Come arrivare
Da L’Aquila prendere la SS 80 direzione Teramo, al Km 34,200 circa si incontra sulla desta la diga di Provvidenza; prendere la strada campestre che passa sulla diga e dopo circa 1 km sulla parte sinistra della strada che risale il fosso del Chiarino inizia la Foresta Demaniale.
Da Roma A24 fino a L’Aquila poi come sopra.
Da Teramo prendere la A24 fino a L’Aquila oppure la SS 80 e seguire le indicazioni come sopra.
Norme di fruizione della Foresta
Ingresso libero; fruizione secondo le norme del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (http://www.gransassolagapark.it/pagina.php?id=410).
Centri Visita / Musei
Non presenti
Eventuali CNBF / CRAS / CRASE / CSE
Non presenti
Attività in corso
Monitoraggio e conservazione della faggeta, attraverso la proposta di istituzione di una “Riserva Naturale Orientata”.
Controllo e monitoraggio della comunità ornitica delle specie nidificanti, attraverso le cassette nido.
Progetti LIFE
Collaborazione con il LIFE 11 NAT/IT 000252 “MIPP” per il monitoraggio della Rosalia alpina (Rosalia alpina).
Specifiche iniziative di Educazione Ambientale e fruizione naturalistica:
La fruizione è libera, E’ presente un’area picnic con punti fuoco e cartelli informativi.
Breve descrizione della Foresta Demaniale
Quota m da 1050 a 2350 s.l.m.
La Foresta Demaniale del Chiarino è situata nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ed è interamente compresa nella Provincia e nel Comune de L’Aquila (AQ). L’intera area ricade nella ZPS IT7100128 e nel SIC IT7110202. Essa comprende tutto il versante destro orografico della valle del torrente Chiarino, dalle sue sorgenti, situate a quota 1700 m, fin quasi alla sua confluenza nel Fiume Vomano, ovvero nei pressi del Lago di Provvidenza, che rappresenta la sua quota più bassa. L’area è caratterizzata per lo più da versanti moderatamente acclivi esposti a SW, profondamente incisi da una rete idrografica molto fitta a regime torrentizio. Vi si trovano ben sette sorgenti perenni (da 1100 a 1500 m di quota) affiancate da una miriade di piccoli affioramenti idrici a carattere effimero. L’eccezionale ricchezza di acque superficiali, del tutto inconsueta per il massiccio del Gran Sasso d’Italia e per tutti gli Appennini Centrali, è dovuta alla particolare litologia marnoso-arenacea della vallata.
Habitat
Parte della superficie della Foresta del Chiarino (circa 1/3), da 1000 a 1300 m di altitudine e solo su substrato marnoso-arenaceo, è caratterizzata da cerrete, con dominanza di cerro Quercus cerris associato a carpino nero Ostrya carpinifoglia, acero campestre Acer campestre ed acero d’Ungheria Acer opalus subsp. obtusatum; nelle vallecole più umide e fresche, in esposizioni settentrionali, la varietà ambientale è aumentata dalla presenza del faggio. Nei biotopi dove la falda freatica è più superficiale si trovano piccoli gruppi di pioppi tremuli e qualche albero di tiglio (specie molto rara allo stato selvatico sull’Appennino).
Circa 2/3 del territorio, da 1300 m a 1800 m di altitudine circa, su tutti i tipi di substrato, è invece caratterizzato dalla faggeta, che è quindi la formazione vegetale più rappresentata, presente anche con boschi ad alto fusto di notevole valore e bellezza.
L’alta varietà ambientale determina la presenza di due diverse associazioni vegetali con dominanza assoluta di faggio, spesso compenetrate a mosaico una nell’altra: la prima (Aquifolio-Fagetum) è più termofila e si trova soprattutto sui versanti meridionali alle elevazioni minori, mentre la seconda (Polysticho-Fagetum) è associata a basse temperature e prolungato innevamento e colonizza versanti meno caldi e quote maggiori.
Tra gli habitat indicati per la ZPS IT7110128 “Parco Nazionale Gran Sasso – Monti della Laga” e per il SIC IT7110202 “Gran Sasso” (il cui territorio è interamente contenuto in quello della ZPS), sono presenti nel territorio della FDS:
*9210 – Faggeti degli Appennini con Taxus e/o Ilex (habitat prioritario!).
4060 – Lande alpine e boreali.
5130 – Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli.
6170 – Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine.
Flora
La flora comprende numerosissime specie endemiche, rare o protette. Pur non esistendone ancora uno studio del tutto completo, è stata finora accertata la presenza di circa 280 specie vegetali vascolari (check list preliminare allegata). Di particolare importanza la presenza di piccole popolazioni delle non comuni ed endemiche elleboro d’Abruzzo (Helleborus viridis ssp. bocconei), Knautia gussonei e Aster sirinicus.
Nella F.D., infine, sono stati censiti, in base alla L. n. 10/2013, ben otto alberi monumentali, dei quali tre aceri montani, due faggi, un agrifoglio, un pioppo tremulo e un salicone.
Fauna
Anfibi e rettili in Allegato II Direttiva UE Habitat
- Cervone Elaphe quatuorlineata;
- Tritorne crestato Triturus carnifex;
- Vipera dell’Orsini Vipera ursinii;
Mammiferi in Allegato II Direttiva UE Habitat
- Lupo Canis lupus;
- Camoscio appenninico Rupicapra ornata;
Uccelli in Direttiva UE Uccelli 79/409/CEE
- Aquila reale Aquila chrysaetos;
- Avèrla piccola Lanius collurio;
- Balia dal collare Ficedula albicollis;
- Calandro Anthus campestris;
- Coturnìce Alectoris graeca;
- Falco pellegrino Falco peregrines;
- Gracchio coralline Pyrrhocorax pyrrhocorax;
- Grifone Gyps fulvus;
- Lanario Falco biarmicus;
- Succiacapre Caprimulus europaeus;
- Tottavilla Lullula arborea.