Carabinieri

Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

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Riserva Naturale Biogenetica Bosco Fontana

Riserva Naturale Biogenetica Bosco Fontana

Regione

Lombardia

Luogo

Marmiolo (Mantova)

Info

Codice EUAP: 0088

Anno di Istituzione: 1972

Superficie (ha): 235,3

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
Vai al Portale Cartografico
(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio Statale

Aree Protette Sovrapposte

Parco Regionale del Mincio

(100% della superficie della R.N. ricadente nell’area del Parco)

Sito Rete Natura 2000 di tipo C (SIC/ZSC e ZPS) “IT20B011 – Bosco Fontana”

(100% della superficie della R.N. ricadente nell’area del Sito)

Come arrivare

La Riserva dista circa 6 km dalla città di Mantova. Venendo dalla città si percorre la strada statale 236 Mantova-Brescia, con direzione Brescia, prima del paese di Marmirolo si svolta a sinistra imboccando un viale alberato che in breve conduce all’ingresso della Riserva. Dall’uscita Mantova Nord, dell’autostrada Brennero-Modena, si percorrono 11 Km di strada statale 236 in direzione Brescia.

Norme di fruizione della riserva

Giorni di apertura: tutti i giorni, esclusi martedì e venerdì;

  • Orario di apertura al pubblico: dalle 9 alle 19 (dal 1 marzo al 31 ottobre) e dalle 9 alle 17 (dal 1 novembre al 28 febbraio);
  • Ingresso sempre gratuito;
  • Alla Riserva si accede esclusivamente a piedi nelle zone aperte al pubblico, lungo i viali accessibili;

E’ fatto divieto di: entrare con biciclette, motociclette, cavalli o altri mezzi di locomozione, entrare con cani o altri animali, introdurre o abbandonare nell’ambiente qualsiasi specie animale e vegetale, accendere fuochi, turbare la quiete con giochi o mezzi sonori, raccogliere o danneggiare funghi, piante, animali, sorvolare con velivoli e droni, entrare al di fuori dell’orario di apertura. 

All’interno della Riserva è possibile seguire tre percorsi ad anello, ciascuno di circa 2 km, lungo i quali sono collocati dei pannelli esplicativi:

percorso Life-Natura: illustra il modello di gestione intrapreso per la conservazione di Bosco della Fontana e finalizzato alla sua evoluzione verso una foresta matura che comprenda anche gli habitat del legno morto.

percorso Naturalistico: mette in evidenza alcune particolarità della flora e della fauna, indicando le specie protette da leggi europee. In questo percorso sono indicate anche le criticità riscontrate per la salvaguardia di tali specie.

percorso Storico Artistico: prende in considerazione i manufatti architettonici che hanno segnato la storia della Riserva, come la fontana che gli ha dato il nome, la Palazzina dei Gonzaga e l’Eremo dei Camaldolesi.

CNCB (Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità)

Centro Nazionale per lo Studio e la Conservazione della Biodiversità Forestale “Bosco Fontana”, ora denominato “Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità”.

Attività in corso

Il Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità (CNCB) “Bosco Fontana” opera alle dipendenze del Reparto Carabinieri Biodiversità di Verona. Le principali tematiche di cui si occupa sono lo sviluppo di studi sulla gestione forestale e sul ruolo del legno morto nell’ecosistema forestale e sulla fauna ad esso associata (fauna saproxilica). Inoltre, il personale è impegnato nelle ricerche svolte nel sito della Rete internazionale LTER (Long Term Ecological Research), nei monitoraggi svolti sull’area di Livello II della Rete Nazionale CONECOFOR (CONtrollo degli ECOsistemi FORestali) e nelle analisi delle dinamiche forestali. Le attività del Centro si svolgono prevalentemente all’interno delle Riserve Naturali Statali, gestite dall’Arma di Carabinieri con particolare attenzione alla Riserva di Bosco Fontana, ove il Centro è ubicato. Il Centro si occupa anche di ecologia, monitoraggio, tassonomia e sistematica degli invertebrati terrestri e dei loro habitat. Gli studi e le ricerche condotti negli ultimi decenni sono stati pubblicati in oltre 200 lavori scientifici (articoli e libri), spesso realizzati in collaborazione con Università e centri di ricerca; da menzionare inoltre l’affiancamento nelle attività del CNCB da parte di tirocinanti e tesisti, grazie a convenzioni stipulate con gli atenei.

