Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Riserva Naturale Orientata Valle del fiume Argentino

Riserva Naturale Orientata Valle del fiume Argentino

Regione

Calabria

Luogo

Orsomarso (Cosenza)

Info

Codice EUAP: 0054

Anno di istituzione: 1987 con D.M. Ambiente 21.07.1987, nr. 425

Superficie: ha 3.980

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
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(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio statale: ettari 82.56.50

Istituto Diocesano per il sostentamento del Clero: ettari 52.25.80

regionale: Calabria Verde ettari 889.69.80

comunale: ettari 2090.14. 51

privata: 865.33.39

Aree Protette Sovrapposte

Parco Nazionale Pollino

ZPS “Pollino-Orsomarso” – IT9310303 – Ettari 94.201

ZSC “Valle del Fiume Argentino” – IT9310023 – Ettari 4.295

Sito GEOPARCO UNESCO

Come arrivare

La riserva si raggiunge facilmente in auto da SUD/NORD percorrendo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, uscita Campotenese direzione Orsomarso fino ad un ampio parcheggio sotto il Comune.

Orsomarso imboccando quindi la strada sterrata che costeggiando il Fiume Argentino conduce all’ingresso della Riserva.

La Riserva è facilmente accessibile anche dalla SS 18 litoranea Tirrenica, imboccando il bivio per Marcellina, indi proseguendo tramite la SP 10 per Orsomarso.

Norme di fruizione della Riserva

L’accesso al territorio della Riserva è libero solo per singoli visitatori o per piccoli gruppi (composti al massimo da nr. 5 persone), mentre è consentito per ragioni di studio e per fini educativi, nonché per gruppi numerosi o comitive, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza.

La fruizione naturalistica è garantita da nr. 4 itinerari naturalistici che sono stati tracciati lungo i percorsi di vecchie piste comunali o mulattiere che debitamente manutenute offrono scorci meravigliosi sulla valle e sulla vegetazione.

Eventuali restrizioni temporali

Durante il periodo estivo, di massimo afflusso turistico nell’area, in accordo con l’Amministrazione Comunale di Orsomarso, l’accesso con automezzi al fondovalle della Riserva è vietato per i visitatori esterni mentre è regolamentato per i residenti.

Attività in corso

Gestione di un Arboreto didattico che funge da punto di raccolta e presentazione del ricco patrimonio botanico della Riserva, inoltre ogni anno si dà corso alla rituale cerimonia della messa a dimora delle piantine per ogni nuovo nato.

Breve descrizione della Riserva

La Riserva Naturale della Valle dell’Argentino, istituita nel 1987 con decreto Ministeriale n. 425, ha un’estensione di 3.980 ha, in direzione ovest est, parallela all’andamento del corso d’acqua che la incide. Essa è interamente contenuta nel comune di Orsomarso.

Il perimetro della Riserva è contornato dai profili topografici dai versanti maggiormente acclivi e le morfologie frastagliate dei rilievi della valle.

L’area termina appena prima della confluenza sul Canale del Mezzinare (quota minima Riserva m. 150 s.l.m.), ad Ovest, estendendosi a sud ovest fino a Serra Costantino (m. 1.159), ed includendo a Nord Est il Timpone Grugoleio (m. 1.244), il Timpone Corriolo (m. 1273), Falaschere e Monte Palanuda (quota  massima Riserva m. 1.632); ad est include Pietra Campanara (m. 1.258) e Timpone Fornelli (m. 1.245), a Sud est Fonte Spaccazza, a sud Timpone Camagna (m. 1.335), la Carpinosa e Fonte Albaneta, Serra della Lepre (m. 1.277) e Castel di Raione (m. 969).

La spettacolarità dei paesaggi, l’abbondanza della fauna e soprattutto la presenza di una popolazione di capriolo, considerata tra le poche autoctone della penisola italiana, motivarono l’istituzione nel 1987 di una delle due aree protette del Massiccio del Pollino.

La Riserva Naturale Orientata Valle del fiume Argentino è stata istituita nel 1987 a protezione dell’alveo fluviale dell’omonimo fiume, nelle quote comprese tra i 150 ed i 1250 metri di altitudine. La Riserva, che occupa una superficie di 3.980 ettari, nella propaggine occidentale del Massiccio del Pellegrino, ricade all’interno del territorio del Parco Nazionale del Pollino. La Riserva Naturale Valle del fiume Argentino è stata dichiarata Zona di Protezione Speciale ai sensi della Direttiva dell’Unione Europea 79/409, che ha per scopo la conservazione dell’habitat naturale degli uccelli selvatici che transitano o sostano nei periodi migratori.

