Come arrivare
La Riserva “Cuturelle – Piccione” è raggiungibile tramite Strade Statali e Provinciali e percorrendo strade interpoderali parzialmente asfaltate.
Norme di fruizione della Riserva
La fruizione della Riserva, posta all’interno della Zona 1 del Parco Nazionale della Sila, è possibile in base a quanto previsto dall’All. A (Divieti generali e Divieti in zona 1) della “Disciplina di tutela del Parco Nazionale della Sila”. Per una sostenibile fruizione e godimento dell’Area protetta sono stati realizzati dei sentieri naturalistici a libero accesso pedonale. Per una sostenibile fruizione e godimento dell’Area protetta sono stati realizzati dei sentieri naturalistici a libero accesso pedonale. Nella Riserva sono presenti due sentieri naturalistici che partono dal Centro Visita di Buturo: un sentiero di media difficoltà (circa 6 km) con dislivello di circa 200 m, ed un sentiero escursionistico di circa 10 km, con dislivello di oltre 400 m che conduce a tre cascate denominate del Lupo, del Faggio e del Lampone.
Centri Visita
Nella Riserva è presente un antico villaggio situato nel Comune di Albi (CZ), un tempo abitato dai lavoratori impegnati nei lavori forestali dotato di diversi immobili storici demaniali che oggi costituiscono il Centro Visita “Buturo – Casa Giulia”. Il Centro Visita è aperto al pubblico a fruizione libera per tutto l’anno. Nel Centro Visita è presente un sentiero naturalistico didattico ad anello di bassa/media difficoltà dotato di tabelle esplicative su flora, fauna e storia del villaggio silano di Buturo, di un labirinto verde, di un campo varietale di frutti locali e di un recinto faunistico di ambientamento per cervi.
Attività in corso
Manutenzione naturalistica del patrimonio demaniale (regimazione delle acque, sistemazioni idraulico-forestali, pulizia e manutenzione dei sentieri naturalistici, tutela del territorio, vigilanza e prevenzione del fenomeno degli incendi boschivi, ecc.);
Monitoraggio ecologico della specie Canis lupus, in collaborazione con Ente Parco e WWF e monitoraggio di specie di insetti individuati dal Progetto “InNat”;
Iniziative di Educazione Ambientale: accoglienza di visitatori presso il Centro Visita “Buturo – Casa Giulia”; organizzazione di visite guidate a scopo didattico-culturale con studenti di ogni ordine e grado; organizzazione di eventi e manifestazioni di carattere ambientale presso la Sala Convegni ed altre strutture del Centro Visita da parte del personale del Reparto e da Enti e/o associazioni esterne; divulgazione del patrimonio naturalistico attraverso la manutenzione e la promozione dei sentieri naturalistici; incontri didattici e formativi in attuazione al Progetto Regionale di Eduzione Ambientale afferente alla REALS (Rete di Educazione Ambientale per la Sostenibilità). Tali iniziative hanno la funzione di promuovere e valorizzare i concetti di tutela della biodiversità e di sostenibilità ambientale.
Breve descrizione della Riserva
Con D.M. del 13.07.1977 venne istituita in Sila Piccola, su terreni del demanio dello Stato, la Riserva Naturale Biogenetica allo scopo di garantire l’equilibrio biologico e la biodiversità. La Riserva è posta all’interno del Parco Nazionale della Sila e si estende su terreni di altitudine prevalente tra 1.000 e 1.500 m s.l.m., la morfologia è ondulata, la pendenza si mantiene sempre entro limiti moderati.
