato in stato di conservazione inadeguato, a livello nazionale, in base all’ultimo Rapporto del Ministero per la Transizione Ecologica e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.