La zona valliva è caratterizzata da una alternanza di ambienti umidi (ontano napoletano ed ontano nero in prevalenza) e boschi di leccio, orniello, carpino nero ed arbusti tipici della macchia mediterranea, cerro, roverella e altre specie.

Nei boschi della Riserva Naturale si trovano, alle quote più elevate, il faggio, il pino loricato e il pino nero.

La finalità principale della Riserva Naturale Orientata Valle del fiume Argentino è la salvaguardia di un’eccezionale area di wilderness, cioè di una zona vergine mai o poco toccata dall’uomo, con tutti gli habitat che nel tempo si sono preservati dall’azione antropica.

Fra le specie animali che hanno trovato rifugio nella valle va menzionato in primis il capriolo italico, oggetto di studi finalizzati, in particolare, alla conoscenza della sulla biologia per mettere a punto strategie di tutela efficace e di conservazione della specie.

Riserva Naturale Orientata Valle del fiume Argentino è tra le aree protette, più selvagge e, al tempo stesso, frequentate della Calabria. La concentrazione dei visitatori è indirizzata nella porzione di Riserva Naturale di fondovalle del fiume Argentino, ove sono concentrate le poche attività agrarie praticate ed ove la Riserva è accessibile dall’abitato del comune di Orsomarso.

Habitat (con particolare riferimento a quelli della Direttiva UE Habitat):

HABITAT NATURA 2000 presenti nella Riserva Valle del Fiume Argentino

Codice

Denominazione

Descrizione

7220*

Sorgenti pietrificanti con formazione di tufi (Cratoneurion)

habitat prioritario che interessa superfici limitate, caratterizzate da comunità di briofite che vegetano presso sorgenti di acque calcaree in cui si forma tufo o travertino.

A quote basse, in genere non oltre i 1000 m, anche le cavità stillicidiose con capelvenere e alghe possono rientrare in questo tipo di habitat.

8210

Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica

vegetazione litofila delle Rupi mediterranee calcaree

9180*

Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion

Habitat prioritario caratterizzato dalla presenza di latifoglie nobili (tigli, aceri, olmi, frassino maggiore).

Queste comunità si sviluppano in corrispondenza di forre o diversanti detritici, scoscesi, in ambienti protetti dai venti con elevata umidità atmosferica.

91E0*

Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

Foreste ripariali mediterranee di ontano nero

9210*:

Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex

Boschi di Faggio anche con Tasso ed Abete bianco

92A0

Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba

Foreste ripariali mediterranee a dominanza di salici e pioppi

9340

Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

Querceti mediterranei

9530*

Pinete (sub)mediterranee di pini neri endemici

Pinete mediterranee di pino nero

95A0

Pinete oromediteranee di altitudine

Pinete di pino loricato

5230*

Matorral arborescenti di Laurus nobilis

Alta macchia mediterranea con alloro dominante

8130

Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili.

Ghiaioni, pietraie e suoli detritici

Flora (con particolare riferimento alle specie rare e a quelle della Direttiva UE Habitat):

Specie vegetali d’interesse conservazionistico presenti nella Riserva Valle del Fiume Argentino

Specie

Denominazione

NOTE

Alnus cordata

Ontano napoletano

 

Aegonychon calabrum

Erba perla calabrese

endemismo calabro rinvenuto nella vegetazione del mantello delle faggete

Erysimum majellense

Violaciocca della Majella

Endemismo dell’appennino centrale con disgiunzioni nell’appennino meridionale

Iberis umbellata

Iberide ad ombrello

specie molto rara, presente in poche località calabresi del settore occidentale del Parco Pollino, su scarpate e radure dei boschi.

Ophrys fuciflora ssp. fuciflora

Fior bombo

La specie fu indicata come Orchidea calabra da Teracciano, su campione proveniente dalle falde Meridionali del Pollino. Areale stenomediterraneo, diffusa nel Parco nei prati aridi e sassosi

Brassica incana

Cavolo bianco

Subendemica – Entità presente soprattutto nell’area italiana, ma con limitati sconfinamenti in territori vicini.

