Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

Riserva Naturale Biogenetica Po Di Volano

Riserva Naturale Biogenetica Po Di Volano

Regione

Emilia Romagna

Luogo

Comacchio, Codigoro (Ferrara)

Info

Codice EUAP: 0070

Anno di istituzione: 1977

Superficie: ha 220,68.48

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
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(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio statale

Aree Protette Sovrapposte

Parco regionale Delta del Po Emilia-Romagna; ZSC-ZPS – IT4060007 “Bosco di Volano”; ZSC-ZPS IT4060005 “Sacca di Goro, Po di Goro, Valle Dindona, Foce del Po di Volano”; sito UNESCO/MAB

Come arrivare

Raggiungibile dalla S.S. 309 “Romea”, presso l’abitato di Volano (FE), fraz. Lido di Volano. 

Norme di fruizione della Riserva. L’accesso è possibile lungo i viali, a piedi o in bicicletta. A seguito di richiesta, i Carabinieri Biodiversità possono guidare escursioni naturalistiche.

Attività in corso

Un Progetto LIFE Natura, che è stato realizzato nel periodo 2004-2008, ha proposto la stesura di un piano degli interventi per individuare le misure più idonee a migliorare la funzione di corridoio ecologico esercitata dalle pinete costiere. Avviato il monitoraggio/censimento di avifauna/chirotteri.

Breve descrizione della Riserva

La formazione forestale di Lido di Volano si estende su una superficie di circa 190 ettari, di cui 146 nel comune di Comacchio e 44 nel comune di Codigoro, in provincia di Ferrara. La pineta demaniale costituisce una fascia boscata che si sviluppa per una lunghezza di circa 5.5 chilometri con una larghezza variabile tra i 70 e i 350 metri. Si estende parallelamente alla linea di costa, seguendone l’andamento, tenendo una distanza da questa che va dal contatto quasi diretto con le scogliere a ridosso della battigia, fino a 200 metri circa nella zona dove sono presenti degli stabilimenti balneari. Il complesso boscato confina a Nord con il ramo morto del Po di Volano e con la sacca di Goro, ad Est con il mare Adriatico, a Sud con coltivi di proprietà privata ed a Ovest ancora con coltivi ed inoltre con l’abitato di Lido di Volano (frazione del comune di Comacchio).

Le origini di questo popolamento forestale si possono considerare di poco successive rispetto a quelle della non lontana pineta demaniale di Ravenna; infatti fino ai primi decenni del secolo scorso la zona si presentava priva di vegetazione arborea. Il momento iniziale della costituzione della pineta di Lido di Volano è rappresentato dalla consegna, avvenuta nel 1931, di 146 ettari circa di terreno, in Comune di Comacchio (FE), da parte dell’Amministrazione della Marina Mercantile all’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, terreno che era costituito da arenili siti a ridosso della linea di battigia. I primi interventi di rimboschimento risalgono agli anni 1934-36, quando furono messe a dimora giovani piante di pino – marittimo e domestico – su una superficie di circa 100 ettari che costituiscono il nucleo più antico del bosco. Il secondo momento storico d’interesse per la pineta demaniale di Lido di Volano è rappresentato dall’acquisizione al demanio forestale, avvenuta mediante acquisto nell’anno 1953, di 23 ettari circa di pineta siti in Comune di Codigoro (FE) di proprietà privata ed adiacenti ai terreni già in possesso dell’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali. Su detta superficie il rimboschimento era stato eseguito negli anni 1933-35 dall’Amministrazione Forestale in applicazione dell’art. 75 del R.D.L. 30 dicembre 1923, n. 3267 su una fascia di larghezza 45-60 metri lungo il mare. Un terzo intervento di rimboschimento, sempre con l’impiego di pini, venne eseguito negli anni 1948-50 su una superficie di circa 20 ettari in località Scannone di Codigoro (FE), area che si era resa disponibile all’impianto per arretramento della linea di costa. Per l’elevata valenza forestale ed ambientale, l’intera zona boscata, unitamente ad una trentina di ettari circa di zone umide limitrofe alla formazione forestale, è stata posta sotto tutela nell’anno 1977 con l’istituzione della Riserva Naturale “Po di Volano”.

