Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

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Riserva Naturale Biogenetica Golia – Corvo

Riserva Naturale Biogenetica Golia – Corvo

Regione

Calabria

Luogo

Spezzano della Sila, Longobucco (Cosenza)

Info

Codice EUAP –  0045

Anno di istituzione:1971

Superficie: 350 ha

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
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(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio statale

Aree Protette Sovrapposte

PARCO NAZIONALE DELLA SILA

ZPSIT9310301 – Sila Grande, sovrapposta per l’intera superficie;

ZSC IT9310071 – Vallone Freddo, sovrapposta per 17,5 ha, pari al 5% della Riserva.

ZSC IT9310079 – Cozzo del Principe, sovrapposta per 8 ha circa, pari al 2,3% della Riserva.

ZSC IT9310083 – Pineta del Cupone, sovrapposta per 247 ha circa, pari al 30% della Riserva.

Sito MAB/UNESCO “Sila”

Come arrivare

Dalla A2 Salerno-Reggio Calabria, uscita Cosenza NORD ci si dirige lungo la SS 107 (Silana-Crotonese) per Camigliatello Silano (CS) e da qui si prosegue sulla SS 177 in direzione Longobucco (CS) fino al Km 11+ 800 dove si incrociala località Cupone, si prosegue imboccandola SP 255 in direzione Fossiata sino al km 6+400.

Dalla SS 106 uscita Rossano o Corigliano, per proseguire in direzione Longobucco Camigliatello Silano sulla SP 255 della Fossiata fino a raggiungere le indicazioni Arboreto.

Norme di fruizione della Riserva

La Riserva, ubicata non distante dalla strada di Fossiata e dal Centro Visita Cupone sul lago Cecita, è raggiungibile dagli escursionisti solo a piedi, le autovetture possono accedere solo dopo preventiva autorizzazione.

Attività in corso

Ricerca scientifica e monitoraggio ecologico e ambientale in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale della Sila, interventi di ingegneria naturalistica, gestione e manutenzione delle aree di fruizione di proprietà demaniale, manutenzione della rete sentieristica del Parco già esistente all’interno delle arre demaniali e condivisione di nuovi percorsi, supporto alle attività di educazione ambientale e di divulgazione della legalità ambientale, interventi di prevenzione antincendio in conformità al Piano A.I.B del Parco nonché, primo intervento antincendio nelle aree demaniali ed in quelle ad esse adiacenti con le risorse A.I.B. disponibili.

Breve descrizione della Riserva

La riserva è localizzata sull’altopiano Silano, all’interno del complesso delle Foreste
Demaniali “Sila Grande” ed è estesa su 350 ha, nella parte più orientale. La Riserva è situata in posizione centrale nel predetto complesso ed occupa parte del bacino del torrente Cecita fino alla sua immissione nell’omonimo lago artificiale utilizzato per la produzione elettrica

Altimetricamente, si sviluppa tra quota 1600 m s.l.m. nella parte orientale e 1300 m s.l.m. nella parte opposta con un dislivello di circa 300 m. Geologicamente, la Riserva è situata su rocce prevalentemente granitiche composte da quarzo, ortoclasio e mica che presentano scarsa resistenza all’erosione. Clima temperato mediterraneo, con estate fresca, sempre più o meno siccitosa, e inverni molto rigidi. Ricca di acqua, la Riserva presenta una vegetazione vetusta, composta in prevalenza da un’ampia pineta di pino laricio il quale domina sul faggio, sull’abete bianco, e sulle altre specie vegetali presenti. In passato, prima di diventare Riserva, le aree che la costituiscono furono sottoposte a intensa utilizzazione da parte degli abitanti locali per lo sfruttamento del legname e per l’estrazione della resina, nonché da carbonai e pastori. Parte della riserva è stata in passato recintata nell’ambito di un programma di reintroduzione del cervo al fine di favorire la loro reintroduzione e il ripristino della rete alimentare della quale il lupo è parte essenziale.

Habitat

HABITAT DELLA DIRETTIVA HABITATPRESENTI NELLA RISERVA

 

3260

Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitatis e Callitricho-Batrachnio

 

6430

Bordure planiziali, montani e alpine di megaforbie idrofile

 

91E0*

Foreste alluvionati di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanea, Salicion albae)

Foreste ripariali di Ontano nero

9220

Faggeti degli Appennini con Albies alba Miller e faggeti con Abies nebrodesis

Faggeta con  Abete bianco

9530*

Pinete (sub) mediterranee di pini neri endemici

Pinete Pino Laricio

Flora

Il sito comprende un’area boscosa a Pinus calabrica, con esemplari fra i più vetusti della Sila, a cui sporadicamente si associano il Castagno, l’Acero di monte e il Faggio.

Nella scheda Natura 2000 non si segnalano specie vegetali d’interesse comunitario e/o conservazionistico, eccezion fatta per alcune specie presenti lungo il “Vallone Freddo”.

Dal punto di vista lichenologico il sito, pur non rappresentando il massimo della biodiversità lichenica, è interessante per la cospicua copertura lichenica presente sulle scorze dei Pini.

