Come arrivare
La Riserva è raggiungibile da Pistoia percorrendo prima la SR 66 e poi la SS12 fino alla loc. Casotti di Cutigliano, dove si devia sulla SP 20 in direzione di Pian
Ontani/Pian di Novello.
Norme di fruizione della Riserva
La Riserva è di libero accesso; per escursioni di gruppi organizzati a vario titolo all’interno o attraverso le Riserve o per lo svolgimento di iniziative e manifestazioni sportive ludico-motorie-ricreative è necessario presentare una richiesta di autorizzazione o di svolgimento di eventi in riserva al Reparto CC Biodiversità di Pistoia, almeno 15 giorni prima della data prevista dell’iniziativa, con descrizione dell’attività che si vuole svolgere, numero di partecipanti attesi, itinerario previsto, durata dell’attività.
Esiste un percorso facilmente fruibile, corredato da aeree di sosta per pic-nic, punti d’acqua e pannelli didattici. Lungo tale percorso è stato allestito uno spazio con opere d’arte denominato “A tempo di gioco nell’orto di Giovannino” nel quale l’arte diventa il tramite privilegiato per avvicinare i più piccoli alla natura. È disponibile una carta della sentieristica.
Centri Visita
Alle porte della Riserva è stato recuperato un antico fabbricato, il Centro Visitatori “Fior di Pietra”, dove è stata realizzata un’aula didattica, utilizzata per eventi di educazione ambientale e proiezione di filmati naturalistici e che ospita mostre tematiche temporanee e permanenti. Il Centro è aperto durante l’anno solo per eventi organizzati, mentre nei mesi estivi è aperto sabato e domenica rispettando il seguente orario 10:00/12:30 – 15:00/18:00.
Descrizione
La Riserva di Pian degli Ontani si distingue per le faggete monumentali, derivate dalla conversione di boschi utilizzati in passato per la produzione di carbone impiegato nelle numerose ferriere della zona. Fin dal 1873 i terreni delle attuali Riserve di Abetone, Pian degli Ontani e Campolino costituivano una cospicua porzione della Real Foresta di Boscolungo, appartenente alle Possessioni del Granduca di Toscana. Con l’annessione della Toscana al Regno d’Italia, la Foresta passò al Real Corpo delle Foreste, poi divenuto Corpo Forestale dello Stato. Sulla presenza di questa maestosa ed estesa foresta si è basata, almeno fino agli anni ’70, gran parte dell’economia della zona. Il bosco forniva legname da opera e combustibile da riscaldamento o da industria (soprattutto il carbone per le ferriere di Mammiano). Economicamente importanti erano anche le attività di pascolo, la fienagione delle erbe, la raccolta della legna morta, di fragole e lamponi oltre che di foglia secca impiegata come lettiera per gli animali. Da alcune cave si estraevano le lastre da tetto e i sassi da costruzione. La Riserva si sviluppa tra i 1100 e i 1770 m s.l.m. e si colloca nel bacino idrografico del Torrente Sestaione ed è delimitata nella zona sommitale da un crinale con ampie zone aperte (praterie) di elevato interesse naturalistico e paesaggistico, su cui si ergono il Poggione (1761), il Pizzo Alpestre (1743) e il Monte Uccelliera (1656). Il territorio, solcato da numerosi affluenti ricchi d’acqua anche d’estate, presenta un’inclinazione moderata e costante (Nord-Est) e poche zone accidentate. Tipici i macereti, costituiti da accumuli di massi, anche di notevole dimensione, nonché gli isolati e affioranti lastroni di arenaria. Il paesaggio è quello tipico montano appenninico con faggete, boschi misti mesofili, praterie di crinale e brughiere montane.
Habitat (Direttiva Habitat 92/43/CEE)
4060: Lande alpine e boreali
6230*: Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane
6430: Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile
8130: Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili
8220: Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica
8230: Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo-Scleranthion o del Sedo albi-Veronicion dillenii
9110: Faggeti del Luzulo-Fagetum
9130: Faggeti dell’Asperulo-Fagetum
9260: Boschi di Castanea sativa
9410: Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea)
Flora
La Riserva è coperta per gran parte della superficie da rigogliose faggete pure. Meno diffusi i boschi misti, nei quali il faggio si unisce all’abete bianco, ad alcune sporadiche latifoglie (acero montano, frassino maggiore, salicone, maggiociondolo) e, più raramente, all’abete rosso. Tra le specie erbacee dalle fioriture più appariscenti si citano la genziana minore (Gentiana asclepiadea), la belladonna (Atropa belladonna), l’erba cornacchia di Zanoni (Murbeckiella zanonii), la sassifraga a foglie rotonde o erba stella (Saxifraga rotundifolia).
Fauna
Tra i mammiferi sono presenti il lupo (Canis lupus), il capriolo (Capreolus capreolus), la martora (Martes martes), la faina (Martes foina), l’arvicola delle nevi (Chionomys nivalis) e lo scoiattolo (Sciurus vulgaris). Recenti studi hanno individuato 11 specie di chirotteri, alcuni assai rari e vulnerabili come il vespertilio di Natterer (Myotis nattereri), il vespertilio di Bechstein (Myotis bechsteinii) e la nottola gigante (Nyctalus lasiopterus), tutte protette dalla Direttiva UE Habitat, così come il lupo.
I crinali aperti, sopra il limite del bosco, costituiscono aree di caccia per l’aquila reale (Aquila chrysaetos), che nidifica poco lontano. Gli ambienti rocciosi sono frequentati dal sordone (Prunella collaris), dal culbianco (Oenanthe oenanthe) e dal codirossone (Monticola saxatilis). In ambiente forestale, oltre alle cince, allo scricciolo (Troglodytes troglodytes), al fringuello (Fringilla coelebs), si possono incontrare il luì verde (Phylloscopus sibilatrix) ed il ciuffolotto (Pyrrhula phyrrula) e, in particolare nei boschi misti di faggio ed abete, è segnalata la presenza del rampichino alpestre (Certhia familiaris).
Tra le specie di anfibi e rettili di interesse naturalistico si ricordano il biacco (Hierophis viridiflavus), la biscia dal collare (Natrix natrix), la lucertola muraiola (Podarcis muralis), la rana agile (Rana dalmatina), la rana alpina o montana (Rana temporaria) e la salamandra pezzata (Salamandra salamandra).
Nei torrenti della zona vivono la trota fario (Salmo trutta fario) e lo scazzone (Cottus gobio).