Carabinieri

Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

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Riserva Naturale Integrale Cucco

Riserva Naturale Integrale Cucco

Regione

Friuli Venezia Giulia

Luogo

Malborghetto (Udine)

Info

Codice EUAP: 0077

Anno d’istituzione: 1975

Superficie (ha): 21

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
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(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno

Aree Protette Sovrapposte

ZSC IT3320005 “Valloni di Riobianco e Malborghetto”.

Come arrivare

si accede a piedi da Cucco, presso l’abitato di Malborghetto, raggiungibile attraverso la strada statale SS n. 13, l’autostrada A23 Palmanova-Tarvisio, o la tratta ferroviaria Udine-Tarvisio.

Norme di fruizione della Riserva: visitabile solo per ragioni di studio o escursioni naturalistiche, solo su autorizzazione del Reparto.

Attività in corso: progetto LIFE Linx.

Breve descrizione della Riserva

La Riserva è rappresentata dal margine inferiore dell’Alpe piccola, nelle immediate vicinanze con il fondo valle. Il versante di insediamento è di modesta pendenza (15-30°), esposto a sud, ben modellato e in buona fase di consolidamento, anche se non sono rari gli affioramenti rocciosi. Il suolo, che non si evolve oltre il protorendzina, deriva da una matrice rocciosa di origine calcareo-dolomitico che con le successive frammentazioni ha dato luogo ad un accumulo di detrito grossolano. La fascia superiore, limitrofa alla Riserva, è rappresentata da pareti rocciose e da detriti di falda solo in parte consolidati che, provocando frequenti scarichi di materiali, ostacolano la già modesta evoluzione stazionale. L’ambiente è relativamente indisturbato data la sua impervietà. I versanti, data la loro acclività, risultano instabili.

L’area della Riserva occupa una piccola parte di un versante, tra i 900 e i 700 metri.

Habitat

Sono presenti numerosi habitat protetti dalla Direttiva UE Habitat, tra i quali alcuni anche prioritari*:

3220 Fiumi subalpini e loro vegetazione riparia erbacea; 6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis); 8120 Ghiaioni calcarei e scistocalcarei del piano montano e alpino (Thlaspietea rotundifolii); 8210 Rupi calcaree con vegetazione casmofitica; 9530* Foreste (sub) mediterranee di pini neri endemici.

Flora

Il carattere preminente e di prestigio di questa Riserva sta nella presenza di una pineta naturale di Pinus nigra (Pino nero d’Austria) di provenienza “illirica” ed ascrivibile all’associazione Orno-Pinetum nigrae. Il popolamento arboreo risulta puro, maturo (età media oltre i 120 anni) ed in struttura para.coetanea con frequenti nuclei di rinnovazione nei varchi di luce che ne garantiscono la perpetuità. Si tratta di una formazione ad elevato valore naturalistico per la sua rarità. Varie sono le specie accompagnatrici di questa fitocenosi, tutte accomunate da una spiccata rusticità e da un relativo temperamento termofilo. Nello strato arbustivo spiccano Amelanchier ovalis (Pero corvino), Fraxinus ornus (Orniello), Berberis vulgaris (Crespino comune) e Genista radiata (Ginestra stellata), mentre nello strato erbaceo sono presenti Erica carnea (Erica carnicina), Chamaecytisus purpureus (Citiso purpureo), Calamagrostis varia (Cannella comune), Sesleria varia (Sesleria comune), Daphne cneorum (Dafne odorosa), Brachypodium pinnatum (Paleo comune), Helleborus niger (Elleboro bianco) ed altre. Non mancano nemmeno alcuni interessanti endemismi come Euphorbia triflora (Euforbia della Carnia) e Bupleurum canalese (Bupleuro della Carnia). Sono presenti inoltre numerose specie endemiche e rare tra le quali Daphne alpina, Viola rupestris, V. palustris, Saxifraga burserana e Spiraea decumbens.

Fauna

Sebbene di limitate estensioni, la Riserva risulta ben frequentata da una nutrita componente faunistica. Tra i Mammiferi spiccano Cervus elaphus (Cervo), Rupicapra rupicapra rupicapra (Camoscio, protetto dalla Direttiva UE Habitat) e Capreolus capreolus (Capriolo). La presenza di Dryomys nitedula subsp. intermedius è qui citata perché la specie è nota in pochissime località italiane. Le presenze di Ursus arctos (orso bruno) e Lynx lynx (lince), entrambe specie protette dalla Direttiva UE Habitat, sono abbastanza frequenti. Nella zona è abbastanza comune anche Neomys anomalus e tra le specie di minor mole si incontrano Vulpes vulpes (Volpe), Martes martes (Martora), Meles meles (Tasso), Mustela nivalis (Donnola) ed un nutrito corteggio di micromammiferi. Il sito riveste un’importanza primaria per la conservazione di specie avifaunistiche alpine, qui spesso presenti con densità particolarmente elevate rispetto ad altri siti in Italia. E’ il caso del Tetrao urogallus (Gallo cedrone), Picoides trydactylus (Picchio tridattilo), Glaucidium passerinum (Civetta nana). Altre specie interessanti sono Aquila chrysaëtos (Aquila reale), Bubo bubo (Gufo reale) e Drycopus martius (Picchio nero), nonché Aegolius funereus (Civetta capogrosso), Athene noctua (Civetta), Parus ater (Cincia mora), P. montanus (Cincia bigia alpestre), Sitta europea (picchio muratore), Tichodroma muraria (Picchio muraiolo), Loxia curvirostra (Crociere), Pyrrhula pyrrhula (Ciuffolotto). La zona, dal punto di vista erpetologico si distingue inoltre per discrete popolazioni di Salamandra atra (Salamandra nera) e Lacerta horvathi (lucertola di Horvath), Vipera berus (Marasso), Salamandra salamandra (Salamandra pezzata) e Rana temporaria (Rana temporaria). La fauna ittica è limitata a due specie tipiche dei corsi d’acqua montani e vale a dire Salmo trutta e Cottus gobio. E’ diffuso il decapode Austropotamobius pallipes.

Normativa

D.M. 2 dicembre 1975 (istituzione della Riserva); D.M. 20 dicembre 1977 (Costituzione in riserve biogenetiche delle riserve naturali integrali “Rio Bianco” e “Cucco”); D.M. 21/10/2013 (designazione della ZSC); L. n. 394/1991 (Legge quadro sulle aree protette).

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