Le Riserve in Sila Piccola contribuiscono a proteggere e conservare particolari ecosistemi, cenosi e biotopi significativi, di grande interesse vegetazionale e faunistico. La platea geologica è costituita da rocce arcaiche metamorfosate risalenti al permico medio e formate da gneiss e micascisti granatiferi. Le precipitazioni medie annue sono circa 1.400 mm, la temperatura media annua si aggira intorno 10°C. Le precipitazioni si hanno nei mesi da novembre a gennaio per circa i 2/3 ed il manto nevoso può raggiungere i 2 metri, tuttavia non persiste a lungo. La finalità della Riserva è la conservazione e la tutela dell’ambiente, anche in considerazione dell’importanza della Riserva per la produzione di materiale di propagazione di elevata qualità genetica da utilizzare per il rimboschimento di zone degradate. L’istituzione delle Riserve in Sila Piccola ha interessato una società agro-silvo-pastorale, anche se più specificatamente forestale. I centri abitati sono ubicati all’esterno delle Riserve, a molti chilometri di distanza dalle stesse ed a quote altimetriche più basse. Si tratta di paesi con cui le Riserve hanno avuto legami di natura economica, sociale e culturale; da sempre le popolazioni pedemontane hanno esercitato sull’altopiano silano le più varie attività agro-silvo-pastorali ed artigianali. Delle attività connesse al lavoro boschivo le popolazioni silane custodiscono una memoria storica che richiede strutture permanenti di riferimento le quali servono anche da collegamento con il presente volto ad una incisiva azione di tutela del patrimonio naturale. La Riserva è attraversata dai fiumi Simmerino e il Litrello, non si hanno pendenze rilevanti o strapiombi.
Habitat
Il principale Habitat presente all’interno della Riserva è quello relativo a “Pinete sub-mediterranee di pini neri endemici”, con pino laricio silano (Pinus nigra laricio), su terreni ricchi di substrati granitici che danno origine a suoli acidi e sabbiosi, terreni particolari ove il pino silano predomina rispetto al faggio poiché essendo una pianta piuttosto rustica (xerofitica e frugale), si adatta meglio a questi ambienti.
Nel dettaglio, gli Habitat che insistono nella Riserva ai sensi della Direttiva 94/43/CEE sono i seguenti:
- 3260: Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion;
- 6430: Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile;
- 91E0: Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae);
- 9530: Pinete (sub)mediterranee di pini neri endemici;
- 9220: Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggete con Abies nebrodensis.
Flora
Le fasce fitoclimatiche sono ben distinte ed individuabili in funzione della altitudine.Fino ai 1.100 – 1.200 m s.l.m. si estende la zona del castagno e delle querce caducifoglie. In questa fascia sono frequenti il cerro, la roverella e la farnia. Nelle esposizioni più favorevoli è diffuso il leccio. Altre specie presenti sono il nocciolo, il carpino, il bagolaro. Nel sottobosco si trovano l’erica, la felce aquilina, la ginestra dei carbonai. Fra i 1.100 – 1.200 m e i 1.500 1.600 m di altitudine è compresa la fascia del pino laricio (Pinus nigra var. calabrica). In gran parte della Riserva Naturale questa specie costituisce popolamenti puri. Nelle zone più alte e più fresche diventa frequente il faggio, sostituendosi gradualmente al pino. Altre specie piuttosto diffuse nella fascia più alta della Riserva sono l’ontano napoletano, il pioppo tremulo, il sorbo degli uccellatori. Fra gli arbusti sono diffusi il biancospino, il pero selvatico, il pruno selvatico, il rovo e il lampone, la rosa canina. In ogni caso la specie più significativa è il pino laricio calabrese che nella Riserva trova condizioni pedoclimatiche ottimali. Spesso si trovano piante con fusti cilindrici, corteccia liscia, duramen più esteso del normale; queste piante dette “pino Vutullo” secondo alcuni costituirebbero una entità botanica a sé stante.
Fauna
Fra i mammiferi la specie più importante è certamente il lupo appenninico (Canis lupus) che ha caratteristiche morfologiche che lo differenziano dal lupo europeo, che sono comunque della stessa specie e strettamente protetti anche a livello europeo. Fino a qualche anno fa in pericolo di estinzione, oggi la popolazione di lupi è in aumento. Altri mammiferi diffusi sono il Capriolo e il cinghiale; fra i mammiferi di piccola e media mole si ricordano lo scoiattolo, la volpe, la lepre, il tasso, il gatto selvatico, la martora, la faina, la puzzola. I pesci sono rappresentati dalla trota. Degli uccelli sono presenti numerose specie, si ricordano la poiana, lo sparviero, l’astore, la cornacchia, il picchio nero e il rosso maggiore, la cinciallegra, il fringuello, il crociere.