Come arrivare
raggiungibile dagli abitati di Lido di Dante (a nord) e da Lido di Classe (a sud), dalla vicina città di Ravenna e/o dalla S.S. “Adriatica”
Norme di fruizione della Riserva
La fruizione della spiaggia tra Lido di Dante e Lido di Classe è regolata dal vigente Piano Territoriale della Stazione “Pineta di Classe e Salina di Cervia” (D.d.G. RER n. 489 del 23.04.12) che prevede la suddivisione in tre settori B. Spg. a – b – c. Il settore “c” viene sempre fruito e corrisponde a circa 2 km di arenile a ridosso, rispettivamente, delle località sopra citate. Il settore “a” è sempre precluso mentre il settore “b” viene reso fruibile solo dopo il termine del periodo di nidificazione (di regola, successivamente al 15 luglio).
Attività in corso
Il Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina, organismo di gestione, ha avviato un’attività affinché questo litorale naturale protetto possa acquisire le potenzialità attrattive per un turismo consapevole di qualità, che si mostri come alternativo al turismo balneare, competitivo con quest’ultimo in termini di destagionalizzazione e di permanenza del turista sul territorio, allo scopo di garantire la tutela e la salvaguardia – in particolare durante il periodo di nidificazione – di specie di avifauna minacciate. Per tale attività i Carabinieri Biodiversità hanno ricevuto un riconoscimento da parte del MiBACT in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio 2019. Parte dell’attività svolta consiste in specifiche iniziative di educazione ambientale e fruizione naturalistica guidata, per far acquisire ai visitatori la consapevolezza della fragilità dell’ambiente tutelato.
Durante il periodo di nidificazione, nel sito viene svolta dai Carabinieri Biodiversità un’importante attività a protezione dei nidi di fratino e di beccaccia di mare, anche con la protezione attraverso reti e l’informazione ai bagnanti.
Breve descrizione della Riserva
È uno dei siti con maggiore diversità ambientale in ambito litoraneo della Regione. In esso ricadono la foce del Torrente Bevano, ultimo estuario meandriforme dell’alto Adriatico libero di evolvere naturalmente, cinque chilometri di dune costiere attive con alle spalle la pineta litoranea a Pinus pinaster e il sistema di zone umide perifluviali salmastre dell’Ortazzino e dell’Ortazzo. Il sito comprende anche la fascia marina costiera per circa 300 metri di larghezza. La foce del Bevano vera e propria occupa un’area di circa 40 ettari e testimonia, con i suoi equilibri tra acque e sabbie mutevoli in base agli andamenti stagionali di maree e portate fluviali, come doveva essere l’intera fascia costiera regionale prima dei massicci interventi antropici.
Habitat
Sono presenti i seguenti habitat tutelati dalla Direttiva UE Habitat:
1210: Vegetazione annua delle linee di deposito marine
2110: Dune embrionali mobili
2120: Dune mobili (dune bianche) con presenza di Ammophila arenaria
2160: Dune con presenza di Hippophae rhamnoides
Partendo dalla battigia si possono idealmente distinguere 6 zone:
- una prima zona afitoica priva di vegetazione a causa del moto ondoso;
- una zona prossima alla battigia con vegetazione pioniera annuale a limitata copertura (Salsolo kali-Cakiletum maritimae);
- una zona tipica delle dune embrionali (Echinophoro spinosae-Elymetum farcti);
- una zona delle dune vive (mobili) o dune bianche (Echinophoro spinosae-Ammophiletum arundinaceae);
- una zona delle dune consolidate (Sileno coloratae-Vulpietum membranaceae);
- una fascia a componente arbustiva, preforestale (Junipero communis-Hippophaetum fluviatilis).
Nelle bassure retrodunali, in considerazione della presenza di acqua e umidità, si rileva la presenza di diverse piante tipiche; le due specie più importanti e tipizzanti sono il giunchetto nero e la canna di Ravenna (dell’associazione Eriantho ravennae-Schoenetum nigricantis).
