Come arrivare
La Foresta è interamente perimetrata da strade asfaltate, da cui si accede a varchi pedonali che consentono di percorrere i circa 26 km di piste pedonali e ciclabili che la percorrono. Con la macchina, sono di fatto due i punti dove è possibile parcheggiare: Cerasella ed il Centro Visitatori. Cerasella è una località posta nel cuore della foresta, che deve il suo nome all’abbondanza di Corbezzoli (cerase di mare nel dialetto locale); dalla SS 148 Pontina, seguendo la segnaletica, si segue una sterrata che termina in un parcheggio. Da qui si prosegue a piedi.
Il Centro Visitatori, in cui si trova la sede distaccata del parco, si raggiunge agevolmente dal centro di Sabaudia, dalla via Pontina e dalla via Litoranea. Ospita la sede distaccata dell’Ufficio, la sede dell’Ente Parco, la Foresteria ed un piccolo museo dedicato ai vari ambienti. Da qui partono diversi sentieri, pianeggianti e di facile accessibilità.
Principali attività di ricerca in corso.
- Progetto ci conservazione Lepre italica (MATTM – PN Circeo);
- Progetto per la gestione del Cinghiale nei parchi nazionali (MATTM – PN Circeo);
- “Identificazione del network di hot spot di diversità della chirotterofauna e implicazioni per la gestione” (MATTM – PN Circeo);
- Monitoraggio delle specie di ambiente umido acquatico – individuazione e monitoraggio delle popolazioni di anfibi presenti nel Parco e azioni di miglioramento degli habitat naturali” (MATTM – PN Circeo);
- Monitoraggio beccaccia svernante regione Lazio (Università della Tuscia)
- Monitoraggio funghi epigei (AMER onlus)
- Indagine geofisica (Univeristà di Bologna e Uniroma1).
La Riserva, dichiarata “Riserva della Biosfera” nel 1977 è ambiente protetto già dal 1934 con l’istituzione del Parco Nazionale del Circeo. All’interno del suo territorio, sono incluse le Riserve Naturali Statali “Piscina della Gattuccia”, “Lestra della Coscia” e “Piscina delle Bagnature”.
Utilizzata sporadicamente fino alla bonifica come zona di caccia, per il taglio del legname e per il pascolo (transumanza), non era soggetta ad insediamenti stabili a causa della presenza di una zanzara, l’anofele, che trasmetteva la malaria. La bonifica dei terreni circostanti, l’apertura di canali anche in foresta ha determinato variazioni a livello di falda, e ha favorito lo sviluppo della vegetazione con un incremento degli elementi della macchia mediterranea.
Tuttavia, la Foresta Demaniale rappresenta ancora oggi non solo un pregevole esempio di foresta planiziaria e la “memoria storica” di attività e modi di vita ormai scomparsi, ma anche un autentico “serbatoio” di biodiversità. Tale complessità vegetazionale deriva da un insieme di fattori, quali la composizione del suolo, la presenza di aree periodicamente sommerse per affioramento della falda o per accumulo di acqua piovana, e, soprattutto, gli interventi di bonifica e taglio.
Al suo interno troviamo varie zone allagate per buona parte dell’anno alcune delle quali protette come riserve integrali altre a libera fruizione con lame d’acqua che possono raggiungere i 50/60 cm di profondità. Le riserve integrali sono la “Piscina delle Bagnature” con un’estensione di ha 56,69 e la “Piscina della Gattuccia” di 46 ha e al loro interno troviamo una netta prevalenza di Quercus. cerris e Q. frainetto e con subordinata di Q. robur con un sottobosco di orniello e carpino nero e rappresentano un tipico esempio di foresta mesofila.
Tra le altre zone di “piscina” quella più nota è quella della “Verdesca”, attrezzata per la libera fruizione.
Nelle aree prive di vegetazione arborea negli anni 1935-39, e, sporadicamente, fino agli inizi degli anni ‘60, sono stati effettuati alcuni rimboschimenti. Le specie impiegate furono il pino domestico (Pinus pinea) per complessivi 554 ha e varie specie di eucalipti (Eucaliptus spp) per circa 30 ha.
A partire dall’anno 1972 nel querceto non è stato più effettuato alcun tipo di intervento silvicolturale.
Habitat di interesse UE
- 2240 Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua
- 3170* Stagni temporanei mediterranei
- 91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)
- 91M0 Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere