Carabinieri

Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Riserva Naturale Antropologica i Pisconi

Riserva Naturale Antropologica i Pisconi

Regione

Basilicata

Luogo

Filiano (Potenza)

Info

Codice EUAP: 0036

Anno di istituzione: 1972

Superficie (in ha): 148 ha

Altitudine: 691 – 1023 m s.l.m.

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
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(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio Statale

­­­­­­­­­­­­­­­­­­Come arrivare

SS658 Potenza- Melfi, uscita Lagopesole – località “Carpini”

Norme di fruizione: L’ingresso alla Riserva è consentito solo a piedi, l’accesso ai resti della grotta Riparo Ranaldi, in località “Tuppo dei Sassi”, è protetto da apposita recinzione e per le visite guidate occorre contattare il Reparto Carabinieri Biodiversità di Potenza.

Centri visita/musei: Centro Visita e sala Multimediale in località “Carpini”. Gestito in convenzione con il Comune di Filiano (PZ), che è proprietario dell’immobile. Le visite guidate sono effettuate previa comunicazione e accordo con il Reparto Carabinieri Biodiversità di Potenza o con il personale autorizzato del Comune di Filiano (PZ).

Descrizione

L’area faceva parte del complesso forestale demaniale di Lagopesole, interamente gestito dall’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali fino agli anni ’70. La Riserva si estende su un territorio collinare compreso tra i 700 metri e i 1000 metri circa. I terreni della Riserva sono arenarie molto cementate e, come le altre formazioni dell’area centrale della Regione, costituiscono i depositi del bacino silenzino ubicato ad Ovest della piattaforma campano-lucana. In località “Tuppo dei Sassi” sorgono i resti di una grotta, usata probabilmente in epoca preistorica, dove su una parete di roccia verticale vi sono i resti di pitture rupestri in ocra rossa che rappresentano la cattura di animali (cervidi e capridi) risalenti al Paleomesolitico (da 7.000 a 10.000 anni a.C.). Questi siti furono scoperti nel 1966 dal Prof. Ranaldi, già direttore del Museo provinciale di Potenza, e rappresentano una rara testimonianza di arte pittorica paleo-mesolitica in Italia. Nel corso degli anni, a causa dell’azione chimico-fisica degli agenti atmosferici, le pitture rupestri presentano segni di deterioramento. Per impedire il progredire di tale azione, il Reparto di Potenza, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata, ha avviato un progetto di tutela mirato alla conservazione ed al restauro delle pitture, valorizzando l’unico esempio d’arte pittorica preistorica dell’intera Basilicata.

Habitat

La vegetazione è costituita da una fitta formazione di bosco ceduo matricinato con prevalenza di cerro (Quercus cerris). Sono presenti inoltre il farnetto (Quercus frainetto), la roverella (Quercus pubescens), il frassino maggiore (Fraxinus excelsior), l’orniello (Fraxinus ornus) e l’acero campestre (Acer campestre).                                                    .
Nel sottobosco le specie più rappresentate sono il biancospino (Crategus monogyna) e il corniolo (Cornus mas).                                            .

Fauna

Nella Riserva è di rilievo la presenza del lupo. Tra le altre specie di mammiferi si trovano il gatto selvatico, la donnola, la faina, il tasso, la volpe e il cinghiale. Lupo e gatto selvatico sono specie protette dalla Direttiva Habitat.
Per quanto riguarda gli uccelli, è presente il tipico popolamento faunistico dei querceti collinari con abbondanza di ghiandaie, colombacci, picchi verdi e altre specie di habitat forestale. Tra i rapaci si segnala la comune presenza del nibbio reale e della poiana.

Normativa

D.M. 29/03/1972 (istituzione della Riserva); L. n. 394/1992 (Legge quadro sulle aree protette).

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