Il personale del Centro, da oltre vent’anni, si occupa di educazione ambientale e divulgazione presentando progetti didattici nelle scuole e organizzando eventi tematici nella Riserva. I temi trattati riguardano: biodiversità; zoologia, con particolare attenzione all’entomologia e agli insetti saproxilici protetti dalla Direttiva Habitat; botanica; biologia ed ecologia; conservazione della natura; ambiente forestale naturale; citizen science.  Il Centro offre moduli didattici che prevedono un intervento in classe e una visita guidata nella Riserva. Alle proposte didattiche sono abbinate esperienze laboratoriali e sul campo, quali osservazione di insetti al microscopio, la dimostrazione dei vari metodi di cattura utilizzati nel monitoraggio degli invertebrati e la ricerca e l’identificazione delle principali specie vegetali e animali che vivono in foresta. A supporto delle attività didattiche, il Centro mette a disposizione: schede didattiche; chiavi dicotomiche; quaderni naturalistici; una sala attrezzata con microscopio, terrario e alberi habitat, e strumenti didattici multifunzionali per spiegare, attraverso il gioco, numerosi concetti ecologici.

Il CNCB “Bosco Fontana” è inoltre coinvolto in attività derivanti da convenzioni e accordi stipulati con diversi Enti:

– offre il suo contributo nell’ambito della convenzione “Sviluppo di strumenti di coordinamento finalizzati all’attuazione degli obiettivi e delle misure di conservazione nei siti Natura 2000 compresi nelle Riserve ed altre aree demaniali gestiti dall’Arma dei Carabinieri”, siglata tra CUFA e Ministero dell’Ambiente;

– si occupa del monitoraggio dell’evoluzione biologico-forestale della Foresta Carpaneta nell’ambito di una convenzione con ERSAF Lombardia;

– dal 2012 fa parte del Comitato Tecnico dell’Osservatorio Regionale per la Biodiversità della Lombardia e da molti anni fornisce dati faunistici che confluiscono nel “Network Nazionale della Biodiversità” del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare.

Il personale del Centro è anche attivo nel campo della Citizen Science e gestisce il portale InNat (www.innat.it), che coinvolge i cittadini nella raccolta dati per 30 specie di insetti protetti.

La collezione entomologica del Centro contiene attualmente oltre 100.000 insetti determinati, provenienti principalmente dal territorio italiano. Le famiglie maggiormente rappresentate sono di ditteri: Syrphidae, Tachinidae, Stratiomyidae e Bombyliidae. Altri gruppi ben rappresentati sono le libellule (Odonata), le farfalle diurne (Lepidoptera, Ropalocera) e i coleotteri (Coleoptera). Nella collezione sono depositati alcuni esemplari tipici (i.e. esemplari utilizzati per la descrizione di una specie nuova) appartenenti ai taxa: Mycetophilidae, Rhinophoridae, Stratiomyidae, Tachinidae, Sarcophagidae (Diptera), Formicidae (Hymenoptera), Myrmeleontidae (Neuroptera). I materiali depositati si trovano presso il LaNaBIT (Laboratorio Nazionale Tassonomia e Bioindicazione Invertebrati), che ha sede a Verona, e possono essere richiesti in prestito esclusivamente per scopi scientifici. La biblioteca del Centro contiene circa 4000 fra volumi e riviste, che trattano soprattutto argomenti di scienze naturali e forestali. Il materiale è consultabile in loco e tramite ACNP (Archivio Collettivo Nazionale Periodici)

Breve descrizione della riserva

Il Bosco della Fontana rappresenta un relitto di un’area boscosa ben più vasta che, nel XVII secolo, si inseriva in un mosaico paesaggistico in cui le foreste del mantovano erano collegate con quelle ripariali del Mincio e delle colline moreniche. Utilizzata come Riserva di Caccia dalla famiglia Gonzaga, con la caduta del Ducato a metà del 1600, la foresta fu abbandonata fino a divenire, nel 1700, un quartier generale degli Austriaci; nel 1910, dopo continue minacce di distruzione, è finalmente acquisita dal Demanio Forestale.

