L’Arma dei Carabinieri al servizio del “Cuore verde di Caivano”
Un’area completamente devastata e abbandonata da un punto di vista ambientale, sociale e strutturale è diventata oggi un Parco urbano con finalità didattico ricreative, grazie agli interventi di recupero e riqualificazione dell’Arma dei Carabinieri. È così che appare l’intero complesso ristrutturato, visto dall’alto, e che assume, grazie ai percorsi, la forma di un cuore, lo stesso ricreato sul logo del Parco e che richiama lo slogan “Il cuore verde di Caivano”.
Il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, grazie al coinvolgimento dei Reparti Biodiversità dipendenti, ha collaborato, con il Commissario straordinario di Governo per Caivano, ai lavori di riqualificazione dell’area verde adiacente al Centro sportivo polifunzionale cd. “Ex Delphinia” di Caivano (NA). A tal fine, tra il Comando unità forestali ambientali e agroalimentari Carabinieri e il Commissario Straordinario, è stato stipulato un accordo di collaborazione che prevede il recupero di aree verdi e la realizzazione di percorsi didattico educativo e ricreativi ed eventuali ulteriori opere di risanamento e ripristino nel territorio del medesimo comune.
L’obiettivo è dare a tutta la popolazione un messaggio di immediata operatività, attenzione, vicinanza, efficacia ed efficienza, soprattutto dopo le note vicende di cronaca, restituendo ai cittadini stessi il 21 novembre, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, la possibilità di fruire dell’area verde da anni abbandonata, e che, grazie agli interventi di recupero ambientale, è diventata una vera e propria oasi privilegiata per la salvaguardia della biodiversità, uno spazio ricreativo e di aggregazione.
L’area, inizialmente in totale stato di abbandono, presentava molteplici criticità, dal punto di vista vegetazionale e ambientale per la presenza di molteplici tipologie di rifiuti, anche pericolosi, e dal punto di vista sociale per la tipologia di fruizione dell’area frequentata, a quanto riportato dalle cronache, da tossicodipendenti e sede di spaccio di stupefacenti.
È stata necessaria, innanzitutto, una bonifica dell’area dai rifiuti presenti con interventi mirati alla completa rimozione della vegetazione infestante e alla sistemazione delle piante esistenti.
Successivamente c’è stato il restauro della rete di vialetti e sentieri presenti nel progetto originario e la realizzazione di sistemi di illuminazione innovativi, tramite pannelli fotovoltaici, al fine di sottolineare l’importanza delle risorse sostenibili per la tutela dell’ambiente.
È stata installata anche una casetta prefabbricata in legno con funzione di immobile di servizio e sono stati realizzati, all’interno del Parco, alcuni percorsi tematici educativi e punti di aggregazione.
Il primo è il percorso benessere ideato lungo il perimetro esterno del Parco per massimizzarne la lunghezza, progettato sulla scia della naturale vocazione dell’area, concepita inizialmente come area di conforto per il centro sportivo attiguo, per consentire una fruizione a chi cerca di conseguire uno stile di vita sano che comprenda una blanda attività fisica.
Lungo il percorso sono state realizzate delle tabelle con piccoli suggerimenti per preservare uno stile sano di vita nella quotidianità.
Sono stati costruiti percorsi arborei tematici con specie dotate di descrizioni ed aneddoti sul loro uso nella vita di tutti i giorni.
Sono state create un’aula didattica, intesa come elemento centrale del Parco situata, non a caso, al centro dello stesso a significare il ruolo fondamentale dell’istruzione nei processi di formazione sociale del cittadino e un’aula studio, ideata come punto di condivisione dell’esperienza formativa, corredata da vari punti di riflessione situati nelle piazzole lungo il perimetro del Parco, realizzati per l’attività di studio quotidiana che accompagna la crescita individuale.
Sono state realizzate panchine che accolgono i fruitori e aiuole tematiche con lo scopo di divulgare la conoscenza del ruolo degli insetti e delle piante aromatiche.
In una zona circolare del Parco è stata poi ideata una saletta lettura nel verde, un piccolo gioiello suggerito dalla naturale disposizione della vegetazione in un punto del Parco, con una panca particolarmente ergonomica, che riporta ai valori della calma e della meditazione astraendo il fruitore dal contesto circostante.
Tutti gli arredi dell’area, comprese le panchine, sono stati realizzati con il legname proveniente da alberi morti per cause naturali all’interno delle Riserve Naturali dello Stato gestite dell’Arma dei Carabinieri e per i quali è possibile calcolare l’impronta di carbonio che viene trattenuta dagli stessi alberi.
Il 22 novembre 2023 si è tenuto presso il Complesso Universitario di Scampia, nuova sede dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, il convegno nazionale L’Albero “Cittadino” , in cui è protagonista l’albero di città, per la molteplicità dei ruoli cui assolve: funzione ecologica, elemento di arredo urbano, indicatore del passaggio delle stagioni, riferimento per abitanti e bambini, con i quali condivide gli aspetti positivi e negativi della città (la vivacità, l’ecosistema città, l’inquinamento atmosferico e acustico, il traffico, il consumo di suolo), tanto da meritare il riconoscimento del diritto di essere difeso. All’ evento hanno partecipato, oltre alle autorità istituzionali, esperti del settore scientifico e di educazione ambientale, insegnanti e personalità del mondo accademico, nonché associazioni ambientaliste, per confrontarsi sui temi del verde urbano come infrastruttura sociale e sugli influssi paesaggistici e qualitativi delle nostre città. Le scolaresche della provincia di Napoli sono state le principali destinatarie della manifestazione, che è diretta a segnare un percorso di consapevolezza e di impegno civico.
Durante il convegno ci sono stati brevi collegamenti con gli altri capoluoghi e città metropolitane che hanno presentato sinteticamente i progetti di recupero delle aree degradate avviati in quella sede. In questo modo tutto il paese si è sentito idealmente unito per il raggiungimento dell’obiettivo comune del miglioramento delle condizioni ambientali del pianeta.
Alle ore 11.30, al termine del Convegno, sono state messe a dimora alcune piante autoctone fornite dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità e corredate di fascetta QR CODE necessaria per la loro geolocalizzazione, al fine di accrescere il grande bosco diffuso della legalità.
L’iniziativa, infatti, rientra nell’ambito di un più ampio progetto nazionale, “Un albero per il futuro” nato con lo scopo di sensibilizzare tutti i cittadini alle tematiche ambientali e di educazione alla legalità, promosso dai Carabinieri della Biodiversità e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Un progetto che vede in prima linea soprattutto i giovani che, con la messa a dimora delle piante, contribuiscono a trattenere una grande quantità di anidride carbonica, e compiono così un gesto concreto per contrastare i cambiamenti climatici.