Come arrivare
Indirizzo: Strada Provinciale Carovillense snc, 86089 Vastogirardi (IS) – 41°45’40” N 14°12’18” E.
Da Isernia: SS 650 direzione Vasto, seguire le indicazioni per Pescolanciano (SP 78) e, successivamente, per Carovilli (SP 86). Da Carovilli seguire le indicazioni per San Pietro Avellana (SP Carovillense): l’ingresso della Riserva è ubicato circa 4 km prima del centro abitato di San Pietro Avellana.
Norme di fruizione della Riserva
La riserva è aperta al pubblico tutti i giorni dell’anno dalle 09:00 alle 17:00. L’accesso, per singoli visitatori, famiglie e piccoli gruppi, è autorizzato direttamente in loco previa registrazione dei dati anagrafici. Gruppi superiori alle 10 persone (scolaresche, associazioni, escursionisti, ecc.) necessitano di preventiva autorizzazione rilasciata dal Reparto, ala quale vanno anche richieste visite guidate con il supporto di personale del Reparto. La Riserva è percorribile mediante 18 sentieri, pedonali e ciclabili, per oltre 21 Km; tra questi si segnala il sentiero S1 “Colle San Biagio” che garantisce, per circa 2 Km, l’accessibilità anche ai portatori di handicap.
L’accesso ai cani è consentito solo limitatamente all’area picnic ed immediate vicinanze del Centro Visita, esclusivamente con animale al guinzaglio e museruola al seguito.
Centri Visita / Musei
Il Centro Visita della R.N.O. Montedimezzo è ubicato a circa 300 m a monte dell’ingresso della Riserva ed è aperto al pubblico tutti i giorni dell’anno nelle seguenti fasce orarie: 10:00 -12:00 e 14:00 – 16:00. Al suo interno si trovano il museo naturalistico, le voliere e i recinti faunistici. Il museo è composto da tre ampie sale, ospitanti una raccolta di rocce e minerali, i legni delle foreste di Montedimezzo nonché gli attrezzi forestali del passato ed altri oggetti attinenti alla cultura ed alle tradizioni locali relativamente al settore silvo-pastorale; inoltre sono presenti numerosi esemplari tassidermizzati di fauna locale ed in particolare rapaci, diurni e notturni, rettili e mammiferi della famiglia dei cervidi (cervo, daino, capriolo), dei suidi (cinghiale) e dei canidi (lupo) esposti in diorami.
Eventuali CNBF / CRAS / CRASE
Il Reparto carabinieri Biodiversità di Isernia, all’interno della RNO Montedimezzo, ospita la fauna selvatica in difficoltà ed effettua le prime cure in attesa di una loro reintroduzione in cattività qualora le condizioni, accertate dal veterinario, lo permettono oppure viene ricoverata nelle voliere o nei recinti faunistici presenti. Si tratta di un’attività che il Reparto ha svolto da sempre ed iniziata principalmente per salvaguardare la fauna selvatica in difficoltà all’interno delle Riserve amministrate, che nel tempo è stata estesa anche alla fauna ritrovata nell’intero del territorio regionale e zone confinanti. Ad oggi sono presenti 75 ungulati (cervi, daini, mufloni), 19 uccelli e 16 tartarughe.
Attività in corso
Non sono al momento in corso ricerche e/o progetti LIFE e, per quanto concerne le iniziative di educazione ambientale, in attesa dell’avvio del nuovo progetto nazionale di per l’anno scolastico 2020-2021 denominato “Un albero per il futuro”, l’attività si limita a visite ed escursioni guidate.
Breve descrizione della Riserva
Montedimezzo faceva parte del complesso forestale Montedimezzo-Feudozzo-Pennataro, di proprietà degli Angioini dal 1200. Nel 1606 fu affidato ai Monaci Certosini di Napoli che lo conservarono fino al 1799 quando entrò a far parte del regio patrimonio di Casa Borbone e, con R.D. n. 981/1825, fu dichiarato Reale Riserva di Caccia.
