Carabinieri

Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

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Foresta Demaniale Feudo Carceri

Foresta Demaniale Feudo Carceri

Regione

Abruzzo

Luogo

Ateleta (L’Aquila)

Info

Anno di istituzione: 1989

Superficie (in ha): 428

Proprietà dei terreni

demanio statale

Aree Protette Sovrapposte

EUAP 0013 – Parco Nazionale della Majella (intera superficie della Riserva)

IT7140129 – Zona di Protezione Speciale Parco Nazionale della Majella (intera superficie della Riserva)

IT7140043 Sito di Interesse Comunitario Monti Pizzi – Monte Secine

Come arrivare

L’accesso alla Foresta è possibile da tre punti diversi: dall’abitato di Pietransieri (AQ), percorrendo i sentieri ufficiali del Parco Nazionale della Majella N1 o N2 che in circa 2 km portano alla parte Sud del suo territorio, dalla località La Posta in comune di Ateleta (AQ), percorrendo i sentieri del Parco M2 e N2, oppure dalla S.S. n. 84 Frentana, percorrendo il sentiero del Parco N4 che dalla località Pizzo di Coda in Comune di Pescocostanzo (AQ) consente di raggiungere la parte Nord della Foresta in circa 5 km.

Norme di fruizione della Riserva

L’accesso al territorio della Riserva non è consentito liberamente, in quanto quasi tutto il suo territorio si trova nella Zona A di Riserva Integrale del Parco Nazionale della Majella. Pertanto l’accesso e il transito possono avvenire, esclusivamente a piedi o a cavallo, solo lungo i sentieri ufficiali segnalati riportati nella carta ufficiale escursionistica del Parco Nazionale della Majella N2 e N3.

Attività in corso

Nella Foresta si svolgono continue campagne di ricerca e monitoraggio su un’ingente quantità di habitat e di specie protette, anche di interesse dell’Unione Europea. In particolare, vi si svolge il monitoraggio delle popolazioni di numerose specie di uccelli rapaci, dell’orso bruno marsicano e della salamandra appenninica.

Il territorio della Riserva è anche uno dei siti ove si svolgono le attività di monitoraggio di habitat e specie protette dalla Direttiva UE Habitat nell’ambito del progetto LIFE ESC360 (https://www.life360esc.eu/it/), con il coinvolgimento attivo, ogni anno, di decine di volontari del Corpo Europeo di Solidarietà dell’Unione Europea.

Breve descrizione della Riserva

Il territorio della Foresta è pervenuto al Demanio dello Stato nel 1989 grazie ad una procedura di esproprio per pubblica utilità, che ha consentito di acquisire una proprietà privata ed assicurarla alla tutela, anche attraverso interventi finalizzati al ripristino di equilibri ambientali alterati da decenni di utilizzo, talvolta eccessivo, delle risorse naturali. Ci troviamo nel cuore dell’Appennino Centrale, tra le montagne abruzzesi ed in prossimità di quelle molisane, nel gruppo del Monti Pizi. La Foresta Demaniale interessa un’area montana, caratterizzata da modesti rilievi arenacei tra i quali svettano significativi picchi calcarei, che si estende dai 1.400 ai 1.750 metri sul livello del mare delle cime di Serra Veticara e Colle delle Vacche. Pinnacoli rocciosi svettano su vasti pianori originati da fosse tettoniche, con numerose sorgenti e piccole incisioni fluviali, prive però di acque superficiali a causa dei fenomeni carsici diffusi su tutta la superficie della Foresta. L’elevata varietà ambientale è associata sia a fattori naturali (litotipi diversificati e conseguente diversificazione del rilievo) che a fattori antropici (utilizzazione del bosco ed attività zootecniche).

Tutta la Foresta è compresa, dal 1993, nel Parco Nazionale della Majella e, dal 2009, nella sua Zona A di Riserva Integrale e, in piccola parte, in quella B di Riserva generale, nel Sito di Interesse Comunitario IT7140043 Monti Pizzi – Monte Secine e nella Zona di Protezione Speciale dell’Unione Europea IT7140129 Parco Nazionale della Maiella.

