Come arrivare
L’area è accessibile da Feltre a 30 km da Belluno, per poi portarsi in direzione Croce d’Aune, Comune di Sovramonte, da cui si imbocca il sentiero verso il rifugio Dal Piaz (1993 m s.l.m.).
Norme di fruizione della Riserva
Accesso libero
Attività in corso
Monitoraggio dei Coleotteri xilofagi nelle aree colpite dalla tempesta di fine ottobre 2018; progetti vari in collaborazione con l’Ente Parco nazionale Dolomiti Bellunesi, tra cui BIOALP, InNat, ecc. (vedi: http://www.dolomitipark.it/it/page.php?id=1243).
Breve descrizione della Riserva
Il territorio, di grande interesse naturalistico, è compreso tra 700 e 2167 m s.l.m. ed è caratterizzato da una serie di cime, le Vette Feltrine, tra loro collegate da creste poco più basse che degradano con ripidi terrazzi verso ampi pianori, costituiti da circhi glaciali chiamati localmente «buse» e tormentati da una successione di piccoli avvallamenti e doline. I circhi sono delimitati da vasti ghiaioni bianchi che fasciano il piede delle cime e delle creste che li racchiudono. L’area delle Vette Feltrine, per la sua ricchezza floristica, è stata particolarmente esplorata da botanici ed erboristi fin dal 1700. Fino agli anni ’70 del secolo scorso le numerose malghe, in parte ristrutturate di recente, furono utilizzate per l’alpeggio estivo del bestiame ovino e bovino, pratica che in alcune di esse permane tutt’oggi.
Habitat
Dal punto di vista forestale la Riserva è costituita da bosco chiuso a faggio (9130 Faggeti dell’Asperulo-Fagetum e 9140 Faggeti subalpini dell’Europa centrale con Acer e Rumex arifolius), al di sopra del quale si sviluppano gli arbusteti alpini (4060 Lande alpine e boreali), che oltre i 1600 metri sfumano progressivamente nelle praterie subalpine (6150 Formazioni erbose boreo-alpine silicicole e 6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine), ove sono presenti anche ghiaioni calcarei e pareti rocciose (8120 Ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini dei Thlaspietea rotundifolii e 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica).
Flora
Per quanto riguarda la flora, da segnalare la presenza di un notevole numero di specie interessanti, rare o endemiche, tra cui: Alisso di Obir (Alyssum ovirense), Androsace appenninica (Androsace villosa), Anemone narcissino (Anemone narcissiflora), Campanella odorosa (Adenophora liliifolia), Eritrichio nano (Eritrichium nanum), Gladiolo reticolato (Gladiolus palustris), Campanula della Carnia (Campanula carnica), Pterocallis dei Pirenei (Petrocallis pyrenaica) e Primula tirolese (Primula thyrolensis).
La campanella odorosa e il gladiolo reticolato sono specie protette dalla Direttiva UE Habitat (All. II e IV)
Fauna
La fauna di queste riserve è tipicamente alpina. Nella fauna sono presenti: la Salamandra alpina (Salamandra atra atra) e il Tritone Alpino (Ichthyosaura alpestris), il camoscio (Rupicapra rupicapra), il cervo (Cervus elaphus), il capriolo (Capreolus capreolus), la Lepre variabile (Lepus timidus), il gallo forcello (Lyrurus tetrix), il gallo cedrone (Tetrao urogallus), la coturnice (Alectoris graeca), la pernice bianca (Lagopus muta), il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), l’aquila reale (Aquila chrysaetos), il gheppio (Falco tinnunculus), la salamandra alpina (Salamandra atra), il marasso (Vipera berus). Non mancano però ad arricchire questo patrimonio altre specie notevoli legate agli orizzonti più bassi, come il gufo reale (Bubo bubo), od animali più comuni, come la volpe (Vulpes vulpes), il tasso (Meles meles), la martora (Martes martes), la donnola (Mustela nivalis) e la puzzola (Mustela putorius). Tra l’entomofauna della Riserva, sono protette dalla Direttiva UE Habitat (All. IV), le farfalle Parnassius apollo e Parnassius mnemosyne; tra le specie rare si segnala il Coleottero Orotrechus pavionis.
Oltre ai due Lepidotteri già indicati, anche la salamandra alpina è protetta dalla Direttiva Habitat (All. IV). Sono protetti dalla Direttiva UE Uccelli: il Gallo cedrone, il Gallo forcello, la Coturnice, la Pernice bianca, il Falco pecchiaiolo e l’Aquila reale.