Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

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Riserva Naturale Biogenetica Serra Nicolino – Piano dell’albero

Riserva Naturale Biogenetica Serra Nicolino – Piano dell’albero

Regione

Calabria

Luogo

Mongrassano (Cosenza)

Info

Codice EUAP: 0051;

Anno di istituzione: Istituita con Decreto del Ministero dell’Agricoltura e Foreste 13 luglio 1977;

Superficie (in ha): 151.16.50

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
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(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio statale

Aree Protette Sovrapposte

Z.S.C. IT9310065 “Foresta Serra Nicolino – Piano d’Albero”

Come arrivare

La riserva è facilmente raggiungibile dalla autostrada Salerno-Reggio Calabria dallo svincolo Tarsia Nord, proseguendo per la strada provinciale per Mongrassano, quindi strada comunale Cannavata.

Essa dista, inoltre, pochi chilometri da Guardia Piemontese, per cui è facilmente raggiungibile dalla superstrada delle Terme, dove sia da sotto l’incrocio di Fagnano Castello, prendendo il lato opposto all’abitato, che dal crinale venendo dalla SS 18, si incrocia la strada sterrata che attraversa la riserva.

Norme di fruizione della Riserva

In virtù del Decreto di istituzione della Riserva, D.M. 13.07.1977, è vietata la caccia, la pesca, il pascolo per tutto l’anno e l’accensione di fuochi specie nel periodo di grave pericolosità. È di norma interdetto il transito agli autoveicoli. Inoltre, a norma dell’art. 2 del precitato D.M., l’accesso entro il perimetro della riserva è consentito per ragioni di studio, per fini educativi, per compiti amministrativi, di vigilanza e per l’attuazione dei disciplinari previsti con legge. Esistono comunque dei sentieri naturalistici fruibili per i visitatori

Attività in corso

In accordo con quanto previsto dal Piano AIB della Riserva e dall’annuale dichiarazione dello stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi, ai sensi della L. 353/2000, vengono programmati per tempo interventi ordinari di prevenzione degli incendi boschivi da svolgersi nel mese di giugno di ogni anno quali la manutenzione dei sentieri e della rete viaria interna alla Riserva ed il mantenimento di una fascia protettiva perimetrale, larga almeno cinque metri, libera da specie erbacee, rovi e necromassa effettuando anche eventuali spalcature e/o potature non oltre il terzo inferiore dell’altezza delle piante presenti lungo la fascia perimetrale del bosco.

L’attività selvicolturale ha finalità prettamente conservativa e sistemica, finalizzata ad esaltare le funzioni primarie del bosco, in armonia con le misure di conservazione previste per la ZSC, prevenendo le minacce per questo tipo di habitat e le modalità con cui contrastarle.

Breve descrizione della Riserva

La Riserva Naturale Statale di “Serra Nicolino – Piano d’Albero”, istituita con Decreto del Ministero dell’Agricoltura e Foreste 28 dicembre 1971, faceva parte del vecchio complesso un tempo interamente di proprietà dell’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, oggi per la maggior parte transitato alla Regione Calabria, denominato “Montagna Magna-Pellegrina e Cinquemiglia”.

L’area della Riserva è stata anche proposta per l’istituzione del “Parco Regionale di Monte Caloria e della Catena Costiera”, con delibera G.R. Calabria n. 261 dell’11 luglio 2013.

La foresta Montagna Magna è pervenuta all’Azienda con contratto 22 giugno 1918 per notaro Filadoro Donato di Frascati, e fu presa in consegna l’11 ottobre dello stesso anno. Il legname della foresta venne utilizzato principalmente per la realizzazione di traverse ferroviarie da utilizzare per l’allora costruenda linea ferroviaria tirrenica Napoli-Reggio Calabria.

È situata nel Comune di Mongrassano a circa 50 km a NW di Cosenza, è posta sul versante ionico della Catena Costiero o Appennino Paolano; la sua altitudine oscilla da quota 930 a 1257 m s.l.m. di Serra Nicolino. Il 90% della riserva si trova oltre i mille metri d’altezza sul livello del mare. La superficie complessiva è di 151 ha, composta in prevalenza da una rigogliosa fustaia di faggio con sporadici nuclei di cerro e specie igrofile lungo gli impluvi.

La Riserva si estende su terreni a notevole pendenza, con prevalente esposizione a Nord, ed è compresa tra la quota minima di circa 450 metri nel fondovalle, e la massima di 1250 di Serra Nicolino.

