COME ARRIVARE
Per chi viene da genova, la Riserva è raggiungibile da Chiavari, proseguendo per Borzonasca e raggiungendo Rezzoaglio. Da Parma, seguendo le indicazioni per Bedonia, Passo del Tomarlo, S. Stefano d’Aveto e Rezzoaglio. Da Piacenza, risalendo la Val Trebbia fino a Marsaglia e proseguendo poi per Rezzoaglio.
NORME DI FRUIZIONE DELLA RISERVA
La Riserva è articolata su due porzioni distinte, una delle quali di superficie di poco superiore all’ettaro. Entrambe le porzioni sono interdette al pubblico a causa dell’estrema fragilità ecosistemica. La Riserva è visitabile mediante accompagnamento per gruppi organizzati con finalità scientifiche. (mail: 043595.001@carabinieri.it).
CENTRI VISITA/MUSEI
Data la ridotta estensione, non sono presenti strutture di accoglienza.
ATTIVITÀ IN CORSO
Monitoraggi su flora e fauna in collaborazione con il Parco Regionale dell’Aveto e l’Università di Genova.
BREVE DESCRIZIONE DELLA RISERVA
Immersa all’interno del Parco regionale d’Aveto la Riserva è raggiungibile percorrendo a piedi una strada forestale lunga circa 3,5 Km. Si estende tra le quote di 1325 e 1360 m s.l.m. Caratteristica peculiare è la presenza di zone allagate e formazioni lacustre contenenti specie vegetali e animali solitamente posizionate ad altitudini superiori. Il Lago degli Abeti, profondo fino a 6,5 m e con superficie di 2600 mq deve il nome alla presenza di tronchi di Abete bianco adagiati sul fondo in condizioni subfossili dall’età stimata di almeno 2500 anni. Numerose torbiere a sfagno accrescono la valenza ecologica dell’area.
HABITAT
La Riserva ospita numerosi habitat forestali e non, molti dei quali protetti dalla Direttiva Habitat:
- Habitat prioritario 7110* Torbiere alte attive. Torbiere alimentate prevalentemente da acque meteoriche, acide, povere di nutrienti minerali, con vegetazione perenne a dominanza di specie del genere Sphagnum.
- Habitat 7140 Torbiere di transizione e instabili. Comunità vegetali che formano depositi torbosi in acque povere di nutrienti, La vegetazione è rappresentata da densi popolamenti di sfagni e altre briofite.
- Habitat 9180 Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion. Boschi di caducifoglie che si sviluppano lungo gli impluvi e nelle forre umide con rocciosità superficiale. Le specie forestali più rappresentative sono il Faggio (Fagus sylvatica) e il Carpino nero (Ostrya carpinifolia)
FLORA
Immersa nella faggeta, la Riserva presenta una flora composta da specie indissolubilmente legate all’acqua. Le specie più rare e pregiate sono: (Sphagnum fuscum), (Sphagnum rubellum), Licopodio inondato (Lepidotis inundata) e Tricoforo cespuglioso (Trichoforum caespitosum), Crescione islandico (Rorippa islandica), Viola palustre (Viola palustris), Garofanino basilichino (Epilobium alsinifolium), Trifoglio fimbrino (Menyanthes trifoliata), Calta palustre (Caltha palustris), e numerose specie di Ciperaceae,
FAUNA
Rilevante, tra gli Anfibi, la presenza di 3 specie di tritoni: Alpestre (Triturus alpestris), crestato italiano (Triturus carnifex) protetto dalla Direttiva UE Habitat, e punteggiato (Triturus vulgaris). Tra gli uccelli, numerosi rapaci sorvolano i cieli della Riserva, utilizzandola come sito di alimentazione: Sparviere (Accipiter nisus), Poiana (Buteo buteo) e Allocco (Strix aluco) sono i più comuni. Il resto dell’avifauna è quella tipica delle aree forestali (tassi, volpi, caprioli, cinghiali). I mammiferi sono tipici delle aree forestali di montagna: vari esemplari di micromammiferi: talpe, topi, arvicole e toporagni, tra cui spicca il Toporagno acquaiolo (Neomys fodiens)