Come arrivare
Per accedere alla Riserva di Formole è consigliabile percorrere la SGC E 45 fino all’uscita di Pieve Santo Stefano sud e percorrere la SS tiberina 3 bis in direzione dell’abitato di Pieve S. Stefano fino alla prima svolta che si incontra sulla sinistra. Il Centro di selezione equestre di Formole, struttura posta all’ingresso dalla Riserva, si trova alcune centinaia di metri dopo il ponte sul fiume Tevere.
Norme di fruizione della Riserva
L’accesso alla Riserva è libero, nel rispetto delle norme generali; tuttavia eventi particolari o accessi di gruppi devono essere autorizzati dal Reparto. Per l’accesso al Centro di Selezione Equestre, invece, è indispensabile comunicazione preventiva.
Attività in corso
L’attività del CSE Formole consiste nell’allevamento e la preparazione e selezione di cavalli di razza Maremmana ed Haflinger per le esigenze dell’Arma, nonché per scopi didattico-educativi. Le attività relative sono quelle di riproduzione, allevamento, doma ed addestramento, nonché tutte quelle necessarie per il benessere degli animali, ivi compresi i trattamenti veterinari. Per i cavalli di razza maremmana lo scopo preminente è di produrre soggetti idonei per le esigenze del servizio di istituto e dei Reparti a cavallo dell’Arma (IV^ Reggimento e Corazzieri), con particolare riferimento alle caratteristiche dimensionali e di colorazione del mantello, nonché soggetti per le esigenze dell’organizzazione forestale dell’Arma idonei al sevizio di campagna ed a quelli in grandi parchi urbani; per i cavalli di razza Haflinger, invece, si punta alla produzione di soggetti idonei per il servizio in montagna. Dal 2012 il CSE si occupa anche di animali che affidati in custodia giudiziale dalle Procure a seguito di procedimenti penali.
Descrizione
La Riserva si trova nell’Alta valle del Tevere, alla destra orografica del fiume, e ricade nei comuni di Pieve S. Stefano (AR) e Caprese Michelangelo (AR). La superficie complessiva è di 246,6107 ha con un’altitudine minima di 405 e massima di 737 m s.l.m. La maggior parte del territorio della Riserva è costituita da prati e pascoli, intercalati a boschi in un’alternanza armoniosa. Si tratta infatti di terreni costituiti in gran parte da antichi poderi abbandonati dai proprietari, presi in gestione dall’A.S.F.D negli anni ‘50. In quel periodo vennero realizzate opere di sistemazione idraulico forestale, mentre alcune superfici vennero rimboschite a conifere. La Riserva confina con le Riserve di Fungaia e Poggio Rosso; le tre Riserve sono in contatto catenale fra loro tanto da poter essere considerate un’unica entità per quanto riguarda la gestione del territorio e gli habitat presenti.
Geologia
Dal punto di vista geologico la Riserva è caratterizzata da un susseguirsi di formazioni geologiche in un insieme piuttosto frammentato. In queste zone sono comuni gli affioramenti di calcari e di marne argillose, mentre affiorano le ofioliti nei versanti collinari che scendono fino al torrente Lotro, principale corso d’acqua all’interno della riserva. La formazione geologica maggiormente caratterizzante è quella delle serpentiniti, che nella zona lungo il torrente Lotro presentano insediamenti della vegetazione tipica di questi substrati, di notevole valore fitogeografico ed buono stato di conservazione.