Nell’ambito della Foce del Torrente Bevano, a causa della presenza di ambiti salmastri restrostanti la foce stessa, si possono rilevare insieme a specie vegetali psammofite, specie alofile od alo-tolleranti di particolare interesse naturalistico.
L’area immediatamente a sud della foce è chiamata Ortazzino: comprende infatti i meandri fossili del torrente, parte delle dune costiere, i retrostanti prati umidi salmastri con falda affiorante, oltre a prati aridi con arbusteti termofili naturali, dominati da Ginepro (Juniperus communis) e Olivello spinoso (Hippophae rhamnoides).
In questo complesso di zone umide e dune sono presenti quasi tutti i tipi di vegetazione alofila nord-adriatica, dai salicornieti annuali e perenni, agli spartinieti e giuncheti marittimi, al puccinellieto. L’ambiente della foce del Torrente Bevano è quindi caratterizzato, oltre che da vegetazione tipica delle dune costiere, da habitat salmastri di pregio naturalistico molto elevato: lagune costiere, prati alofili e pascoli inondati a Spartina (Spartina marittima), Salicornia (Salicornia veneta*, specie protetta dalla Direttiva UE Habitat in modo prioritario), Giunco (Juncus maritimus) e Puccinellia (Puccinellia palustris).
Flora. Si fornisce la seguente check-list aggiornata.
COMUNITà |
NOME SCIENTIFICO |
NOME |
CAKILETO (vegetazione alofila pioniera) |
Cakile maritima |
Ruchetta di mare |
Xanthium italicum |
Nappola |
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Salsola kali |
Salsola |
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AGROPIRETO (vegetazione pioniera dune mobili) |
Agropyron junceum (Elytrigia juncea) |
Gramigna delle spiagge |
Cyperus capitatus |
Zigolo delle sabbie |
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Chamaesyce peplis (Euphorbia peplis) |
Euforbia delle sabbie |
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Calystegia soldanella |
Soldanella marina |
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AMMOFILETO (vegetazione epidunale consolidante) |
Ammophila arenaria (Ammophila littoralis) |
Sparto pungente |
Euphorbia paralias |
Euforbia delle dune |
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Echinophora spinosa |
Finocchio delle spiagge |
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Medicago marina |
Erba medica marina |
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Eryngium maritimum |
Calcatreppola marina |
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TORTULETO-SCABIOSETO (vegetazione epidunale consolidante) |
Tortula ruraliformis |
Tortula |
Lomelosia argentea (Scabiosa argentea) |
Vedovella |
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Teucrium capitatum |
Camedrio polio |
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SILENO-VULPIETO (vegetazione terofitica dei mosaici dunali) |
Lagurus ovatus |
Piumino |
Silene colorata |
Silene |
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Vulpia membranacea |
Vulpia |
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Ambrosia coronopifolia |
Ambrosia |
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SCHOENO-ERIANTETO (vegetazione igrofila di depressione) |
Erianthus ravennae |
Cannuccia di Ravenna |
Schoenus nigrans |
Giunco nero |
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Holoschoenus romanus |
Giunchetto minore |
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Juncus littoralis |
Giunco di Tommasini |
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Ambrosia coronopifolia |
Ambrosia |
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JUNIPERO-HIPPOPHAETO (cespuglieti litoranei) |
Juniperus communis |
Ginepro |
Hippophae rhamnoides |
Olivello spinoso |
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Phillyrea angustifolia |
Fillirea |
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Asparagus acutifolius |
Asparago |
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Rubus ulmifolius |
Rovo |
Fauna
Si tratta di uno degli ultimi e importanti siti a livello regionale per la salvaguardia degli uccelli nidificanti Charadrius alexandrinus – Fratino (in allegato I Dir. Uccelli) e Haematopus ostralegus – Beccaccia di mare (allegato II Dir. Uccelli).