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Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

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Riserva Naturale di popolamento animale Vincheto di Celarda

Riserva Naturale di popolamento animale Vincheto di Celarda

Regione

Veneto

Luogo

Feltre (Belluno)

Info

Anno di istituzione 1971

Superficie (in ha) 92

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
Vai al Portale Cartografico
(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio statale

Aree Protette Sovrapposte

ZSC IT3230088 “Fiume Piave dai Maserot alle grave di Pederobba” (interamente inclusa)

ZPS IT3230032 “Lago di Busche – Vincheto di Cellarda – Fontane” (interamente inclusa)

Come arrivare

L’area è accessibile portandosi in direzione Celarda a pochi chilometri da Feltre e percorrendo la Strada Statale n° 50.

Norme di fruizione della Riserva

Accesso libero dalle 8:00 alle 18:00, divieto di uscita dai percorsi segnalati.

Attività in corso

Nessuna

Breve descrizione della Riserva

Il Vincheto di Celarda è situato sulla destra idrografica del fiume Piave, ad una quota di 230 m s.l.m., occupando un’area golenale, è caratterizzata dall’abbondanza d’acqua, la cui presenza ha favorito l’insediamento di varie forme di vita acquatica e di un’avifauna tipica delle zone umide. La riserva è inclusa nell’elenco delle zone umide di interesse internazionale (Convenzione di Ramsar), nella rete europea delle riserve biogenetiche. La denominazione di “Vincheto” (da Vinchio) è collegata alla coltivazione dei salici da vimini, attività che in passato veniva praticata all’interno dell’area parallelamente all’attività vivaistica, poi cessata dopo l’alluvione del 1966. Altre attività, svolte in passato e mantenute ancor’oggi, sono l’itticoltura, mirata alla produzione di avannotti di trota marmorata, l’apicoltura svolta per attività didattiche ed educative e l’allevamento equino per i servizi a cavallo e l’ippoterapia.

Habitat

Dal punto di vista vegetazionale sono rilevanti le cenosi alluviali e ripariali, fra cui si possono distinguere due habitat: uno in cui prevale l’ontano bianco, misto a olmi e frassini (91F0 Foreste miste riparie lungo i grandi fiumi), e un altro, classificato come habitat prioritario a livello europeo: il 91EO Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior, in cui prevale Salix alba, ma sono presenti anche Populus nigra, P. alba e Salix triandra.

Nelle aree in cui la falda freatica è meno superficiale si insediano formazioni vegetazionali caratterizzate dalla presenza di carpino bianco ed altre latifoglie quali querce, aceri, tigli, frassini (91L0 Querco-carpineti illirici). I prati soggetti a regolare falciatura non presentano caratteristiche di particolare pregio floristico, mentre si può dire il contrario per le formazioni erbose aride, all’interno delle quali è presente una consistente varietà di specie anche di orchidee che conferiscono all’habitat carattere prioritario (6210* Formazioni erbose secche seminaturali). La vegetazione acquatica e ripariale costituisce uno degli elementi di maggior interesse: si segnalano le formazioni vegetali a ranuncolo a foglie capillari (Ranunculus tricophyllus) e quelle a Potamogeton coloratus (3260 Corsi d’acqua del piano basale al piano montano con vegetazione del Ranunculion fluitantis e del Callitricho-Batrachion).

Flora

Per effetto della localizzazione e soprattutto degli interventi antropici pregressi, la flora della Riserva non presenta un elevato numero di entità rare; tra esse compaiono l’Ofride sericea (Ophrys holosericea) e l’Ofride cimicina (Orchis coriophora), il Ranuncolo a foglie capillari (Ranunculus tricophyllus, la Brasca arrossata (Potamogeton coloratus), l’Orchidea palustre (Epipactis palustris) e la Tamerice alpina (Myricaria germanica).

Fauna

L’avifauna costituisce senza dubbio l’elemento faunistico di maggior interesse della riserva. Sono state osservate 50 specie ornitiche, tra cui hanno maggior rilievo, perché contenute nell’allegato I della Direttiva Uccelli: tarabusino (Ixobrychus minutus), garzetta (Egretta garzetta), airone rosso (Ardea purpurea), falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), nibbio reale (Milvus milvus), sterna comune (Sterna hirundo), gufo reale (Bubo bubo), martin pescatore (Alcedo atthis), picchio nero (Dryocopus martius), averla piccola (Lanius collurio). Anche la Classe dei mammiferi annovera parecchie specie, tra le quali risultano di importanza comunitaria: pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus), ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) e moscardino (Muscardinus avellanarius). Tra gli anfibi sono inseriti nella Direttiva Habitat, ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), rospo smeraldino, rana agile (Bufotes viridis); tra i rettili, ramarro occidentale (Lacerta bilineata), lucertola muraiola (Podarcis muralis), biacco maggiore (Hierophis viridiflavus), saettone comune (Zamenis longissimus) e natrice tassellata (Natrix natrix). Per quanto concerne la fauna ittica sono state censite 6 specie di pesci e un ciclostoma, tra le quali, di interesse comunitario, trota marmorata (Salmo trutta marmoratus), scazzone (Cottus gobio), barbo comune (Barbus plebejus) e lampreda padana (Lethenteron zanandreai). Tra l’entomofauna della riserva segnaliamo, in quanto protette dalla Direttiva Habitat, le farfalle Euphydryas aurinia, Lopinga achine e Parnassius mnemosyne ed il coleottero Lucanus cervus (Cervo volante).

Normativa

Normativa vigente: DM 28/12/1971 (Istituzione della Riserva)

D.M. di designazione ZSC IT3230088: DM 10/05/2019 ftp://ftp.minambiente.it/PNM/Natura2000/Materiale%20Designazione%20ZSC/Veneto/02_Formulari%20Standard/

La Riserva è inclusa nell’elenco delle zone umide di interesse internazionale (Convenzione di Ramsar) e nella rete europea delle riserve biogenetiche.

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