Sono stati raccolti: Evernia prunastri, Hypocenomyce scalaris, Pseudevernia furfuracea, Hypogimnia physodes, H. tubulosa, Platismatia glauca, Alectoria sarmentosa, Bryoria capillaris, Bryoria fuscescens, Usnea sp. pl. Questi ultimi quattro generi di licheni fruticosi comprendono specie che spesso si rifugiano sui rametti in alto della foresta, sono molto sensibili all’inquinamento atmosferico e sono confinate anche in siti con forte umidità atmosferica. Nel sito sono state raccolte, inoltre, nelle screpolature della scorza alla base di vecchi alberi di Pinus calabrica), anche specie dell’ordine delle Caliciales (Calicium glaucellum, Chaenotheca ferruginea, Ch. phaeocephala e Ch. Trichialis) nonché un’altra Caliciales parassita del tallo di Ch. trichialis che attualmente rappresenta l’unica stazione nota in Italia. Queste specie sono sciafile, aeroigrofile ed anitrofitiche e vivono in ambienti indisturbati dove anche gli alberi morti non vengono rimossi. I più importanti fattori che limitano queste specie sono: l’inquinamento, la scarsa umidità, la forte illuminazione e la mancanza di lunga continuità ecologica dei boschi. Il sito rappresenta perciò un’ottima stazione di rifugio per queste specie.

SPECIE VEGETALI D’INTERESSE CONSERVAZIONISTICO PRESENTI NELLA RISERVA

Specie

Denominazione Italiana

Interesse

Acer cappadocicum subsp. lobelli

Acero di Cappadocia

Endemica appenninica

Chaeropyllum hirsutum subsp. hirsutum var. calabricum

Cerfoglio selvatico

 

Chrysosplenium dubium

Erba milza dubbia

Medit-Montana

Equisetrum palustre

Coda cavallina

Circumboreale

Lereschia thomasii

Lereschia calabra

Endemica regionale

Neottia nidus-avis

Nido di uccello

 

Euonymus latifolius

Fusaria maggiore

 

Lobaria pulmonaria

Lichene polmonario

Lichene

Cyphelium inquinans

Lichene

Lichene

Bryoria capillaris

Lichene

Lichene

Fauna

Tra i mammiferi, frequentano l’area Capreolus capreolus (capriolo) e Cervus elaphus (cervo), Canis lupus (lupo), Scoiattolo nero calabrese (Sciurus meridionalis), Felix sylvestris (gatto selvatico), Sus scrofa (cinghiale), Martes martes (martora), Martes foina (faina), Mustela putorius (puzzola), Mustela nivalis (donnola), Meles meles (tasso), Lepus italica (lepre italica),Vulpes vulpes (volpe). E’ di grande interesse zoogeografico la presenza di un piccolo roditore della famiglia dei gliridi, il Dryomys nitedula (driomio), a distribuzione paleartica ma presente in isolamento in Calabria con la sottospecie endemica aspromontis.

Tra gli uccelli nidificanti: Accipiter gentilis (astore), Accipiter nisus (sparviere), Pernis apivorus (falco pecchiaiolo), Buteo buteo (poiana), Dryocopus martius (picchio nero), Columba palumbus (colombaccio), Otus scops (assiolo), Jinx torquilla (torcicollo), Picoides major (picchio rosso maggiore), Turdus viscivorus (tordela), Regulus ignicapillus (fiorrancino), Parus palustris (cincia bigia), Phylloscopus sibilatrix (luì verde), Sitta europea (picchio muratore), Oriolus oriolus (rigogolo), Lanius collurio (averla piccola).

Si evidenzia che alcune specie di uccelli come ad esempio Regulus regulus (regolo), Carduelis spinus (lucarino) e Loxia curvirostra (crociere), solite nidificare a latitudini maggiori, trovano nella riserva un habitat idoneo e sull’altopiano della Sila il limite più meridionale del loro areale.

SPECIE ANIMALI RARE DI INTERESSE CONSERVAZIONISTICO

Specie

Nome comune

Direttiva Habitat

Interesse conservazionistico

Cucujus cinnaberinus

 

x

 

Cucujus haematodes

   

x

Acanthocinus xanthoneurus

   

x

Rana Italica

Rana appenninica

x

x

Lacerta bilineata

Ramarro occidentale

x

 

Driocopos martius

Picchio nero

 

x

Loxia curvirostra

Crociere

 

x

Hypsugo savii

Pipistrello di Savi

x

x

Pipistrellus pipistrellus

Orecchione bruno

x

x

Eptesicus serotinus

Serotino comune

x

x

Sciurus vulgaris meridionalis

Scoiattolo nero

 

x

Canis lupus

Lupo

x

x

Normativa

D.M. Agricoltura e Foreste 28.12.1971 (istituzione Riserva).

D.M. 13 luglio 1977;

L. n. 394/1991, (legge quadro sulle aree protette);

D.P.R. 14 novembre 2002 istitutivo del Parco Nazionale della Sila

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