Carabinieri

Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Area Demaniale Ferraiolo – Badia Tedalda

Area Demaniale Ferraiolo – Badia Tedalda

Regione

Toscana

Luogo

Badia Tedalda (Arezzo)

Info

Anno di istituzione: 1983

Superficie: 1206,1237 ha

Proprietà dei terreni

Aree Protette Sovrapposte

ZSC Alpe della Luna (IT5180010)

Come arrivare

il centro aziendale di Ferraiolo si trova lungo la strada regionale 258 che da Sansepolcro (AR) porta a Badia Tedalda (AR) e Rimini. La strada che conduce al centro è una strada comunale non asfaltata e aperta al traffico.

Descrizione

si tratta di terreni privati acquisiti dall’allora Azienda di Stato per le foreste demaniali (A.S.F.D.) nei primi anni ’80 a seguito di esproprio e tuttora gestiti dal Reparto Biodiversità di Pieve Santo Stefano, che li utilizza per la produzione di foraggio, pascolo e allevamento. Una porzione di tale area (un terzo circa del totale) è ricompresa nella ZSC Alpe della Luna, il cui Ente gestore è la Regione Toscana. Nel centro aziendale di Ferraiolo viene svolta attività zootecnica legata all’allevamento dei cavalli, nonché attività forestale legata alla gestione del patrimonio boschivo; dal 2010 vi è attivo anche il centro per il pensionamento dei cavalli di Reparto non più idonei al servizio.

Geologia

i terreni si estendono lungo la dorsale appenninica e sono caratterizzati da argille marnose e arenarie variamente cementate della Formazione Marnoso-Arenacea e marne e calcari marnosi del Bisciaro (Epoca MiocenicaEra Terziaria).

Habitat

vari sono gli habitat che caratterizzano l’ambiente, elencati per la ZSC nella quale il complesso è in parte ricompreso. Tra quelli che più caratterizzano l’area, soprattutto nelle parti sommitali, si ricordano le formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli, quelle erbose rupicole calcicole o basofile dell’Alysso-Sedion, faggete degli Appennini con Taxus e Ilex.

Flora

nella parte apicale domina il faggio (Fagus sylvatica) e mano a mano che si scende si ritrovano boschi di cerro e di castagno, pino nero, abete bianco che si diffonde spontaneamente; i boschi coprono l’80% dell’intera area. La parte restante è caratterizzata dalla presenza di  pascoli e prato-pascoli, inseriti a mosaico con le formazioni forestali. Tale configurazione vegetazionale determina un complesso mosaico di situazioni ecotonali che, assieme alla gestione ispirata a modelli tradizionali estensivi, dà luogo ad ambienti estremamente favorevoli, grazie alla loro grande variabilità, per lo sviluppo sia delle specie vegetali che di quelle animali.

Fauna

la fauna è quella tipica dei boschi appenninici; tra i mammiferi si rileva la presenza di cinghiali, caprioli, scoiattoli, daini, istrici, tassi, lupi, volpi, lepri, puzzole. Fra gli uccelli sono presenti varie specie di picchi (rosso, verde e rosso maggiore), rapaci come la poiana, lo sparviero, l’astore, il lodolaio, il gheppio e si segnala anche la presenza dell’aquila reale; abbondanti poi colombacci, allocchi, scriccioli, tordi, cince, ghiandaie, ciuffolotti e zigoli.

Normativa

L. n. 394/1991, L. n. 157/1992

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