ALBERI: LINFA DELLA CITTÀ
I Carabinieri della Biodiversità, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, rendono più verdi le nostre città grazie al recupero dei centri urbani degradati o abbandonati.
L’auspicio è quello di essere presenti almeno in 1000 località e mettere a dimora circa 5000 piante.
Nei Centri Nazionali per la Conservazione della Biodiversità i Carabinieri custodiscono un patrimonio genetico forestale di enorme valore strategico, più di 2 miliardi di semi di quasi 200 specie arboree e arbustive della flora italiana. Serviranno per realizzare nei prossimi tre anni circa 6.600.000 piantine da fornire alle città metropolitane
In occasione della tradizionale Giornata Nazionale degli Alberi, che ricorre il 21 novembre, il Comando Unità Forestali, Ambientali ed Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con l’UNICEF e con l’EarthdayItalia, ha promosso la messa a dimora su tutto il territorio nazionale di piante autoctone per la valorizzazione e la riqualificazione delle aree urbane degradate.
L’obiettivo è focalizzare l’attenzione sulla multifunzionalità e sulla fondamentale importanza del “verde urbano”, attraverso il recupero di aree abbandonate. La creazione di queste piccole oasi verdi permette di esaltare tematiche come la coesione sociale, il benessere collettivo, il rispetto degli spazi comuni e la consapevolezza dell’importanza delle funzioni ecosistemiche che gli alberi regalano anche in città.
Il 21 novembre, Giornata Nazionale degli Alberi, tutte le strutture periferiche del CUFA (gruppi, reparti, stazioni e nuclei) hanno organizzato, con la collaborazione delle autorità locali, scolaresche e associazioni, una capillare messa a dimora di piante forestali autoctone messe a disposizione dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità e svolgendo attività di sensibilizzazione e divulgazione ambientale, con l’auspicio di essere presenti almeno in 1000 località con circa 5000 piante messe a dimora.
Il 22 novembre il CUFA, in collaborazione con le città metropolitane e gli altri capoluoghi di regione, in aree periferiche degradate precedentemente individuate, ha provveduto alla messa a dimora di alcune piante autoctone e all’installazione di alcuni arredi (una panchina, un tavolino e una bacheca illustrativa del progetto), tutti realizzati dalle maestranze del CUFA, con legname proveniente da alberi morti, per cause naturali, all’interno delle Riserve Naturali dello Stato gestite dell’Arma dei Carabinieri. L’intervento simbolico rappresenta l’avvio di un processo di recupero e di restituzione alla collettività delle aree nelle quali svolgere attività di sensibilizzazione ai temi ambientali, con particolare riferimento all’importanza del verde urbano e del rispetto della natura.
Contestualmente, presso l’Auditorium della Facoltà di Architettura di Reggio Calabria, è stato organizzato un convegno nazionale di presentazione del progetto dal titolo “Alberi: linfa della Città” che verte sull’estrema importanza degli alberi nei nostri centri urbani.
Al convegno hanno partecipato, con i loro contributi, non solo le autorità istituzionali, ma anche esperti del settore scientifico e di educazione ambientale, insegnanti e personalità del mondo accademico, oltre alle associazioni ambientaliste, con cui confrontarsi sui temi del verde urbano come infrastruttura sociale e sugli influssi paesaggistici e qualitativi delle nostre città.
Sono intervenuti rappresentanti del Comitato per lo Sviluppo del Verde pubblico, il Direttore del Dipartimento Amministrazione Generale, Pianificazione e Patrimonio Naturale del MASE, rappresentanti del Ministero dell’Istruzione, professori universitari esperti del settore, architetti paesaggisti, giornalisti naturalisti, il Presidente di EarthdayItalia, membri dell’Istituto Superiore della Sanità, il Direttore Generale dell’UNICEF Italia e rappresentanti delle principali associazioni ambientaliste.
Durante il convegno, che poteva essere seguito anche in modalità webinar, ci sono stati brevi collegamenti con gli altri capoluoghi e città metropolitane che hanno presentato sinteticamente i progetti di recupero delle aree degradate avviati in quella sede. In questo modo tutto il paese si è sentito idealmente unito per il raggiungimento dell’obiettivo comune del miglioramento delle condizioni ambientali del pianeta.
Particolare importanza è stata attribuita alla premiazione di un ragazzo che si è distinto nell’affrontare tematiche ambientali nell’ambito di un Progetto UNICEF unitamente a EarthDay Italia. Durante il convegno, infatti, il Presidente di EarthDay Italia con rappresentanti Unicef hanno affrontato le delicate problematiche connesse agli effetti dei cambiamenti climatici sulla fascia più debole della popolazione rappresentata dai bambini.
E’ stata anche l’occasione per i rappresentanti del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica di illustrare il grande progetto di forestazione urbana finanziato nell’ambito del PNRR, per la cui attuazione è stato recentemente siglato un accordo di collaborazione con il CUFA che provvederà alla fornitura del materiale di propagazione necessario alla realizzazione delle piantine da mettere a dimora nelle 14 città metropolitane italiane.
I Centri Nazionale per la conservazione della Biodiversità dei Carabinieri di Peri (VR) e Pieve Santo Stefano (AR) che custodiscono un patrimonio genetico forestale di enorme valore strategico e che si concretizza in circa 2 miliardi di semi di quasi 200 specie arboree e arbustive della flora italiana, in collaborazione con il MASE, stanno già provvedendo alla raccolta, preparazione e caratterizzazione del materiale genetico necessario per realizzare nei prossimi tre anni circa 6.600.000 piantine da fornire alle città metropolitane.
All’esterno dell’Auditorium è stato allestito un vero e proprio Villaggio per la biodiversità dove, in un percorso ragionato, si sono svolte alcune sessioni di educazione ambientale, alla scoperta degli habitat naturali della nostra penisola.
L’aumento delle piante nei centri urbani non solo valorizza da un punto di vista estetico il paesaggio, ma lo arricchisce di bellezze naturali e di nuovi organismi viventi. Numerosi studi scientifici confermano, infatti, l’effetto benefico del verde pubblico sul cittadino, riducendone lo stress, migliorandone l’umore e aumentandone la produttività. La semplice presenza e la cura di aree verdi in città eleva questi spazi, recuperati al degrado e all’abbandono, a speciale strumento di prevenzione, educazione, conoscenza e consapevolezza da parte dei cittadini, aumentando il loro senso di appartenenza e di coesione sociale.
Quindi non solo si conferma la straordinaria, e unica, capacità delle piante di stoccare e fissare il carbonio durante la loro crescita migliorando la qualità dell’aria e filtrando gli agenti inquinanti, ma anche il loro effetto regolatore e mitigatore sui cambiamenti climatici.
Questi piccoli nuclei arborei parteciperanno concretamente anche alla creazione di nuovi punti strategici per ampliare le reti ecologiche, per la conservazione della biodiversità animale e vegetale a livello locale e nazionale.
Lo scopo è realizzare tutti quegli “interventi verdi”, vitali e rivitalizzanti, per far tornare le nostre caotiche città ad una dimensione più naturale, più umana e più sana.
Mettiamo a dimora gli alberi e miglioriamo la vita in città.
Tutte le piante, così come negli anni precedenti, sono fornite dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità e sono corredate di fascetta con QR CODE necessaria per la loro geolocalizzazione e il conseguente inserimento nel portale www.unalberoperilfuturo.it per la creazione e crescita di un grande bosco diffuso della legalità.