Dal 1908 è stato affidato in gestione all’ex Amministrazione Forestale (L. 376/1908), come bene dello Stato dichiarato inalienabile e gestito, per oltre un secolo, dal Corpo Forestale dello Stato. Dal 1° gennaio 2017 ad oggi, a seguito dell’assorbimento del C.F.S. nell’Arma dei Carabinieri, è amministrata dal Reparto CC Biodiversità di Isernia, ad eccezione delle foreste di Pennataro e di Feudozzo, trasferite rispettivamente alle Regioni Molise ed Abruzzo.
La Riserva di Montedimezzo è ubicata nel territorio del Comune di Vastogirardi (IS). La superficie, pari a 276 ha, è posta sul versante settentrionale del Monte di Mezzo con un intervallo altimetrico compreso tra 920 e 1284 m s.l.m. e confina a nord con il Regio Tratturo Celano-Foggia.
Si sviluppa su formazioni fliscioidi caratterizzate da arenarie marnose e argillose a contatto, nel settore Nord-Est, con una fascia relativamente sottile di calcari biancastri debolmente marnosi che rappresentano la formazione più antica. Su questa poggia una terza formazione calcarea, di calciruditi e calcareniti, di età intermedia.
Il reticolo idrografico è costituito da alcuni fossi a portata stagionale, tra i quali il torrente Frazzina. Alla base del rilievo calcareo, a contatto con i materiali plastici, si ha la presenza di modeste sorgenti: Fonte dei Monaci, Fonte dei Salici e Fonticelle.
Habitat
Sono presenti i seguenti habitat della Direttiva UE Habitat:
– 5130 “Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli” – arbusteti a Juniperus communis
– 6210 “Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato
calcareo (Festuco-Brometalia)” – praterie xerofitiche presenti nelle aree a maggiore pendenza.
– 6510 “Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis)” – praterie mesofile da sfalcio ad Arrhenatherum elatius presenti nelle aree pianeggianti.
– 91L0 “Querceti di rovere illirici (Erythronio-Carpinion)” – boschi misti mesofili a Quercus cerris, Carpinus betulus e Fagus sylvatica.
– 9210 “Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex” – boschi a dominanza di Fagus sylvatica.
Flora
Tranne piccole aree di pertinenza dei fabbricati, tutta la Riserva è boscata. Il bosco si sviluppa fra le quote 900 e 1300 metri ed è rappresentato dalla fustaia di cerro, nella fascia inferiore, e di faggio in quella superiore. L’aspetto fisionomico dominante del cerro e del carpino bianco rappresenta uno dei più importanti esempi delle cerrete-carpinete del piano submontano dell’Alto Molise, oltre alle presenze dell’endemico acero di Lobel, di nuclei discontinui a frassino maggiore, aree caratterizzate da formazioni più termofile a carpino nero e l’introduzione sottocopertura di abete bianco.
Sul bordo inferiore della foresta autoctona è presente un arboreto iniziato nel 1920 ad opera del Prof. Aldo Pavari ove sono presenti anche specie “esotiche”, nonché nuclei più recenti di conifere impiantati su aree ex agrarie.
Fauna
Immersa nell’incontaminato ambiente dell’Alto Molise, la Riserva di Montedimezzo ospita numerose specie di mammiferi: cinghiali, lepri, tassi, caprioli, martore, donnole, faine, volpi, scoiattoli. Lo stato di conservazione delle cenosi forestali ha consentito che specie come il lupo frequentassero questi luoghi come parte del loro home range. La matrice forestale che caratterizza la Riserva è associata a vicini lembi di prateria ed arbusteti idonei per l’ecologia di alcune specie animali, come la lepre o il biancone, che necessita di zone aperte per la caccia.
Di particolare rilievo è la presenza di specie nidificanti boschive quali il falco pecchiaiolo, la balia dal collare, la colombella, la tordela, il picchio maggiore e il picchio minore. A questi si aggiungono la poiana, il gufo, il barbagianni, la ghiandaia e molti passeracei. Alcune di queste specie sono tipiche di ambienti boschivi ben strutturati e con presenza di alberi vetusti nelle cui cavità nidificano. Le confinanti praterie sono determinanti per la sopravvivenza di alcuni insetti le cui larve si sviluppano in piante ospiti di Lamium, Epilobium e Urtica.