Saxifraga marginata

Sassifraga marginata

orofita ad areale S-E Europeo

Rhamnus pumilius Turra,

Ranno spaccasassi

orofita ad areale S-E Europeo

Portenschlagiella ramosissima

Atamanta ramosissima

 

Putoria calabrica

Putoria delle rocce

 

Campanula fragilis

Campanula napoletana

 

Achillea rupestris subsp. calcarea

Achillea rupestre

taxon endemico della Calabria, anch’esso di ambienti rupestri; Endemismo dell’Appennino Meridionale localizzato nel parco Nazionale del Pollino

Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii

Acero di Lobel

Endemismo dell’Appennino meridionale

Chamaecytisus spinescens Var. pollinensis

Citiso spinoso

frequente nelle garighe e nei cespuglieti, anch’esso endemico.

Coris monspeliensis

Coris di Montpellier

 

Lathyrus niger subsp. jordanii

Cicerchia nera

 

Ophrys fuciflora subsp. lacaitae

Ofride di Lacaiteo delle garighe;

sub endemismo dell’Appennino Meridionale nota per la Sicilia e per un numero limitato di stazioni nell’Italia

Meridionale tirrenica;

Potentilla caulescenssubsp. nebrodensis

Potentilla pendula

endemismo dei monti calcarei dell’Italia Meridionale rinvenuto in ambiente rupicolo;

Salix brutia

Salice calabrese

lungo il corso d’acqua, endemismo della Calabria

Phyllitis sagittata

Asplenio sagittato

 

Pinus heldreichii H. Christ (= P. leucodermis Antoine)

Pino loricato

sulle rupi

Pteris cretica

Pteride di Creta

 

Di particolare interesse per i licheni è la Valle del Fiume Argentino, inclusa nel sito “Valli dei fiumi Argentino, Abatemarco, Rosa ed Esaro”.

Fauna (con particolare riferimento alle specie rare e a quelle delle Direttive UE Habitat e Uccelli).

Specie animali d’interesse conservazionistico presenti nella Riserva Valle del Fiume Argentino

SPECIE

NOME COMUNE

NOTE

Alectoris graeca

Coturnice

 

Aquila chrysaetos

Aquila reale

 

Bombina pachypus

Ululone appenninico

Taxon endemico dell’appennino

Canis lupus

Lupo

Direttiva Habitat, All. II e IV

Cordulegaster trinacriae

   

Dryocopus martius

Picchio nero

 

Elaphe quatuorlineata

Cervone

Direttiva Habitat, All. II e IV

Falco peregrinus

Falco pellegrino

 

Ficedula albicollis

Balia dal collare

 

Lanius collurio

Averla piccola

 

Lutra lutra

Lontra comune

Direttiva Habitat, All. II e IV

Osmoderma italicum

   

Rhinolophus euryale

Ferro di cavallo euryale

 

Rhinolophus ferrumequinum

Ferra di cavallo maggiore

Direttiva Habitat, All. II e IV

Salamandrina terdigitata

Salamandrina dagli occhiali

Direttiva Habitat, All. II e IV.Taxon endemico dell’Appennino

Capreolus capreolus

Capriolo italico

Sottospecie endemica Capreolus capreolus subsp. italicus

Coronella austriaca

Colubro liscio

Direttiva Habitat, All. IV

Elaphe longissima (Zamenis longissimus)

Saettone comune

Direttiva Habitat, All. IV

Lacerta bilineata

Ramarro occidentale

Direttiva Habitat, All. IV

Salamandra salamandra

Salamandra pezzata

Direttiva Habitat, All. IV. La Salamandra pezzata è rappresentata nell’area calabrese dalla sottospecie endemica dell’Appennino Salamandra salamandra subsp. gigliolii

Rhinolophus euryale

Ferro di cavallo euryale

 

Rhinolophus ferrumequinum

Ferro di cavallo maggiore

Direttiva Habitat, All. II e IV

Normativa

D.M. istitutivo e D.M. Agricoltura e Foreste 15.12.1984;

L. n. 394/1991(Legge quadro sulle aree protette);

D.P.R. 15/11/1993, istitutivo del Parco Nazionale del Pollino;

D.M. di designazione di ZSC: D.M. Ambiente 27 giugno 2017

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