Attualmente il popolamento forestale ha raggiunto un buon grado di sviluppo; il bosco si presenta a composizione mista con una netta prevalenza di giovani piante di leccio, le quali hanno diametri a petto d’uomo compresi tra 1 e 30-35 centimetri ed altezze che vanno da pochi decimetri sino al piano superiore delle chiome. Questo indica chiaramente come il bosco si stia indirizzando, attraverso un processo di successione secondaria, verso una formazione forestale disetanea con specie legnose tipiche della zona. La struttura orizzontale evidenzia una ottimale copertura dello spazio operata dalle chiome, vicina quasi al 100%. La struttura verticale indica come il popolamento si stia evolvendo da bistratificato verso una situazione multistratificata, dove gli strati risultano via via occupati dalle giovani piante di latifoglie che man mano si accrescono. La copertura esercitata dalle chiome, su più strati, condiziona però negativamente il grado di illuminazione del suolo e ciò non consente un notevole sviluppo delle piante erbacee, presenti comunque con una notevole pluralità di specie negli spazi aperti e lungo i margini delle zone boscate.

Di notevole interesse anche le zone umide incluse nella Riserva (Scannone di Codigoro). Si tratta di depositi di sedimenti definiti come dune costiere, “frecce litoranee”, “scanni”, che costituiscono strutture legate alla dinamica costiera, dovuti al trasporto lungo costa dei materiali forniti dalle foci fluviali e dalle spiagge limitrofe, sommerse oppure emerse, per effetto del moto ondoso, delle correnti litoranee e del vento. Quando le barre che caratterizzano la spiaggia sommersa, depositandosi circa parallelamente alla linea di riva, tendono ad emergere ed a consolidarsi in scanni, nei pressi di una foce fluviale vanno a costituire le “frecce litoranee”.

Habitat

Sono presenti i seguenti habitat, con riferimento alla Direttiva UE Habitat:

1210: Vegetazione annua delle linee di deposito marine

1410: Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)

1420: Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi)

2110: Dune embrionali mobili

2120: Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche)

2130*: Dune costiere fisse a vegetazione erbacea (dune grigie)

2270*: Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster

3150: Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition

6420: Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion

9340: Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

Flora

Si segnala la presenza della malvacea Kosteletzkya pentacarpos, specie protetta dalla Direttiva UE Habitat.

Fauna

Tra i Chirotteri, sono state rilevate cinque specie, tutte protette dalla Direttiva UE Habitat: Pipistrellus kuhlii (Pipistrello albolimbato), Hypsugo savii (Pipistrello di Savi), Eptesicus serotinus (Serotino comune), Myotis myotis (Vespertilio maggiore), Myotis emarginatus (Vespertilio smarginato).

Per quanto riguarda l’avifauna, la Riserva ospita una elevata diversità specifica in particolare nel periodo riproduttivo, in risposta alla presenza di elementi di eterogeneità ambientale costituiti massimamente dalle limitrofe zone umide ubicate alla foce del Po di Volano. La matrice boschiva piuttosto densa favorisce presenze ornitologiche proprie di habitat esterni alla pineta che comunque ne incrementano la biodiversità complessiva. Tali elementi di eterogeneità ambientale ad elevata naturalità consentono di arricchire il valore ecologico della pineta garantendo la presenza di specie (alcune delle quali di interesse conservazionistico) altrimenti poco rappresentate lungo la fascia costiera emiliano-romagnola (es. Occhiocotto, Canapino, Zigolo nero, Beccamoschino, Albanella minore, Assiolo, Martin pescatore, Gruccione, Torcicollo, Averla piccola).

Normativa

D.M. 13.07.1977 istitutivo; L. n. 394/1991; designazione di ZSC: D.M. 29 novembre 2019 (G.U. 6.12.2019) (web link: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/consultazione/normativa/norme-rer/individuazione-siti-atti-regionali).

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