Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Riserva Naturale Orientata e Biogenetica Collemeluccio

Riserva Naturale Orientata e Biogenetica Collemeluccio

Regione

Molise

Luogo

Pescolanciano (Isernia)

Info

Codice EUAP: 0092

Anno di istituzione: 1971

Superficie:  363 ha

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
Vai al Portale Cartografico
(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio statale

Aree Protette Sovrapposte

Riserva MaB “Collemeluccio-Montedimezzo-Alto Molise” (sito MaB UNESCO) (363 ha – 100%)

ZSC IT7212134 “Bosco di Collemeluccio – Selvapiana – Castiglione – La Cocozza” (363 ha – 100%)

ZPS IT7221131 Bosco di Collemeluccio” (363 ha – 100%)

Come arrivare

Indirizzo: Strada Provinciale Aquilonia snc, 86097 Pescolanciano (IS) – 41°42’34.7″Nord 14°21’23.3″Est

Da Isernia: SS650 direzione Vasto, seguire le indicazioni per Pescolanciano (SP 78) e, successivamente, per Pietrabbondante (SP 78). l’ingresso della Riserva è ubicato a sinistra della carreggiata seguendo il senso di marcia indicato.

Norme di fruizione della Riserva

La Riserva è aperta al pubblico tutti i giorni dell’anno dalle 09:00 alle 17:00. L’accesso, per singoli visitatori, famiglie e piccoli gruppi, è autorizzato direttamente in loco previa registrazione dei dati anagrafici. Gruppi superiori alle 10 persone (scolaresche, associazioni, escursionisti, ecc.) necessitano di preventiva autorizzazione rilasciata dal Reparto, al quale devono essere anche richieste visite guidate con il supporto di personale del Reparto. La Riserva è percorribile mediante una rete di 13 sentieri pedonali e ciclabili, che si estendono per oltre 18 km. L’accesso ai cani è consentito solo limitatamente all’area picnic ed immediate vicinanze del Centro Visita, esclusivamente con animale al guinzaglio e museruola al seguito.

Centri Visita / Musei

Il Centro Visita della R.N.O. Collemeluccio è ubicato al piano terra dello stabile sito ai margini della S.P. 78 “Aquilonia” che da Pescolanciano conduce a Pietrabbondante e dal lato opposto rispetto all’area picnic ed è aperto al pubblico tutti i giorni dell’anno nelle seguenti fasce orarie: 10:00 -12:00 e 14:00 – 16:00. Al suo interno sono presenti i locali del museo naturalistico, due sale, ospitanti una raccolta di rocce e minerali, i legni delle foreste di Collemeluccio ed alcuni esemplari tassidermizzati di fauna locale ed in particolare di rapaci diurni e notturni, ungulati come il capriolo ed il cinghiale e canidi (volpe).

Attività in corso

Non sono al momento in corso ricerche e/o progetti LIFE; per quanto concerne le iniziative di educazione ambientale, in attesa dell’avvio del nuovo progetto nazionale di per l’anno scolastico 2020-2021 denominato “Un albero per il futuro”, l’attività si limita a visite ed escursioni guidate.

A partire dal mese di ottobre del 2020 e fino al 2021 vi si svolgeranno le ricerche relative al “Piano di monitoraggio nazionale per la presenza del lupo (Canis lupus)”.

Breve descrizione della Riserva

Di proprietà del Duca D’Alessandro di Pescolanciano ed esteso circa 500 ha, il bosco di Collemeluccio fu portato in dote a questi dalla nobildonna Desiderata Melucci, da cui sembra derivi il nome, la quale lo avrebbe acquistato nel 1628 dall’Università di Pietrabbondante. Rimase di proprietà dei D’Alessandro fino al 1895, anno in cui il Banco di Napoli lo vendette a famiglie del luogo e poi venne frammentato per successioni ereditarie. A partire dal 1968, l’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali si impegnò in un’opera di ricomposizione fondiaria, terminata con la formazione di un nucleo di 363 ha. Dal 1° gennaio 2017, a seguito dell’assorbimento del C.F.S. nell’Arma dei Carabinieri, è amministrata dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Isernia.

Ubicata nel territorio del comune di Pescolanciano (IS), con un intervallo altimetrico compreso tra 920 e 1284 m s.l.m. e confinante a nord con il Regio Tratturo Celano-Foggia, è caratterizzata da formazioni argillose che danno vita ad una morfologia morbida e ondulata, quasi priva di affioramenti rocciosi. Non si rilevano situazioni di marcata instabilità data la modesta pendenza dei versanti, se si esclude la fascia al confine con il Fiume Trigno.

