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Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Riserva Naturale Popolamento Animale Dune e Isole Della Sacca Di Gorino

Riserva Naturale Popolamento Animale Dune e Isole Della Sacca Di Gorino

Regione

Emilia Romagna

Luogo

Goro (Ferrara)

Info

Codice EUAP: 0066

Anno di istituzione: 1982

Superficie: ha 479

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
Vai al Portale Cartografico
(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio marittimo

Aree Protette Sovrapposte

Parco regionale Delta del Po Emilia-Romagna; ZSC-ZPS IT4060005 “Sacca di Goro, Po di Goro, Valle Dindona, Foce del Po di Volano”; Zona Ramsar denominata “Valle di Gorino” (1.500 ha) istituita con DM 13/07/1981, pubblicato sulla GU n. 203 del 25/07/1981; sito UNESCO/MAB.

Come arrivare

Raggiungibile solo via mare con imbarcazione. L’approdo è consentito liberamente solo nella zona del faro di Gorino (approdo e spiaggia antistante); nei dintorni del faro è possibile stazionare. Il gestore del faro effettua su richiesta il trasporto dei visitatori, con imbarco dall’attracco sulla sponda veneta del Po di Goro, circa 3 km a valle del ponte di barche di Gorino. Una vista di insieme della Riserva può anche essere effettuata dalle motonavi turistiche che servono la zona.

Norme di fruizione della Riserva: i Carabinieri per la Biodiversità possono effettuare visite guidate su richiesta. l’autorizzazione all’accesso deve pertanto essere richiesta al Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina.

Attività in corso

Ultimato, nel 2020, il progetto LIFE13 NAT/IT/000115 “Coastal lagoon long term management”. Il progetto è stato elaborato secondo i principi della ICZM (Integrated Coastal Zone Management). Il progetto ha utilizzato un approccio ecosistemico per garantire la funzionalità ecologica della laguna, includendo le componenti biotiche e strettamente abiotiche; una visione olistica che considera gli effetti della dinamica costiera sulla biodiversità, sull’economia e sulla sicurezza idraulica; una gestione a lungo termine e di sviluppo sostenibile e di partecipazione delle parti interessate; sono infatti partner di progetto Enti pubblici con competenze sulla difesa della costa e sulla conservazione della biodiversità, ma anche privati la cui attività dipende direttamente dai servizi ecosistemici forniti dalla laguna. Per la parte di competenza dei Carabinieri Biodiversità, è stata effettuata l’asportazione di una parte dello scanno sabbioso per evitare l’occlusione di uno dei principali canali sub-lagunari e contestualmente realizzare, con i sedimenti di risulta, tre isole come nuove aree per la nidificazione degli uccelli per complessivi 3 ettari.

Breve descrizione della Riserva

La Sacca di Goro è, da un punto di vista ambientale, molto importante perché residuo di una tipologia lagunare costiera molto diffusa prima delle grandi bonifiche effettuate negli ultimi 150 anni. Le peculiarità ecologiche di quest’ambiente permettono l’insediamento e la presenza di importanti comunità vegetali e animali. Il sito si estende dal ramo del Po di Goro, all’altezza dell’abitato di Mesola, fino alla sua foce, estendendosi entro tutta la laguna di Goro, localmente conosciuta con il nome di Sacca, caratterizzata dall’apporto di acque dolci provenienti oltre che dal Po di Goro, anche dal Po di Volano e dal Canal Bianco, e da scambi con il mare aperto che dipendono unicamente dai cicli di marea e sono fortemente influenzati da uno scanno sabbioso (parzialmente incluso nella Riserva Naturale) che delimita il confine meridionale della sacca. Lo scanno è in continua evoluzione morfologica, a causa degli apporti sabbiosi del Po, e tende ad estendersi progressivamente verso ovest riducendo di conseguenza gli scambi con il mare aperto. La Riserva delimita quindi il confine con il mare aperto: la bocca principale della laguna, tra il Lido di Volano e l’estremità occidentale dello scanno, mette in comunicazione la Sacca con il mare.