Habitat
Nella riserva di Formole sono presenti 15 habitat protetti dalla Direttiva UE Habitat, più uno di interesse regionale. La ricchezza di habitat è dovuta alla presenza di un mosaico di ambienti, con zone adibite al pascolo brado dei cavalli in allevamento, laghetti e torrenti (alcuni con acque perenni) che permettono l’insediarsi di una serie di comunità igrofile, e alle formazioni serpentinicole dette Ofioliti, che costituiscono l’area di maggiore importanza dal punto di vista fitogeografico. L’utilizzazione agraria di una parte dei terreni contribuisce al mantenimento di un mosaico di habitat ricco di variazioni ecotonali che caratterizza storicamente gli ambienti montani della Val Tiberina, costituiti da terreni poveri che raramente evolvono in modo naturale verso foreste mature. Le associazioni vegetali di maggiore pregio naturalistico sono pertanto i prati xerofitici e mesofili e la vegetazione pioniera insediata su terreni calanchivi e serpentinicoli: sono particolarmente interessanti gli arbusteti su ofioliti e gli arbusteti radi a dominanza di ginepro riferibili all’habitat 5130 (“Arbusteti radi a dominanza di Juniperus communis su lande o prati calcarei”). Anche i prati da sfalcio di più recente semina, pur presentando inizialmente condizioni di naturalità minori e nell’ambito di una ordinaria gestione colturale (ancorché con turni più lunghi dell’ordinario), danno origine nella loro naturale evoluzione a formazioni mature di discreto pregio ambientale, riferibili all’habitat 6510 “Praterie magre da fieno di bassa altitudine”.
Flora
Con 310 specie censite, la Riserva di Formole è la più ricca tra quelle gestite dal Reparto di Pieve Santo Stefano. Circa metà della superficie della Riserva è ricoperta di boschi, per la maggior parte naturali e composti essenzialmente da specie di querce come cerro (Quercus cerris) e roverella. Come specie sporadiche, è possibile annoverare varie specie di sorbi ed aceri, nocciolo, pero e ciliegio selvatico. Lungo le strade è facile trovare siepi di ginestre, biancospino e pruno selvatico, che offrono riparo e nutrimento all’avifauna. In alcuni pascoli, soprattutto nelle zone di crinale confinante con la Riserva di Poggio Rosso, vi sono estese macchie di ginepro, nero e rosso, talvolta con esemplari centenari di notevoli dimensioni. Di modesta estensione sono i rimboschimenti di resinose. Nei versanti più aridi prevale il carpino nero, spesso in formazioni pure, mentre nei fondivalle, lungo il torrente Lotro, prevalgono l’ontano nero, vari salici, pioppo nero ecc. La zona dei serpentini, estesa dal torrente fino a Monte Murlo e a Poggio Stantino, è una zona particolare (gariga su ofioliti), con scarsa vegetazione, esclusa da interventi, rimboschimenti, pascolo e altre forme di utilizzazione. La flora che vi si ritrova è unica perché adattata al difficilissimo ambiente delle ofioliti, come la graminacea Stipa etrusca. Le specie endemiche presenti in Riserva sono in totale 9, quasi tutte presenti nell’area delle ofioliti. Vi sono inoltre alcune specie di interesse fitogeografico e biologico, come Asparagus tenuifolius, che vegeta sporadico nelle cerrete della riserva di Formole, Malus florentina specie della quale è stato rinvenuto in riserva un unico esemplare, e Iris graminea, le cui bellissime fioriture sono osservabili in alcune stazioni della riserva.
Fauna
La fauna è costituita da numerosi ungulati, quali capriolo daino, e il diffusissimo cinghiale, nonché da alcuni esemplari di lupo appenninico. Il rifugio della fauna maggiore è rappresentato dagli impluvi naturali, spesso impervi e coperti di fitta vegetazione. Sono stati riscontrati anche lepre, tasso, istrice e piccoli predatori come donnola e faina. Nei pascoli più in quota è più facile avvistare gheppi, biancone e poiane, assieme ad allodole, fringuelli e varie specie di silvie. Il torrente Lotro, corso d’acqua principale della Riserva a scorrimento perenne, è luogo d’elezione per molti anfibi e fauna ittica in genere: vi si possono osservare numerosi granchi di fiume (Potamon fluviatile). Presso i laghetti artificiali presenti in loc. S.Mariano fanno sosta volentieri gli aironi cenerini, che volano dal fiume Tevere al Lago di Montedoglio e poi ritornano qui a riposarsi sulla cima degli alberi. Si possono inoltre sentire i richiami notturni degli allocchi, dei gufi, delle civette e del succiacapre.