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Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

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Riserva Naturale Orientata Falascone

Riserva Naturale Orientata Falascone

Regione

Puglia

Luogo

Monte Sant’Angelo (Foggia)

Info

Codice EUAP: 0097

Anno di istituzione: 1971

Superficie (in ha): 48

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
Vai al Portale Cartografico
(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio statale

Aree Protette Sovrapposte

  • Parco Nazionale del Gargano
  • ZSC IT 9110004 “Foresta Umbra”
  • ZPS IT9110039 “Promontorio del Gargano”

Come arrivare

La Riserva è contigua alla strada provinciale S.P. 144 Vico Garganico – Monte Sant’Angelo, per cui è facilmente raggiungibile con veicoli.

Norme di fruizione della Riserva

L’area è totalmente recintata. L’accesso è consentito, previo permesso scritto del Reparto, solo per finalità di studio, di ricerca e per divulgazione ed educazione ambientale.

Centri Visita

Presente nella contigua riserva di Umbra.

Attività in corso

Nell’area sono in corso da parte dell’Università della Tuscia, studi e rilievi volti ad approfondire l’ecofisiologia delle faggete vetuste.

Breve descrizione della Riserva

Le due riserve di Falascone e Umbra costituiscono un corpo unico e rappresentano il nucleo dell’antico “Nemus garganicum” citato da Ovidio, Strabone e Virgilio, che ammantava l’intero Promontorio del Gargano. La storia della Foresta Umbra è un confuso susseguirsi di conquiste, usurpazioni, cessioni da parte di Re, Principi locali, svevi, longobardi, bizantini, etc. Le prime notizie certe si hanno verso la seconda metà del ‘500 quando il nobile Girolamo Grimaldi acquistò tutto il vasto territorio che circondava Monte Sant’Angelo, inclusa la Foresta. La famiglia Grimaldi si trasmise questa proprietà per circa due secoli. In era napoleonica la Foresta fu espropriata e la Tenuta divenne proprietà prima del Demanio del Regno delle Due Sicilie e successivamente del Regno d’Italia. Con la L. 3713 del 1866 la foresta fu dichiarata inalienabile e finalmente consegnata all’Amministrazione Forestale dello Stato. La Riserva, insieme a quella contigua di Umbra, è ubicata nella porzione sommitale della più estesa Foresta demaniale di proprietà regionale, collocandosi tra i 730 e i 760 metri di quota.

Habitat

La Riserva costituisce un pregevole esempio di “Faggeta degli Appennini con Taxus e Ilex” (tasso e agrifoglio), habitat prioritario protetto dalla Direttiva UE Habitat.

Flora

La vegetazione predominante è costituita da una fustaia di faggio a struttura pluristratificata che permette un ottimo sviluppo arbustivo ed erbaceo. Nel piano arboreo troviamo: carpino bianco, carpino nero, gli aceri, i tigli, i frassini, olmo, orniello e tasso; nel piano arbustivo troviamo: pungitopo, agrifoglio e dafne. Tra le specie erbacee endemiche troviamo: Campanula garganica, Cardamine bulbifera subsp. garganica, Ranunculus garganicus, Lamium garganicum e Tapsia garganica.

Fauna

Particolare attenzione e protezione è data al capriolo italico; troviamo inoltre il cinghiale, il tasso, la volpe, il gatto selvatico, la faina e il ghiro e, recentemente, la riapparizione del lupo. Tra gli uccelli troviamo: il gufo comune, il colombaccio, l’allocco, il picchio rosso maggiore, il picchio rosso minore, il picchio muratore, il picchio verde, il merlo, la beccaccia e varie specie di turgidi, fringillidi e silvidi.

Normativa

  • D.M. 13 luglio 1977;
  • L. n. 394/1991;
  • D.P.R. 5 giugno 1995 (istitutivo del Parco nazionale del Gargano), all. A (Misure di salvaguardia)
  • Regolamento Regione Puglia 10 maggio 2016 recante “Misure di conservazione ai sensi delle Direttive Comunitarie 2009/147 e 92/43 e del D.P.R. 357/97 per i Siti di importanza comunitaria” e s.m. e i.”

Nota: Tutta l’area protetta, insieme a gran parte della Riserva di Umbra, il 7 luglio del 2017, è stata riconosciuta come faggeta vetusta “Patrimonio naturale dell’Umanità” da parte dell’UNESCO.

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