Come arrivare
L’unico accesso possibile è dal Lido di Spina (Comacchio – FE) lungo la S.S. 309 “Romea”. Dalla spiaggia è possibile avere una vista di insieme della Riserva.
Nella Riserva Sacca di Bellocchio III, l’accesso alla pineta che circonda il lago di Spina è possibile lungo gli stradelli pedonali esistenti.
Attività in corso
il Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina, organismo di gestione dell’area, mantiene una stretta collaborazione con gli altri Enti interessati alla gestione del sito, considerato che tutto il paraggio costiero è sottoposto ad una rapida erosione marina con un arretramento della linea di riva di circa 10 m/anno. Il sito è pertanto monitorato dal punto di vista geomorfologico dai competenti Servizi regionali di Difesa della costa; la carta della vegetazione viene periodicamente aggiornata. In fase di avvio il programma “Operandum”, da parte dell’ARPAE, per la realizzazione di un tratto di duna sperimentale a protezione della laguna nell’area della Riserva “Sacca di Bellocchio II”. Durante il periodo di nidificazione nel sito viene svolta dai Carabinieri Biodiversità un’importante attività a protezione dei nidi di fratino e di beccaccia di mare, con la loro protezione con reti e l’informazione ai bagnanti.
Breve descrizione della Riserva
L’area è ubicata a cavallo del confine tra le province di Ferrara e Ravenna, immediatamente a nord della foce del fiume Reno. Si estende tra le retrostanti Valli di Comacchio ed il mare, rappresentando un collegamento ecologico sia in senso nord-sud (durante le migrazioni) che in senso est-ovest, consentendo all’avifauna di spostarsi secondo le esigenze trofiche con le retrostanti Valli di Comacchio, dalle quali è separato dalla S.S. Romea ed è a queste collegata attraverso il Canale Bellocchio. Dal punto di vista geomorfologico, si tratta di bassure retrodunali separate dal mare da ecosistemi di spiaggia e duna purtroppo in rapida erosione. Tali depressioni sono colme di sedimenti fini a formare un salicornieto nel caso della Riserva Sacca di Bellocchio. Procedendo verso nord (Riserva Sacca di Bellocchio II), è ancora presente una laguna costiera periodicamente invasa dalle acque marine in occasione di mareggiate e di fenomeni di “acqua alta”. Ancora più a nord, il Lago di Spina (Riserva Sacca di Bellocchio III) costituisce una laguna chiusa approfondita come cava di sabbia nel dopoguerra, oggi importante come sito di svernamento.
Habitat
L’area rappresenta uno dei siti con maggiore biodiversità, nonostante la superfice limitata. Sono infatti presenti ben 19 habitat tutelati dalla Direttiva UE Habitat, dei quali tre prioritari: 1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina; 1130 Estuari; 1150 Lagune costiere*; 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine; 1310 Vegetazione annua pioniera di Salicornia e altre delle zone fangose e sabbiose; 1320 Prati di Spartina (Spartinion); 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi); 1420 Perticaie alofile mediterranee e termo-atlantiche (Arthrocnemetalia fruticosae); 2110 Dune mobili embrionali; 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria; 2130 Dune fisse a vegetazione erbacea (dune grigie)*; 2160 Dune con presenza di Hippophae rhamnoides; 2230 Prati dunali di Malcolmietalia; 2270 Foreste dunari di Pinus pinea e/o Pinus pinaster*; 6420 Praterie mediterranee con piante erbacee alte e giunchi (Molinion-Holoschoenion); 91AA Boschi orientali di quercia bianca; 91F0 Boschi misti di quercia,olmo e frassino di grandi fiumi; 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba; 9340 Foreste di Quercus ilex.
Flora
Il Lago di Spina (Riserva Sacca di Bellocchio III) riceve occasionalmente l’ingresso di acqua marina e ospita nelle sue acque pulite popolamenti di Ruppia cirrhosa e dell’alga bruna Cystoseira barbata (Cystoseiraceae). Qui, da osservazioni del 2012 è stata segnalata la prima stazione emiliano-romagnola di Cymodocea nodosa (Cymodoceaceae), considerata tra le angiosperme di acque salmastre di maggior pregio ecologico.
Nella parte ravennate del comprensorio di Bellocchio, le bassure della Sacca ospitano ancora popolamenti di Ruppia cirrhosa e letti di macroalghe Ulvales, di consistenza variabile nel tempo.
Tra le specie di flora di interesse conservazionistico, si segnala la presenza di Salicornia veneta, specie prioritaria protetta dalla Direttiva UE Habitat e di Halocnemum strobilaceum, qui presente con una delle rare stazioni peninsulari.
Fauna
Presenti oltre 40 specie di uccelli delle quali all’allegato I della Direttiva UE Uccelli, alcune delle quali nidificano più o meno regolarmente nell’area. Tra queste da rilevare soprattutto: rapaci diurni (Albanella minore, Falco di palude), Rallidi (Voltolino e Schiribilla), specie coloniali (Cavaliere d’Italia, Fraticello) e specie tipiche degli ambienti di canneto (Tarabuso, Tarabusino, Airone rosso, Forapaglie castagnolo). L’area è di particolare importanza quale sito di alimentazione e sosta per Anatidi, Ardeidi, Gru, Caradridi, Laridi, Sternidi, Passeriformi di canneto. Dall’inizio degli anni ’90 vi è stato un incremento delle popolazioni nidificanti di Volpoca e Beccaccia di mare.
Si tratta altresì di uno dei più importanti siti a livello regionale per la salvaguardia dei nidificanti: Charadrius alexandrinus – Fratino (in allegato I Dir. UE Uccelli) e Haematopus ostralegus – Beccaccia di mare (allegato II Dir. Uccelli).
L’ittiofauna comprende cinque specie protette dalla Direttiva UE Habitat: Cheppia Alosa fallax, Lampreda di mare Petromyzon marinus, Nono Aphanius fasciatus e due specie di ghiozzi (Pomatoschistus canestrini, Padogobius panizzae) tipiche degli ambienti lagunari ed estuariali.