Habitat

La Foresta ospita importanti habitat protetti anche a livello europeo quali estesissime faggete (habitat 9210* faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex), pianori caratterizzati da praterie mesofile continue a Festuca microphylla (habitat 6230* formazioni erbose a Nardus), praterie xerofitiche (habitat 6210 formazioni erbose secche semi-naturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo dei Festuco-Brometalia, *siti importanti per le orchidee) e rupi (habitat 8210 pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica). Sono anche presenti numerose piccole sorgenti, i cui dintorni sono occupati da un’interessante vegetazione igrofitica con dominanza di Equisetum sp., Carex riparia e Juncus inflexus.

Flora

La flora della Foresta è ricca di numerose specie rare o endemiche, presenti cioè solo sulla catena Appenninica o comunque solo in Italia, come Potentilla apennina, Cymbalaria pallida, Festuca robustifolia e Pedicularus elegans subsp. elegans; sono presenti molte specie di Orchidacee, tra le quali la vistosissima Himantoglossum adriaticum, strettamente protetta anche in base alla Direttiva Habitat dell’Unione Europea

Fauna

La Foresta ospita specie in pericolo di estinzione e protette dalla Direttiva UE Habitat come l’orso bruno marsicano (Ursus arctos subsp. marsicanus), il lupo (Canis lupus) e il pipistrello barbastello (Barbarstella barbastellus), i coleotteri Rosalia alpina e Morimus asper, mentre tra gli uccelli sono presenti specie rare ed incluse nella Direttiva UE Uccelli quali il picchio dalmatino (Dendrocopos leucotos subsp. lilfordi), il picchio muraiolo (Tichodroma muraria), la balia dal collare (Ficedula albicollis), l’aquila reale (Aquila chrysaetos), la Tottavilla (Lullula arborea), il Calandro (Anthus campestris) e l’averla piccola (Lanius collurio). Presso le pozze e le sorgenti, sono presenti due specie di anfibi protetti dalla Direttiva UE Habitat: il tritone crestato (Triturus carnifex) e l’ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus), mentre nel sottobosco umido si trova la rara e minacciata salamandra appenninica (Salamandra salamandra subsp. gigliolii). Abitanti tipici della Foresta sono anche il cervo nobile (Cervus elaphus), il capriolo (Capreolus capreolus), il gatto selvatico (Felis silvestris) e la martora (Martes martes).

Normativa

Dir. 79/409/CEE “Uccelli”, sostituita da Dir. 2009/147/CE

L. n. 394/1991 (Legge quadro sulle aree protette)

Dir. 92/43/CEE “Habitat”, aggiornata con Dir. 2006/105/CE

L. n. 157/1992 (Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio)

D.M. Ambiente 04/11/1993 (Perimetrazione provvisoria e misure provvisorie di salvaguardia del Parco nazionale della Maiella)                             

D.P.R. 05/06/1995 (Istituzione dell’Ente parco nazionale della Maiella)

D.P.R. n. 357/1997, mod. da D.P.R. n. 120/2003 (Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche)

D.Lgs. n. 42/2004 (Codice del paesaggio)

D.M. Ambiente n. 184/2007, mod. dal D.M. del 22/01/2009 (Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione in ZPS e ZSC)

Piano del Parco nazionale della Majella (pubbl. G.U. n. 164 s.g., suppl. ord. n. 119, del 17/07/2009)

D.G.R. Abruzzo n. 451/2009 (Approvazione dei divieti e degli obblighi previsti dal D.M. n. 184/2007 per le ZPS)

L.R. Abruzzo n. 3/2014 (Legge organica in materia di tutela e valorizzazione delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo della regione Abruzzo)

D.G.R. Abruzzo n. 877/2016, mod. da D.G.R. Abruzzo n. 279/2017 (Approvazione delle misure generali di conservazione per la Tutela dei siti della Rete Natura 2000 della Regione Abruzzo)

D.G.R. Abruzzo n. 477/2018 (Approvazione delle misure di conservazione sito-specifiche per il S.I.C. IT7140043 “Monti Pizzi – Monte Secine”)

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