Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

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Riserva Naturale Di Popolamento Animale Montecellesi

Riserva Naturale Di Popolamento Animale Montecellesi

Regione

Toscana

Luogo

Siena (Siena)

Info

Codice EUAP: 0130

Anno di istituzione: 1980

 Superficie: 10 ha

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
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(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio statale

Come arrivare

L’area è ubicata nella periferia Nord di Siena, si raggiunge dalla tangenziale Ovest di Siena prendendo l’uscita “Acquacalda” o l’uscita “Siena Nord”, l’entrata della Riserva è al termine di Via Pecci (Siena).

Norme di fruizione della Riserva

La Riserva è liberamente visitabile sui sentieri. È vietato l’ingresso nelle aree recitate. Orari di apertura al pubblico: 8,00-14,00 / 15,00-17,00.

Breve descrizione 

I terreni che costituiscono la Riserva furono acquistati dallo Stato nel febbraio del 1972 dalla ditta Capitani Serena in Giannelli. Nel complesso, si tratta di un’area collinare compresa tra la SS n. 2 “Cassia” (Località Braccio) e il quartiere Acquacalda (fra 320 e 370 metri s.l.m.), che si sviluppa su due versanti con esposizione rispettivamente SSE e SW, ubicati su uno spartiacque geomorfologico che separa due alvei torrentizi: il Torrente Staggia a Nord (bacino del Fiume Arno) e il Torrente Rigo a Sud (bacino del Fiume Ombrone). Dal punto di vista geologico, la zona è situata al bordo settentrionale del bacino neoautoctono di Siena, formatosi da movimenti tettonici distensivi ed interessato, durante il pliocene, da una trasgressione e regressione marina. Questo ciclo sedimentario ha così provocato la sedimentazione di materiali come argille-limose, con abbondanti fossili bivalvi (Lamellibranchi) e Gasteropodi, sabbia e ciottolate sparso per la maggior parte calcareo. La Riserva ospita dal 1999 un arboreto didattico costituito da 42 specie di piante arboree ed arbustive appartenenti prevalentemente alla flora della Toscana meridionale e da specie di interesse forestale. Associata all’arboreto è una piccola area al margine del bosco dove vivono specie aromatiche (rosmarino, lavanda, mirto e alloro). La maggior parte della superficie è invece occupata da boschi di latifoglie decidue con prevalenza di castagno (Castanea sativa) e querce (Quercus cerris, Quercus petraea e Quercus pubescens), con sorbi e frassini; la restante parte è occupata da un oliveto e dai fabbricati che ospitano la sede del Reparto Carabinieri Biodiversità di Siena.

Habitat

Boschi di latifoglie decidue con prevalenza di castagno (Castanea sativa) e querce (Quercus cerris, Quercus petraea e Quercus pubescens). Dalle indagini sull’origine di questi boschi e dalla loro composizione floristica è risultato che la vegetazione naturale a cui sono ricollegabili è quella degli antichi boschi mesofili a Quercus cerris e Quercus petraea, che in passato erano naturalmente diffusi nelle aree intorno alle zone lacustri come quella di Pian del lago.

Flora

La composizione floristica conferma che molte specie arboree ed erbaceae sono caratteristiche di questo tipo di bosco mesofilo (Teucrium scorodonia, Pteridium aquilinum, Festuca heterophylla, Physospermum cornubiense), altre ne sono compagne (Quercus petraea, Erica scoparia, Genista germanica, Vicia cracca, Populus tremula). In questi boschi, oltre a Quercus cerris, sono presenti anche specie dei Quercetalia ilicis (Quercus ilex, Ruscus aculeatus, Rubia peregrina, Viola alba, Cytisus villosus, Rosa sempervirens), alcune dell’ordine Quercetalia pubescentis e della Classe Querco-Fagetea (Sorbus torminalis, Fraxinus ornus, Sorbus domestica, Cornus mas, Clematis vitalba, Crataegus monogyna, Prunus spinosa, Tamus communis, Brachypodium sylvaticum, Clinopodium vulgare, Geum urbanum) e altre di degradazione o indifferenti (Dactylis glomerata, Carex flacca, Juniperus communis, Rubus ulmifolius, Stachys officinalis, Oenanthe pimpinelloides, Hedera elix, Digitalis lutea, Juncus infexus, Silene sp. pl.). Come molti castagneti e boschi misti di cerro e castagno governati a ceduo (che si rinvengono nelle zone collinari intorno a Pian del lago), dove si realizza una minore pressione delle pratiche selvicolturali il manto arboreo risulta diversificato e lo strato arbustivo ed erbaceo è ricco in specie nemorali e mesofile (Carpinus betulus, Corylus avellana, Melica uniflora, Ranunculus lanuginosus, Polypodium interiectum, Sambucus nigra). Negli orli del bosco e lungo i sentieri penetrano alcune specie prative (per esempio: Campanula rapunculus, Cerastium arvense, Euphorbia elioscopia, Prunella vulgaris, Trifolium campestre, Centaurium erythraea, Phleum pratense) e la ginestra odorosa (Spartium junceum).

Fauna

La Riserva, essendo inserita in un contesto periurbano e delimitata da due assi viari ad alta intensità di traffico, rappresenta un’area strategica per la protezione di numerosi animali, molti dei quali sono specie protette dalla Direttiva UE Habitat. Tra gli anfibi, è presente la rana agile (Rana dalmatina). Tra i rettili, l’orbettino (Anguis fragilis), la vipera (Vipera aspis) e la rara Testuggine di Hermann (Testudo hermanni). Tra gli uccelli più interessanti è presente il picchio verde (Picus viridis) e la civetta (Athene noctua), ma la Riserva  costituisce un sito importante per la sosta e la nidificazione di numerose specie di uccelli, sia migratori che stanziali, per esempio la capinera (Sylvia atricapilla), il cuculo (Cuculus canorus), la cinciallegra (Parus major), il codirosso (Phoenicurus phoenicurus), il pettirosso (Erithacus rubecula), il colombaccio (Columba palumbus), la gazza (Pica pica), il gruccione (Merops apiaster), il fagiano comune (Phaesianus colchicus), il merlo (Turdus merula), passera mattugia (Passer montanus), la passera d’Italia (Passer italiae), il rampichino comune (Certhia brachydactyla), lo storno (Sturnus vulgaris), la tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto) l’upopa (Upupa epops), l’usignolo (Luscinia megarhynchos) e il verzellino (Serinus serinus). Tra i mammiferi è presente il capriolo (Capreolus capreolus), il cinghiale (Sus scrofa), l’istrice (Hystrix cristata), la lepre (Lepus europaeus), la volpe (Vulpes vulpes), il tasso (Meles meles), lo scoiattolo europeo (Sciurus vulgaris), il riccio (Erinaceus europeus) e i chirotteri (per esempio Rinolophus hipposideros).

Normativa

D.M. 28 aprile 1980 (istituzione della Riserva), Legge n. 394/1991 (legge quadro sulle aree protette)

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