Il complesso boscato Montagna Magna-Pellegrina e Cinquemiglia è di notevole importanza in quanto si identifica con l’importante corridoio ecologico costituito dalla Catena Costiera, di cui la Riserva Naturale Statale costituisce il principale, se non addirittura l’unico, snodo tra versante Ionico e versante Tirrenico, oltre che tra Massiccio del Pollino ed Altopiano della Sila.

Con Decreto del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste del 13 luglio del 1977, il bosco è stato iscritto alla scheda n. 124 del Libro nazionale Boschi da Seme, per la produzione di seme di faggio.

Habitat

Gli habitat d’interesse comunitario segnalati nella scheda Natura 2000 del sito “IT9310065” sono:

Cod.

Denominazione

9210*

Faggete degli Appennini con Taxus e Ilex

Ad essi vanno aggiunti

– vegetazione igrofila dell’Asperulo-Alnetum cordatae.Questa tipologia di vegetazione è tipica delle situazioni di impluvio dei massicci cristallini del versante tirrenico calabrese e rappresenta un’associazione finale di stazioni umide in ambiente montano, spesso a contatto con la faggeta o boschi misti di querce e altre latifoglie. In molti casi la classificazione viene giustificata dalla sola presenza dell’Alnus cordata nello strato dominante.

-cerrete riferibili al gruppo Physospermo verticillati-Querco cervidi sigmentum, tipica dell’Appennino meridionale; essa include, sempre con presenza sporadica, anche il castagno; inoltre Ilex aquifolium è presente nello strato arbustivo.

– stagni temporanei. Queste fitocenosi si affermano in ambienti ove sono in atto moti franosi e fenomeni di disordine idrico superficiale.

Flora

La sola specie vegetale d’interesse comunitario segnalata nella scheda Natura 2000 del sito “IT9310065”, che ingloba quasi totalmente la Riserva, è il pungitopo (Ruscus aculeatus), riportato in All. V della Direttiva Habitat.

Ad esso vanno aggiunti, oltre al faggio (Fagus sylvatica), che domina allo stato puro oltre i 900 metri di quota su vaste aree coperte da fustaie, il cerro (Quercus cerris) e il castagno (Castanea sativa) governato a ceduo e in minima parte a fustaia.

A queste, sono sempre più o meno frammiste e subordinate altre specie secondarie quali Carpino nero (Ostrya carpinifolia) e Carpino bianco (Carpinus betulus), l’ontano napoletano (Alnus cordata), l’ontano nero (Alnus glutinosa), l’acero montano (Acer pseudoplatanus), e l’orniello (Fraxinus ornus).

Il cerro, in genere, si presenta allo stato puro sui crinali e sui dossi, mentre il castagno vegeta nelle vallette e dove il terreno è di maggiore profondità e freschezza.

L’orniello concorre prevalentemente nella formazione del sottobosco con soggetti di sviluppo notevole, mentre, a tratti, assume l’aspetto di densa intricata vegetazione che copre letteralmente il terreno.

Fra gli arbusti, anche se con scarsa frequenza, si incontrano il salicone, il biancospino, l’agrifoglio (anche con portamento arboreo), il pungitopo, le ginestre.

Fauna

La fauna è quella tipica dell’Appennino meridionale. Tra i mammiferi significativa è la presenza di cinghiali, lupi, volpi, scoiattoli, caprioli, martore, tassi, puzzole, gatto selvatico, ricci, ghiri e lepri. Sparvieri, gufi, allocchi, civette costituiscono l’avifauna stanziale. Tra gli uccelli migratori si segnala la presenza di tordi, cesene, beccacce.

Le zone umide sono frequentate da numerosi anfibi come l’ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus), la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), la salamadra pezzata (Salamandra salamandra), il tritone crestato (Triturus carnifex), il tritone italico (Triturus italicus), la rana appenninica (Rana italica) e la raganella italiana (Hyla intermedia), tutte specie protette dalla Direttiva Habitat.

Estremamente interessante, a quest’ultimo riguardo, è la presenza della salamandra pezzata (Salamandra salamandra subsp. gigliolii), sottospecie endemica del mezzogiorno d’Italia ed anch’essa strettamente protetta dalla Direttiva Habitat.

Tra i rettili, si registra la presenza della lucertola campestre (Podarcis sicula), del ramarro (Lacerta viridis), dell’orbettino (Angius fragilis), della vipera (Vipera aspis), della testuggine di Herman (Testudo hermanni), tutte specie protette dalla Direttiva Habitat.

Normativa

  • D.M. istitutivo;
  • L. n. 394/1991(legge quadro sulle aree protette);
  • D.M. di designazione di ZSC del 27 giugno 2017

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