Il reticolo idrografico è costituito dal vallone Salcitaro e da alcuni valloncelli i cui alvei hanno uno sviluppo di poche centinaia di metri, tutti confluenti nel Fiume Trigno.

Habitat

Sono presenti i seguenti habitat della Direttiva UE:

– 5130 “Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli” – arbusteti dominati da Juniperus communis cui si associano Prunus spinosa subsp. spinosa, Ligustrum vulgare e Rosa sp.pl..

– 6210* “Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato

calcareo (Festuco-Brometalia)” (*importante presenza di orchidee)” – formazioni prative con Bromus erectus, Brachypodium rupestre, Dacylis glomerata, Poa pratensis, Holcus lanatus, Festuca circummediterranea, Trifolium pratense subsp. semipurpureum, etc.

– 6510 “Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis)”.

– 91M0 “Foreste pannonico-balcaniche di quercia cerro-quercia sessile” – cerrete termofile

– 9210* “Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex” – faggete termofile

– 92A0 “Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba” – boschi ripariali

– 9510 “Foreste sud appenniniche di Abies alba” – compatto nucleo di bosco ad Abies alba, accompagnato da Quercus cerris ma anche, laddove le condizioni microclimatiche sono favorevoli, da Fagus sylvatica.

Flora

Il bosco relitto di abete bianco, caratterizzato dalla vicarianza con la cerreta mesofila del piano submontano, è un esempio unico per fisionomia, struttura e composizione floristica e si differenzia dal contesto del nucleo post-glaciale dell’Appennino centrale a dominanza di faggio e abete.

Il bosco è caratterizzato per più dell’80% dall’abete bianco, presente a Collemeluccio con formazioni spontanee quali relitto delle antiche abetine che nei secoli e millenni addietro ricoprivano la dorsale appenninica e che oggi, oltre che in Molise, si ritrovano con piccoli nuclei solo in Abruzzo, in Toscana e in Calabria. In questa particolare realtà, infatti, le gestioni passate, basate su una moderazione dei tagli e sulla loro distribuzione su tutta la superficie del bosco, hanno determinato un’ottima conservazione dell’abete bianco.

Particolarmente abbondante e vigorosa, soprattutto laddove l’abete bianco si mescola con il cerro, è la rinnovazione naturale che, ogni qualvolta il soprassuolo si apre lasciando penetrare sufficiente luce, esplode con formazioni fittissime che conservano densità sostenute anche negli stadi successivi.

L’altra specie che partecipa alla formazione del consorzio forestale è il cerro che caratterizza maggiormente le aree a margine della Riserva. Nelle esposizioni più fresche, all’abete si associa il faggio. A queste specie si aggiungono il carpino bianco, l’acero campestre, l’olmo campestre, il ciavardello ed il frassino maggiore. Nel sottobosco rigoglioso si trovano il biancospino, l’agrifoglio, il prugnolo, il nocciolo. Nelle radure e lungo i margini frequenti sono i meli ed i peri selvatici, i sorbi e fra i cespugli la rosa canina e il pruno selvatico.

Fauna

Numerose sono le specie animali presenti: caprioli, lepri, tassi, martore, donnole, faine, volpi, scoiattoli, gatto selvatico. Numericamente abbondante è il cinghiale la cui presenza è messa in evidenza anche dagli insogli rinvenibili in alcune aree della foresta e dai numerosi fusti scortecciati di abete bianco sui quali l’animale va a grattarsi.

Lo stato di conservazione delle cenosi forestali ha consentito che specie come il lupo frequentassero questi luoghi come parte del loro home range.

Le specie che maggiormente caratterizzano l’avifauna presente sono il falco pellegrino, l’ortolano, il falco pecchiaiolo, il nibbio reale, la balia dal collare, il biancone, la tottavilla, l’averla piccola, la poiana.

Tra gli invertebrati meritano di essere segnalate le specie protette dalla Direttiva UE Habitat cerambice della quercia e Rosalia alpina, nonché la Callimorpha quadripunctata e l’Eriogaster catax.

Normativa

DM 11 settembre 1971 (Decreto istitutivo Riserva Naturale Orientata)

DM 13 luglio 1977 (Decreto istitutivo Riserva Biogenetica)   

DM 23 dicembre 1977 (Decreto istitutivo Riserva della Biosfera – Programma MaB Unesco e ampliamento)

L. 394/1991 (Legge quadro sulle aree protette)

DM 16 marzo 2017 (Decreto designazione ZSC IT7212134)

DGR n. 772 del 31 dicembre 2015 e DPGR n. 84 del 10 giugno 2016 (Approvazione Misure di Conservazione sito specifiche ZSC IT7212134)

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