Come arrivare
Alla Riserva si può accedere seguendo alcuni sentieri ufficiali del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (H2, J6, J7, Y2), oppure dalla S.S. n. 17 dell’Appennino Abruzzese ed Appulo-Sannitica dalla quale, in località Piano delle Cinque Miglia, parte una carrareccia a fondo naturale che, dopo circa 4 km, conduce alla località “Imposto”. Da qui si può proseguire solo a piedi, lungo una pista o sentieri segnalati, arrivando alle pendici del Monte Greco e quindi al Lago Pantaniello dopo circa 8 km.
Norme di fruizione della Riserva
L’accesso al territorio della Riserva non è consentito liberamente, ma solo per ragioni di studio o per fini educativi, essendovi vietata qualsiasi altra attività umana. Il Lago può comunque essere ammirato da breve distanza, dalle alture prospicenti le sue sponde.
Attività in corso
Nella Riserva si svolgono continue campagne di ricerca e monitoraggio su un’ingente quantità di habitat e di specie protette, anche di interesse dell’Unione Europea. In particolare, vi si svolge il monitoraggio delle popolazioni d numerose specie di uccelli rapaci.
Il territorio della Riserva è anche uno dei siti ove si svolgono le attività di monitoraggio di habitat e specie protette dalla Direttiva UE Habitat nell’ambito del progetto LIFE ESC360 (https://www.life360esc.eu/it/), con il coinvolgimento attivo, ogni anno, di decine di volontari del Corpo Europeo di Solidarietà dell’Unione Europea.
Breve descrizione della Riserva
Quella di Pantaniello è la più piccola delle Riserve Statali gestite dal Reparto Biodiversità di Castel di Sangro, con una superficie di soli due ettari, ma custodisce uno dei rari laghi relitti di origine glaciale presenti sugli Appennini Centrali. Il Lago di Pantaniello, profondo da 40 a 100 cm e posto a circa 1.800 metri di altitudine in un circo glaciale della testata della Valle di Chiarano, alle pendici settentrionali del Monte Greco e della Serra le Gravare, è alimentato da tre sorgenti, una delle quali perenne, oltre che dalle acque piovane e da quelle di scioglimento della neve in primavera. Le acque, in passato trattenute da uno sbarramento morenico naturale, sono oggi arginate da un piccolo muretto a secco con cumuli di terra e sfioratore, costruito pochi anni prima dell’integrazione del territorio nel demanio dello Stato, avvenuta nel 1961. Prima di allora, il territorio della Riserva era di proprietà privata ed utilizzato come riserva idrica di supporto alle intense attività zootecniche esercitate nell’intero massiccio del Monte Greco e nella zona di Chiarano-Sparvera da secoli, utilizzando soprattutto il vicino Regio Tratturo Celano-Foggia per la transumanza orizzontale. Nel 1972 fu istituita la Riserva, su demanio statale. Nel 1977, con la soppressione dell’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, il territorio della Foresta Demaniale di Chiarano-Sparvera fu trasferito al demanio della Regione Abruzzo, ma la superficie di due ettari della Riserva restò demanio statale.
La Riserva si trova nel Sito di Interesse Comunitario IT7110205 “Parco Nazionale d’Abruzzo”, nella Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ed è interamente circondata dalla Foresta Demaniale Regionale di Chiarano-Sparvera.
Habitat
La Riserva ospita importanti habitat igrofitici, uno dei quali protetto a livello europeo dalla Direttiva Habitat (habitat 7230 torbiere basse alcaline), che compongono caratteristiche cinture di vegetazione, in dipendenza della profondità media delle acque. Le sponde del lago sono caratterizzate da praterie torbose periodicamente inondate dominate dalle graminacee Deschampsia caespitosa e Cynosurus cristatus e dalle ciperacee Carex ovalis e Blysmus compressus, che lasciano il posto in aree con presenza più costante delle acque a compatte praterie palustri a Carex acutiformis. Dove la profondità è maggiore e la presenza di acqua è costante, l’habitat più esteso è caratterizzato da una vegetazione natante a Potamogeton natans, accompagnato da P. pectinata, P. lucens e P. pusilla. Foltissimi popolamenti monospecifici dell’imponente elofita Eleocharis palustris formano infine vere e proprie “isole” sullo specchio lacustre.
Flora
La flora della Riserva è ricca di specie igrofitiche relitte e protette, legate alla presenza dello specchio d’acqua perenne, habitat molto raro sugli Appennini Centrali a causa della natura quasi ovunque calcarea del substrato: vi sono presenti ben tre specie del genere acquatico Potamogeton e due specie del genere acquatico Alisma, il raro Ranunculus trichophyllus e la rarissima briofita delle torbiere Calliergonella cuspidata.
Fauna
La Riserva ospita specie acquatiche o anfibie in pericolo di estinzione come il gambero lacustre (Gammarus lacustris), presente qui nell’unica stazione di tutta l’Italia Centro-Meridionlae, e il tritone crestato (Triturus carnifex), protetto dalla Direttiva UE Habitat. Nella Riserva e nei sui immediati dintorni transitano numerose specie di vertebrati, alcune delle quali protette dalla Direttiva Habitat, come il lupo italico (Canis lupus), l’orso bruno marsicano (Ursus arctos subsp. marsicanus), il capriolo (Capreolus capreolus) ed il cervo (Cervus elaphus). Numerose sono anche le specie ornitiche protette dalla Direttiva Uccelli che nidificano nel comprensorio e che fanno la loro comparsa nei cieli della Riserva: l’aquila reale (Aquila chrysaetos), il falco pellegrino (Falco peregrinus), il gufo reale (Bubo bubo), mentre durante le migrazioni sorvolano frequentemente l’area il nibbio bruno (Milvus migrans), il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il falco di palude (Circus aeruginosus), l’albanella reale (Circus cyaneus), l’albanella minore (Circus pygargus), la cicogna bianca (Ciconia ciconia) e la cicogna nera (Ciconia nigra). Altre specie di uccelli comunemente presenti nella riserva sono la coturnice (Alectoris graeca), il sordone (Prunella collaris), il gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax), il culbianco (Oenanthe oenanthe), il codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros) e la ballerina bianca (Motacilla alba).