COME ARRIVARE
Si giunge alla Riserva da Parma passando per Corniglio, fino a raggiungere l’abitato di Bosco di Corniglio; da qui si seguono le indicazioni per località Lagoni. Si può giungere anche da Berceto (autostrada A15), seguendo le indicazioni per Passo Sillara, fino a Bosco di Corniglio.
NORME DI FRUIZIONE DELLA RISERVA
La Riserva è visitabile mediante accompagnamento in gruppi organizzati. Prenotazione obbligatoria contattando il Reparto Carabinieri Biodiversità di Lucca o direttamente Nucleo Tutela della Biodiversità Bosco di Corniglio.
CENTRI VISITA/MUSEI
Data la ridotta estensione, non sono presenti strutture di accoglienza
ATTIVITÀ IN CORSO
Non sono attualmente svolte attività di ricerca scientifica. Si segnala la realizzazione di un progetto LIFE Natura 2004-2008 per la conservazione dei siti Natura 2000, concluso dall’ex Corpo forestale dello Stato.
BREVE DESCRIZIONE DELLA RISERVA
La Riserva, costituita da un circo glaciale risalente all’ultima glaciazione, si sviluppa fra i 1195 e 1796 m s.l.m. ed è circondata dai Monti Sterpara (1610 m s.l.m.), Aquila (1780 m s.l.m.), Brusà (1796 m s.l.m.) dalla catena del Roccabiasca (1727 m s.l.m.).
Il termine “Guadine” deriva dal nome dell’omonimo Passo situato nella zona di crinale della Riserva e significa “zona di guado – passaggio”. Il nome “Pradaccio”, invece, trae le sue origini nel termine “Prataccio“, denominazione data ad un antico lago che ora è presente allo stadio di torbiera, la “torbiera del Prataccio” o “torbiera di Roccabiasca”. Il medesimo nome è stato poi dato al lago attualmente presente all’interno della Riserva: un invaso semi-artificiale realizzato per la pesca sportiva nel 1959. Il lago Pradaccio, situato alla quota di 1362 m s.l.m., ha una superficie di circa 3 ha e una profondità massima di 5 m; il suo emissario è denominato Torrente Parma delle Guadine o Parma di Francia (che insieme ai torrenti Parma di Badignana e Parma del Lago Santo dà origine, una volta confluiti tutti insieme, al torrente Parma).
HABITAT
Habitat di interesse:
- Habitat 9130 Faggeti dell’Asperulo-Fagetum. Faggete (Fagus sylvatica), pure o miste con Abete bianco (Abies alba)
FLORA
La formazione arborea è costituita da bosco misto predominato da Faggio (Fagus sylvatica), con presenza di Abete bianco (Abies alba), Acero montano (Acer pseudoplatanus), Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia), Sorbo montano (Sorbus aria),) intermezzato da praterie d’alta quota, torbiere, brughiere a mirtillo (Vaccinium myrtillus e Vaccinium uliginosum) e formazioni di rupi). Le formazioni lacustri presentano degli endemismi unici per la regione come, ad esempio, il Trifoglio d’acqua (Menyantes trifoliata). Le principali specie erbacee presenti nella riserva sono: Primula appenninica (Primula apennina) (specie d’interesse comunitario prioritaria), Scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus) entrambe strettamente protette dalla Direttiva UE Habitat , nonché il Caprifoglio alpino (Lonicera alpigena).
FAUNA
I mammiferi di grandi dimensioni presenti sono il Lupo (Canis lupus) ed il Capriolo (Capreolus capreolus); nel gruppo dei micromammiferi, degna di nota, è l’Arvicola delle nevi (Chionomys nivalis), tipica delle praterie di altitudine. Tra i chirotteri si trovano il Ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) e minore (Rhinolophus hipposiderus), il Vespertilio di Blyth (Myotis blythi) e molti altri, tutti protetti dalla Direttiva UE Habitat. Le specie di uccelli di interesse comunitario che sorvolano i cieli della Riserva sono n.8: Aquila reale (Aquila chrysaetos), Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), Tottavilla (Lullula arborea), Calandro (Anthus campestris), Succiacapre (Caprimulgus europaeus), Balia dal collare (Ficedula albicollis), Averla piccola (Lanius collurio). Recente la scoperta di due specie di Coleotteri Curcilionidae.