Come arrivare
Da Taranto: imboccare la SS n. 106 in direzione Reggio Calabria, prendere l’uscita in direzione Metaponto, seguire le indicazioni per il Nucleo Carabinieri Tutela Biodiversità
Da Bari: percorrere la SS n. 100 in direzione Taranto ed uscire allo svincolo per Reggio Calabria, immettendosi sulla SS n. 106. Successivamente prendere l’uscita per Metaponto.
Norme di fruizione della Riserva
Per la fruizione dei percorsi presso la Riserva è necessario concordare la visita con il Reparto Carabinieri Biodiversità di Martina Franca, telefonicamente (080/4306471) o per posta elettronica all’indirizzo 043486.001@carabinieri.it. I percorsi attualmente praticabili sono i seguenti:
- Percorso “sentiero amico”: breve, ma ricco, che permette di avvicinarsi all’ambiente del luogo e alla sua storia, in tutta sicurezza. Il sentiero, completamente pianeggiante, è percorribile anche con carrozzine, ed è dotato per tutta la sua lunghezza di batti-bastone, doppio corrimano, panchine, tabelle e pannelli in Braille e per ipovedenti.
- Percorso “mare”: è un percorso che si snoda all’interno della pineta e che giunge al mare, breve ma ricco, che permette a chi lo percorre di conoscere le varie specie presenti nella pineta in tutta sicurezza. Il sentiero, completamente pianeggiante, è percorribile da tutti anche con carrozzine. Lungo il sentiero sono collocate delle tabelle illustrative con alcune informazioni utili sulla morfologia delle specie e sul loro areale di distribuzione.
I percorsi non sono fruibili liberamente.
Attività in corso
Attività di educazione ambientale presso gli istituti scolastici e in Riserva.
Breve descrizione della Riserva
La Riserva si estende per circa 240 ettari lungo la costa Jonica lucana, tra le foci dei fiumi Bradano e Basento, nel comune di Bernalda, in provincia di Matera, e comprende al suo interno una raccolta di ambienti particolari. Sono presenti le aree umide che si spingono fino alla costa, le zone dove domina incontrastata e rigogliosa la macchia mediterranea e la pineta litoranea, di pino d’Aleppo.
Tale patrimonio ambientale, risultato del rimboschimento di una difficile zona retrodunale litoranea, svolge oggi un insieme di insostituibili funzioni ecologiche e protettive, per le quali nel 1972 è stata sottoposta a tutela come Riserva Forestale, con il fine di preservare la fascia boscata litoranea, conservare la biodiversità e valorizzare gli ecosistemi presenti, assicurando condizioni di equilibrio nel complesso sistema duna-retroduna-entroterra. L’elevata presenza turistica circostante la Riserva e il rilevante rischio di incendi costituiscono alcuni dei fattori di rischio dell’area protetta, la cui tutela richiede la consapevolezza che la Riserva è una risorsa preziosa nell’intero comprensorio metapontino.
Habitat
La pineta costiera, realizzata artificialmente, è costituita prevalentemente dal Pino D’Aleppo (Pinus halepensis), da Pino Domestico (Pinus pinea) e Pino Marittimo (Pinus pinaster). La specie arborea più rilevante è il Pino d’Aleppo, favorito dalla maggiore rusticità. Oggi il bosco, benché di origine artificiale, manifesta l’evidente tendenza verso forme di naturalizzazione con l’insediamento di una ricca macchia mediterranea. Sporadica è la presenza di eucalipti (Eucaliptus globulus, E. camaldulensis), specie di origine australiana note per il loro rapido accrescimento. Altra specie alloctona (non originaria della zona), presente soprattutto ai margini della pineta, è l’Acacia saligna, specie originaria dell’Australia, che si insedia velocemente nelle aree percorse dal fuoco ed è estremamente tollerante ai disturbi, a tal punto di diventare invasiva e dominante.
Nelle zone retrodunali e nelle aree di duna fissa è presente una vegetazione arbustiva tipica della bassa macchia mediterranea, costituita da specie sempreverdi, molto rustiche e resistenti alla siccità e ai terreni difficili, insediatesi spontaneamente. La più diffusa è l’associazione caratterizzata dal lentisco (Pistacia lentiscus), ginepro (Juniperus oxycedrus ssp. macrocarpa), fillirea (Phillyrea latifolia) a alaterno (Rhamnus alaternus), che costituisce il primo stadio forestale nelle aree sabbiose e contribuisce al consolidamento del cordone dunale. Lungo il tratto terminale dei fiume Basento è presente una tipica boscaglia igrofila subalofila a prevalenza di specie arbustive, con alberi cespitosi e di piccola taglia, tra cui la tamerice (Tamarix gallica), di impianto artificiale ma di grande importanza per il mantenimento della fauna stanziale migratoria. Il litorale Metapontino presenta ancora un elevato valore naturalistico per la presenza di una grande varietà di habitat e di specie animali e vegetali, di cui alcune molto rare, vulnerabili ed a rischio di estinzione, che sono indicatrici della ricchezza ecologica della Riserva. Tra le specie di rilevante interesse biogeografico ed inserite nella lista delle piante protette, il giglio delle sabbie.
Flora
Pinus halepensis, Pinus pinea, Pinus pinaster, Eucaliptus globulus, E. camaldulensis, Pistacia lentiscus, Juniperus oxycedrus ssp. macrocarpa, Phillyrea latifolia, Tamarix gallica, Rhamnus alaternus, Hippophae rhamnoides, Acacia saligna, Arundo donax, Juncus effusus, Smilax aspera, Sulla coronaria, Asparagus officinalis, Agave americana.
Fauna
Durante la primavera e l’autunno numerosissime specie di uccelli attraversano la Riserva nel corso delle migrazioni. In primavera si dirigono verso le aree di nidificazione situate in Europa Nord-Orientale, mentre in autunno si spostano verso i quartieri di svernamento africani. Le caratteristiche della Riserva, con i suoi ambienti umidi e le zone costiere, consentono la sosta di diverse specie di uccelli acquatici come il Corriere piccolo, il Piovanello pancianera, il Beccapesci, la Spatola, il Cavaliere d’Italia, il Combattente. Oltre agli uccelli acquatici la Riserva ospita alcune specie di Rapaci migratori, osservati soprattutto durante l’autunno. Tra quelli più spettacolari il Falco pescatore e il Falco di palude, entrambi legati alle zone umide, dove cacciano le loro prede.
Nel tratto terminale dei fiumi Bradano e Basento il flusso delle acque, rallentato dall’azione del moto ondoso e dalle maree, causa il deposito di sedimenti fini, con formazione di cordoni e isolotti sabbiosi e fangosi che costituiscono aree particolarmente importanti per l’avifauna. Tra le varie specie di uccelli che nidificano in tali aree ce n’è una che può essere considerata il vero simbolo della Riserva: il fratino (Charadrius alexandrinus), un piccolo limicolo lungo appena 15-17 cm, adattato a vivere lungo i litorali sabbiosi. Il Fratino è grigio nella parte superiore e candido in quella inferiore, presenta ai lati del collo uno stretto collarino nero interrotto sotto la gola, mentre dietro l’occhio è visibile una sottile stria nera.