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Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

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Riserva Naturale Speleologica Bus De La Genziana

Riserva Naturale Speleologica Bus De La Genziana

Regione

Veneto

Luogo

Fregona (Treviso)

Info

Codice EUAP: 0149

Anno di istituzione: 1987

Estensione: sviluppo ipogeo di circa 11,7 km (anno 2022) – profondità max: -587 m (anno 2020)

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
Vai al Portale Cartografico
(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio Statale

Aree Protette Sovrapposte

ZSC IT3230077 “Foresta del Cansiglio”.

Come arrivare

Raggiungibile da Sud: uscita dell’Autostrada A27 “Vittorio Veneto Sud” indicazioni per Fregona e Bosco del Cansiglio. Raggiungibile da Nord: uscita dell’Autostrada A27 “Lago di Santa Croce” indicazioni per Farra, Alpago e Bosco del Cansiglio.

Norme di fruizione della Riserva

L’accesso alla grotta è riservato, previa autorizzazione, a sole persone esperte e titolate appartenenti a Gruppi Speleologici o Istituti di ricerca.

Centri Visita/Musei

Il Museo Naturalistico “Giovanni Zanardo” è stato istituito alla fine degli anni ’60 con l’obiettivo di valorizzare la biodiversità del Cansiglio ed in particolare la sua fauna, così difficile da osservare in natura. La sede espositiva si trova all’interno di una bellissima area recintata tenuta a prato a circa 2 km dalla Riserva, nella piana del Cansiglio. Al suo interno si possono osservare esemplari di fauna autoctona tassidermizzata, riproduzioni con diorami di ambienti naturali e reperti geologici del territorio.

Il Museo nel corso degli anni si è arricchito di nuovi ambienti, esemplari e reperti mantenendo sempre un’impronta di stampo ecologico, evidenziando le relazioni che intercorrono tra le varie componenti ambientali. Il percorso di visita è composto da varie sale tematiche e l’ultima sala allestita in ordine di tempo, nel 2022, è la “Grotta dell’Orso” che riproduce un ambiente ipogeo dove fu ritrovato un esemplare di orso (loc. Pian Rosada in Cansiglio).

Apertura al pubblico da giugno ad ottobre. I giorni e gli orari precisi vengono stabiliti di anno in anno in base alla disponibilità del personale. Nei mesi invernali il Museo è chiuso mentre negli altri mesi è possibile visitarlo solo su prenotazione contattando il Reparto.

BROCHURE MUSEO

Attività in corso

Fin dagli anni ’70 del secolo scorso la grotta, data la comodità di avvicinamento, è stata oggetto di numerose esplorazioni condotte da moltissimi gruppi speleologici. Più recentemente, tra il 2000 ed il 2005, la cavità è stata oggetto di un dettagliato rilievo geomorfologico ed un accurato campionamento idrogeologico condotto da parte dell’Università di Trieste. Ciò ha permesso così di creare un “Ramo dei Laboratori” a 25 m di profondità, comprensivo di una stazione geodetica ipogea dotata di clinometri. L’obiettivo è studiare i movimenti lenti delle Prealpi veneto-friulane e nel caso specifico le deformazioni del Cansiglio dovute agli spostamenti delle placche, oltre che le maree terrestri, in quanto l’intera area è ad alto rischio sismico. Vengono condotti inoltre studi sulla dissoluzione chimica delle rocce mediante la costruzione di alcune stazioni di rilevamento volte alla dissoluzione carsica sulle pareti rocciose e l’azione meccanica che i piccoli corsi d’acqua esercitano sulla roccia durante le piene. All’interno del Bus della Genziana, occasionalmente, vengono effettuate in sicurezza visite guidate per geologi e ricercatori, sempre condotte da esperti speleologi.

Nell’ottobre del 2019, in occasione dei 50 anni dalla prima discesa al fondo, si è tenuto un convegno di due giorni dedicato agli studi, ricerche e nuove scoperte sin qui intervenute. L’occasione è stata propria per pubblicare gli Atti del Convegno ad uso di addetti ai lavori e semplici appassionati.

Breve descrizione della Riserva

Con il D. M. Ambiente del 12 luglio 1987 è stata decretata “Riserva Naturale Ipogea”, la prima del suo genere ad essere istituita in Italia e in Europa. La grotta è stata scoperta solo nel 1966 e rilevata per la prima volta nel 1970. Si sviluppa nelle viscere del Gruppo montuoso del Cansiglio – Cavallo, un massiccio carsico situato nelle Prealpi Carniche, che si protende verso la pianura veneto-friulana.

Il Bus de la Genziana si apre in località Pian Cansiglio, a quota 1020 m, lungo il margine della Strada Provinciale n. 422 nel comune di Fregona (TV). Fu scoperta nel 1966, per puro caso, da alcuni operai in seguito a lavori di allargamento della strada. Nel suo interno la temperatura si mantiene pressoché costante per tutto l’anno: + 5°C ~ 7,5°C. La grotta si sviluppa con complessi sistemi di gallerie, pozzi, sale, forre, meandri a volte labirintici anche ben concrezionati. Nei primi 20-30 metri di profondità si attraversano rocce di calcare marnoso e scaglia, che poi lasciano spazio a formazioni calcaree del Monte Cavallo. L’intricato dedalo di vuoti di cui è composta si dirama nella conca del Cansiglio e raccoglie, come un grande imbuto, gran parte dell’acqua della conca così convogliata nelle risorgive pedemontane. Un sistema carsico ipogeo di tipo alpino che ha trasformato l’altopiano in un grande bacino chiuso e imbrifero. È per questa ragione che il Cansiglio è attualmente privo di torrenti e fiumi superficiali nonostante le precipitazioni medie annue siano di circa 1800 mm. Il carsismo è un fenomeno naturale che consiste nella dissoluzione delle rocce per opera dell’acqua piovana, che modella così il territorio sia superficiale (carsismo epigeo) che sotterraneo (carsismo ipogeo o profondo).

Habitat

Nella Riserva è presente l’habitat protetto dalla Direttiva UE Habitat 8310 – Grotte non sfruttate a fini turistici.

Fauna

Le grotte, a differenza di quanto si possa immaginare, sono ricche di vita e sono abitate da organismi molto specializzati. Vivendo costantemente nel sottosuolo, nel corso dell’evoluzione si sono adattati alle condizioni particolari e spesso estreme di questi ambienti. In maggioranza si tratta di Invertebrati, come planarie, anellidi, molluschi, ma soprattutto di Artropodi, essenzialmente rappresentati da insetti, crostacei, diplopodi, aracnidi. Le loro condizioni di vita sono paragonabili a quelle che si hanno sotto i grossi massi, tra le microfratture della roccia e tra il detrito del suolo, con la differenza che spesso nelle profondità del sottosuolo non filtra mai la luce. La mancanza di radiazione luminosa rende impossibile la fotosintesi clorofilliana e proprio per questo la maggior parte degli organismi di grotta sono animali, relegando i vegetali ai pochi siti dove filtra ancora un po’ di sole.

Normativa

D.M. istitutivo 16/6/1987, L. n. 394/1991 (legge quadro sulle aree protette), D.G.R. e D.M. di designazione di ZSC 27/07/2018, 10/05/2019 e 20/06/2019 (https://www.regione.veneto.it/web/agricoltura-e-foreste/reti-ecologiche).

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