Habitat

L’intero comprensorio lagunare può essere suddiviso in tre ambienti differenti: la Sacca propriamente detta caratterizzata da acque aperte, la Valle di Gorino caratterizzata da fitti canneti e lo Scannone di Goro, una barra di sabbia che si estende dalla foce del Po di Goro verso il Lido di Volano. La profondità media della Sacca di Goro è attorno ai 60 cm, riceve acqua salata dal mare e acqua dolce dal Po di Goro (tramite la chiusa di Gorino), dal Po di Volano, dal Canal Bianco (tramite l’idrovora Romanina) e dall’impianto di sollevamento di Valle Giralda che scarica nel Taglio della Falce. La commistione d’acque dolci e salate determina il tenore salmastro tipico delle acque di transizione. Il fondale interno della Sacca è caratterizzato da sedimenti fini (argillosi e limosi), fondali sabbiosi si trovano dove le correnti sono più forti, ovvero presso l’imboccatura a mare della Sacca.

Nel sito sono presenti tra gli altri, gli habitat tutelati dalla Direttiva UE Habitat 1150 Lagune costiere* (prioritario, il 65% degli habitat presenti), 1110 – Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina (13% degli habitat presenti) e 1410 – Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi, molto meno esteso).

Flora

Nella zona delle Valli di Gorino e del confine tra la Sacca e il Po di Goro, la formazione palustre più diffusa è il canneto a Phragmites australis. Nelle aree salmastre più profonde dell’interno della Sacca, dove maggiore è il disturbo delle onde e delle correnti, si trova una vegetazione sommersa dominata da alghe (Ulvetalia). Su substrati molli e fangosi s’insediano popolamenti algali fluttuanti di ulva (Ulva rigida) e gracilaria (Gracilaria verrucosa); su substrati duri s’incontra invece l’enteromorfa (Enteromorpha compressa). La vegetazione sommersa si presenta povera di specie, ma raggiunge enormi quantità di biomassa, e in queste comunità vive un elevato numero di animali planctonici e bentonici. In acque più riparate dove le correnti di marea sono inferiori come nelle Valli di Gorino s’insediano praterie sommerse (Ruppietalia) a ruppia (Ruppia cirrhosa) in cui può essere ancora consistente la componente algale (Ulva, Chaetomorpha, Cladophora, Ceramium). Nell’area tra Goro e Gorino, a ridosso dell’argine della ex Valle Vallazza, è presente un

aggruppamento a Gracilaria verrucosa (alghe rosse): comunità di macrofite mobili sul fondo, a pregio naturalistico elevato. Nella fascia di confine tra la Sacca e lo Scannone, in condizioni di emersione non prolungata su sedimenti limoso argillosi e in assenza di disturbo dalle onde s’insedia una vegetazione alofila e alo-tollerante: 1) comunità di alofite annuali pioniere dominate da Salicornia veneta, specie endemica dell’Alto Adriatico tutelata in modo prioritario dalla Direttiva UE Habitat (Salicornietum venetae); 2) praterie a Puccinellia palustris (Limonio narbonensis-Puccinellietum festuciformis) generalmente povere di altre specie tra cui Aster tripolium (alto pregio naturalistico); 3) prati salsi a Juncus maritimus (Puccinellio festuciformis-Juncetum maritimi) accompagnato da Aster tripolium, Limomium serotinum e Puccinellia palustris; 4) praterie dense dominate da Elytrigia atherica, sulle sommità dei dossi.

Fauna

Presenti nella laguna i pesci Knipowitschia panizzae (Ghiozzetto di laguna) e Pomatoschistus canestrinii (Ghiozzetto cenerino) entrambe in allegato II della Dir. UE Habitat. Per quanto riguarda la Riserva, in particolare, si tratta di uno dei più importanti siti a livello nazionale per la salvaguardia dei limicoli. Tra i nidificanti: Charadrius alexandrinus – Fratino, Sterna albifrons – Fraticello, entrambi in allegato I della Dir. UE Uccelli; Haematopus ostralegus – Beccaccia di mare, allegato II della Dir. Uccelli.

Come avifauna migratoria e svernante, si evidenziano le specie tipiche di ambienti di marea tra le quali, in All. I della Dir. UE Uccelli: il Piovanello pancianera Calidris alpina, Pittima minore Limosa lapponica; in All. II/B della Dir. Uccelli: il Chiurlo Numenius arquata, il Piovanello maggiore Calidris canutus, la Pivieressa Pluvialis squatarola oltre al Piovanello tridattilo Calidris alba, il Corriere grosso Charadrius hiaticula, il Gambecchio Calidris minuta ed il Voltapietre Arenaria interpres.

Specie di Avifauna nidificanti sulle spiagge delle Riserve

Normativa

D.M. 18.11.1982 istitutivo, L. n. 394/1991; designazione di ZSC: D.M. 29 novembre 2019 (G.U. 6.12.2019) (web link: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/consultazione/normativa/norme-rer/individuazione-siti-atti-regionali).

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