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Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

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Riserva Naturale Integrale Monte Faverghera

Riserva Naturale Integrale Monte Faverghera

Regione

Veneto

Luogo

Belluno (Belluno)

Info

Codice EUAP: 1196

Anno di istituzione: 1971

Superficie (in ha): 14

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
Vai al Portale Cartografico
(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio statale

Aree Protette Sovrapposte

ZSC IT3230025 “Gruppo del Visentin: M. Faverghera – M. Cor” (parzialmente inclusa)

ZPS IT3240024 “Dorsale prealpina tra Valdobbiadene e Serravalle” (parzialmente inclusa)

Come arrivare

L’area è accessibile portandosi in direzione Nevegal, a pochi chilometri da Belluno, percorrendo la Strada Provinciale 31.

Norme di fruizione della Riserva: accesso limitato al periodo estivo di apertura, divieto di uscita dai percorsi segnalati.

Attività in corso: nessuna.

Breve descrizione della Riserva

La Riserva si sviluppa tra i 1300 e i 1600 m di quota sul versante nord orientale del Monte Faverghera, caratterizzato da pendenze moderate. I terreni sono di natura calcarea e la morfologia è caratterizzata dalle tipiche forme di modellamento carsico, in particolare dalla presenza di doline.

La riserva include al suo interno il Giardino Botanico delle Alpi Orientali, realizzato negli anni ’50, prima dell’istituzione della Riserva, che ne copre un’area di circa 6 ettari. All’interno dell’area del Giardino si snoda una rete di sentieri tramite i quali sono visitabili parte della Riserva Naturale e i vari habitat alpini che complessivamente racchiudono circa 700 specie botaniche sia spontanee che coltivate. Nel 2018 presso il centro visite è stata allestita una mostra dal titolo “Trappole e strumenti di cattura confiscati nel corso di attività antibracconaggio sul territorio nazionale”.

Habitat

Nella parte alta della Riserva si possono osservare dei piccoli lembi di prateria discontinua a carattere pioniero che colonizza piccoli spuntoni di roccia, alternati a praterie montane (6520 Praterie montane da fieno e 6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine). Il fondo delle doline presenta interessanti aspetti vegetazionali caratterizzati dal nardo, che costituiscono un habitat prioritario (6230* – Formazioni erbose a Nardus). Nella parte bassa delle Riserva, in corrispondenza di esposizioni più fresche e su suoli piuttosto profondi, si trovano dei cespuglieti a Salix appendiculata e Salix waldsteiniana, mentre la zona di transizione tra le praterie e le aree boscate è caratterizzata da uno strato arbustivo piuttosto denso costituito da Erica carnea, Rhododendron ferrugineum e Rhododendron hirsutum. Vi sono poi aree ampie di ricolonizzazione caratterizzate da Larix decidua e Betula pendula. Nella parte più bassa della Riserva si trova un bosco montano di abete rosso di origine artificiale.

Flora

Sono presenti alcune importanti specie rare: 5 sono riportate in Lista Rossa (3 fra le vulnerabili: Laserpizio di Gaudin (Laserpitium krapfi subsp. gaudinii), Nigritella rossa (Nigritella rubra) e Orchide bruciacchiata (Orchis ustulata) e 2 fra le potenzialmente minacciate: Stella alpina (Leontopodium alpinum) e Borrana (Omphalodes verna). Oltre alle specie di Lista Rossa citate in precedenza, esistono altre entità di un certo interesse floristico: Primula tirolese (Primula tyrolensis), Sassifraga delle Dolomiti (Saxifraga squarrosa), Radicchiela slovena (Crepis slovenica), Aconito napello (Aconitum napellus), ed alcune orchidee come Orchidea dei pascoli (Traunsteinera globosa) e la manina rosea (Gymnadenia conopsea).

Fauna

Tra i Tetraonidi sono stati osservati il gallo forcello (Tetrao tetrix) e il francolino di monte (Bonasa bonasia). Presenze sicuramente rilevanti sono costituite dalla coturnice (Alectoris graeca), legata agli ambienti di prateria e dal picchio nero (Dryocopus martius), presente nella faggeta posta nella parte bassa della Riserva. Tra i rapaci presenti in zona ricorderemo il gheppio (Falco tinnunculus), la poiana (Buteo buteo), il nibbio bruno (Milvus migrans) e l’astore (Accipiter gentilis). È stata riscontrata la discreta presenza della civetta nana (Glaucidium passerinum), splendido rapace notturno legato all’ambiente boschivo. Tra i Mammiferi, la volpe (Vulpes vulpes) svolge certamente un ruolo di rilievo nell’ambito della rete alimentare della Riserva, occupandone il vertice come superpredatore. Le sue prede più frequenti sono l’arvicola (Microtus agrestis), il topo campagnolo (Apodemus sylvaticus) ed il toporagno (Sorex araneus). Va inoltre rilevata la presenza del non comune ermellino (Mustela erminea). Frequenti risultano pure il capriolo (Capreolus capreolus) e la lepre (Lepus europaeus). Le umide depressioni dei pascoli sono popolate dalla rana rossa (Rana temporaria), dalla rana agile (Rana dalmatina) e dal rospo comune (Bufo bufo). Tra i Rettili si riscontra la presenza dell’orbettino (Anguis fragilis), della biscia d’acqua (Natrix natrix) e dell’aspide (Vipera aspis). Molto interessanti risultano infine alcune componenti della fauna minore, legate alle cavità sotterranee o all’ambiente endogeno, come nel caso di alcuni Coleotteri Carabidi rinvenuti nella cavità carsica denominata “Bus del Giardino Botanico”: Orotrechus cavallensis, Oryotus ravasinii, Orostygia mondini; inoltre si segnalano, in quanto riportati nella Direttiva Habitat, le farfalle Euplagia quadripunctaria e Parnassius apollo.

Normativa

Normativa vigente: DM 28/12/1971 (Istituzione della Riserva).

D.M. di designazione ZSC IT3230088: DM 10/05/2019 ftp://ftp.minambiente.it/PNM/Natura2000/Materiale%20Designazione%20ZSC/Veneto/02_Formulari%20Standard/

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