Intensamente sfruttata in passato, soprattutto dai tagli effettuati durante e dopo le due guerre mondiali, e in parte abbattuta da una tromba d’aria nel 1949, la foresta è stata rimboschita negli anni ’50 del secolo scorso con specie arboree alloctone “a rapido accrescimento”. Tali alberi esotici rappresentano un elemento di disturbo per la foresta planiziale originaria, pertanto da circa vent’anni sono state intraprese azioni volte ad eliminarli, con il duplice scopo di ripristinare un bosco naturale e, nel contempo, di incrementare la quantità di legno morto presente in bosco. Il modello di gestione di “Bosco della Fontana”, infatti, già a partire dal Progetto LIFE99 NAT/IT/006245 (1999-2003), è finalizzato al ripristino e al mantenimento del legno morto dei vecchi alberi marcescenti e alla conservazione della fauna saproxilica, che ha un ruolo fondamentale nel garantire un buono stato di conservazione delle foreste.

La Riserva Naturale Statale “Bosco della Fontana” è situata in Lombardia, nel comune di Marmirolo (MN), a sei chilometri dalla città di Mantova, e ha un’estensione di circa 236 ettari, di cui 198 occupati da bosco, 1 ettaro da acquitrino e la parte rimanente da praterie, sentieri, radure e corsi d’acqua.

L’altitudine media è di 25 m s.l.m. (min 24 – max 26 m s.l.m.) Il clima è quello tipico della Pianura Padana, classificabile come continentale e caratterizzato da inverni rigidi ed estati calde. L’attuale morfologia e geologia del terreno su cui insiste la Riserva sono conseguenza dell’azione dei ghiacciai quaternari del Garda e dell’Adige e della successione delle alluvioni avvenute durante le fasi interglaciali pleistoceniche dei fiumi, in particolare il Mincio. Il suolo è costituito da uno strato scuro organico minerale molto permeabile di circa 70-90 cm, e da uno strato sottostante più chiaro, indurito e compatto, formato da ghiaie e ciottoli più o meno cementati tra loro dall’accumulo di carbonato di calcio. Quest’ultimo strato ostacola l’approfondimento radicale delle piante arboree rendendole instabili.

Nel cuore della Riserva sorge una Palazzina, edificata alla fine del ‘500 per volere del duca Vincenzo I Gonzaga, e usata come casino di caccia dalla omonima famiglia. Essa si presenta come un castello rustico, con quattro torrette angolari e un’ampia loggia centrale affrescata con scene di caccia, trofei di volpi e cinghiali, animali esotici e uccelli. Al piano terra si trovano due sale principali che rappresentavano ambienti di accoglienza e di ristoro per gli ospiti, e conservano una ricca decorazione a finte architetture e affreschi volti a celebrare il duca di Mantova Vincenzo I. Di fronte alla Palazzina, sul lato nord, affiora una risorgiva attorno alla quale è stata costruita una fontana quadrilobata in calcare rosso di Verona, nota fin dal XII secolo, dalla quale deriva il nome della Riserva. Nel 1632 il duca Carlo I di Nevers fece costruire nella prateria antistante la Palazzina un eremo, una chiesa e un palazzo molto simile nell’impianto alla Palazzina gonzaghesca. Questi ultimi due edifici sono oggi interamente scomparsi, mentre dell’Eremo dei Camaldolesi, soppresso nel 1782 e adibito a deposito di munizioni durante gli ultimi periodi bellici, rimane solo qualche rudere. Il bosco è attraversato da viali rettilinei, realizzati nel XVIII secolo dagli austriaci come piste di esbosco, che confluiscono in 7 piazze circolari.

Habitat

Gli habitat protetti dalla Direttiva UE Habitat caratterizzanti la Riserva sono:

Habitat 3260 – Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion. Superficie: 0,175 ha

Habitat 91E0 – Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno – Padion, Alnion – incanae, Salicion albae). Superficie: 26,4 ha

Habitat 91L0 – Querceti di rovere illirici (Erythronio-Carpinion) . Superficie: 189,8 ha.

Flora

Il Bosco della Fontana rappresenta una delle ultime testimonianze relitte delle foreste planiziali di latifoglie meso-igrofile che ricoprivano con ampia continuità la pianura Padana fino a circa 2000 anni fa. La Farnia (Quercus robur) e il Carpino Bianco (Carpinus betulus) sono le specie arboree che caratterizzano il bosco, a questi si affiancano il Cerro (Quercus cerris), l’Orniello (Fraxinus ornus), il Frassino meridionale o ossifillo (Fraxinus angustifolia sub. oxycarpa), l’Acero campestre (Acer campestre), il Ciliegio selvatico (Prunus ornus) e l’Ontano nero (Alnus glutinosa) e altre specie sporadiche. Nello strato arbustivo dominano il Nocciolo (Corylus avellana) e il Sambuco nero (Sambucus nigra) con il Biancospino (Crataegus oxyacanta e monogyna) e il Corniolo (Cornus mas). Il sottobosco è dominato dal Pungitopo (Ruscus aculeatus) dalla Pervinca (Vinca minor) e in primavera dal Bucaneve (Galanthus nivalis), il Campanellino (Leucojum vernum) e gli Anemoni bianchi e gialli (Anemone nemorosa e ranuncoloides). Notevolmente presenti in ogni parte della Riserva il rovo (Rubus caesius e ulmifolius), l’Edera (Hedera helix) e la Vitalba (Clematis vitalba).

Fauna

La fauna presente a Bosco Fontana è ricca e diversificata; in un ambiente fortemente disturbato dalla attività antropica come quello della Pianura Padana la Riserva costituisce un rifugio per la biodiversità animale. Sono presenti 179 specie di vertebrati e oltre 2000 di invertebrati, tra cui 4 specie di insetti nuove per la scienza.  Sono oltre 50 le specie animali tutelate a livello europeo dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE) e dalla Direttiva Uccelli (2009/147/CE).  Sono circa 30 le specie di mammiferi, tra le quali, da qualche anno, si annoverano anche lo scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) e il capriolo (Capreolus capreolus) Di particolare importanza anche la presenza di 9 specie di pipistrelli, tra cui alcuni tipici dei popolamenti forestali come la nottola comune (specie). Tra le oltre 100 specie di uccelli che vivono a Bosco Fontana vi sono rapaci notturni come l’allocco (Strix aluco), il gufo comune (Asio otus) e la civetta (Athene noctua), oltre a diverse specie di picchi, tra cui occasionalmente segnalato il picchio nero (Dryocopus martius). La Riserva ospita inoltre una importante colonia di nibbio bruno  (specie), un rapace migratore che nel periodo estivo arriva nella Riserva dalle regioni africane e nidifica sulle chiome delle vecchie querce. Numerose sono le specie di serpenti fra cui la vipera comune (Vipera aspis), che è presente con una delle ultime popolazioni numericamente rilevanti della Pianura Padana, il biacco (Coluber viridiflavus) e il saettone (Zamenis longissimus). Degna di nota è la presenza di varie specie di anfibi tra cui un endemismo padano: la rana di Lataste (Rana latastei). Ricchissima di specie è anche la fauna ad invertebrati con la presenza di numerosi coleotteri saproxilici (legati per almeno una fase della loro vita alla presenza di legno morto) i cui rappresentanti più noti sono indubbiamente il cervo volante (Lucanus cervus) e il cerambice dalla quercia (Cerambyx cerdo), entrambe specie protette dalla Direttiva UE Habitat. Degne di nota sono anche alcune farfalle come la licena delle paludi (Lycaena dispar), appartenente alla lista rossa della IUCN, e la libellula smeralda di fiume (specie), anch’essa inclusa in Direttiva Habitat. Una particolarità: tra maggio e giugno ben 4 specie di lucciole, insetti ormai rarefatti in pianura a causa dell’inquinamento luminoso, “accendono” il sottobosco di notte.

 

Normativa

Istituzione della R.N. Orientata: D.M. 29.03.1972 e D.M. 10.04.1976; istituzione della
R.N. Biogenetica: D.M. 2.03.1977; L. n. 394/1991 (Legge quadro sulle aree protette)

Designazione ZSC: DM 15/07/2016 G.U. 186 del 10-08-2016

Approvazione di Misure di Conservazione: DGR 9275 del 8/04/2009 (Misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde) [https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/servizi-e-informazioni/Enti-e-Operatori/ambiente-ed-energia/Parchi-e-aree-protette/biodiversita-e-reti-ecologiche/misure-conservazione-delle-zone-protezione-speciale-zps/misure-conservazione-delle-zone-protezione-speciale-zps];

DGR 4429 del 30/11/2015 (Misure di conservazione sito-specifiche) [https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/servizi-e-informazioni/Enti-e-Operatori/ambiente-ed-energia/Parchi-e-aree-protette/biodiversita-e-reti-ecologiche/misure-conservazione-sic-e-zsc/misure-conservazione-sic-e-zsc]

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