Raggruppamento Carabinieri Biodiversità

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Riserva Naturale Orientata Valle delle Ferriere

Riserva Naturale Orientata Valle delle Ferriere

Regione

Campania

Luogo

Scala (Salerno)

Info

Codice EUAP: 0059

Data di istituzione: 29 marzo 1972

Superficie: Ha 450

Cartografia

Per visualizzare su base cartografica la superficie della Riserva, digitarne il nome in “Strumenti à Ricerca su attributi” dal Portale Cartografico Nazionale del Ministero della transizione ecologica, selezionando poi “Elenco Ufficiale Aree Protette (EUAP)”
Vai al Portale Cartografico
(attenzione: i confini ivi riportati sono in corso di revisione ed aggiornamento)

Proprietà dei terreni

Demanio statale

Aree Protette Sovrapposte

ZSC IT8030008 “Dorsale dei Monti Lattari”, ZPS “IT8050045 Sorgenti del Vallone  delle Ferriere di Amalfi” e Parco Regionale dei Monti Lattari

Come arrivare

L’accesso alla Riserva avviene dal territorio del Comune di Scala. Provincia di Salerno coordinate GPS Nord 40° 38’ 35.4’’ EST 14° 36’ 07.6’’. Nel territorio del Comune di Agerola via Tuoro, 31 (provincia di Napoli) si trova il Nucleo Tutela Biodiversità di Agerola, Tel./Fax. 081/8025328 email: 042925.001@carabinieri.it 

Norme di fruizione della Riserva

La Riserva è visitabile esclusivamente dietro prenotazione, da inoltrare al Comune di Scala, e relativo pagamento del biglietto di accesso. All’interno della Riserva è fatto esplicito divieto di accesso all’area destinata alla protezione di Woodwardia radicans (salvo per scopi scientifici e/o di manutenzione e, comunque, dietro autorizzazione del Reparto).

All’interno della Riserva sono presenti alcuni sentieri percorribili da adulti e bambini di tutte le età.

Attività in corso

Sono in corso attività di ricerca sulla flora vascolare e sulle specie aliene invasive in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli. Si svolgono regolarmente durante tutto l’anno attività di educazione ambientale, soprattutto con le scuole presenti sul territorio.

Breve descrizione della Riserva

La Riserva ha una superficie di Ha 450 all’interno del Comune di Scala (SA) e va da un’altitudine di 300 ad un massimo di 1203 m s.l.m. (Monte Cervigliano).  Essa occupa una profonda vallata sita nel versante amalfitano della Penisola Sorrentina.  Il carsismo dell’area ha determinato la presenza di numerose sorgenti che alimentano un corso d’acqua a carattere permanente sul fondo del vallone, formando delle bellissime cascate e giochi d’acqua.  Il toponimo “Ferriera” deriva dalla presenza nella zona di un’antica fabbrica dedita alla produzione del ferro, sfruttando la forza dell’acqua presente in abbondanza in loco.  La complessa geomorfologia del territorio, unitamente alle variazioni mesoclimatiche, determinano una notevole varietà di ambienti che vanno dal bosco misto presente sul fondo del vallone e nelle vallate laterali ai castagneti, ontaneti e limitate formazioni a faggio, caratteristiche della parte alta della Riserva. I corsi d’acqua ospitano una fauna acquatica molto interessante, costituita da numerose specie di insetti e anche da vertebrati tra i quali spicca la presenza della salamandra pezzata e della salamandrina dagli occhiali. Nella zona rocciosa tra rupi troviamo il falco pellegrino, famoso per la cattura in volo del piccione, e di altri uccelli; inoltre, sono presenti la vipera, il ramarro e il saettone.

Tra le piante spicca sicuramente la felce bulbifera (Woodwardia radicans), strettamente protetta dalla Direttiva Habitat: è una rara felce gigante, la cui origine risale al periodo Terziario, appartenente alla famiglia delle Blechnaceae. Le sue fronde possono raggiungere la lunghezza di 3 metri ed è una felce rigogliosa dal portamento elegante, tra le più interessanti della flora europea. Una sua peculiarità è la formazione di bulbilli nella porzione apicale del rachide fogliare (da cui il nome felce bulbifera), che consentono la propagazione vegetativa nel momento in cui le fronde toccano il terreno umido, dando origine ad un nuovo individuo. E’ specie relitta del Terziario, tipica rappresentante di una flora tropicale-montana che 70 milioni di anni fa caratterizzava le aree montuose di alcune regioni del Mediterraneo. Poiché è una delle poche testimonianze di quella antica flora, è oggi da considerarsi un vero e proprio “fossile vivente”. Con l’affermarsi del clima mediterraneo, questa felce ha notevolmente ridotto il suo areale, trovando rifugio nelle forre umide e ombrose, dove l’acqua è disponibile per l’intero arco dell’anno.

Gli habitat presenti all’interno del territorio della Riserva, in riferimento a quelli della Direttiva UE Habitat sono:

  • Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici
  • Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su
  • substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*importante presenza di orchidee)
  • Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea
  • Sorgenti petrificanti con formazione di travertino (Cratoneurion)
  • Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica
  • Grotte non ancora sfruttate a livello turistico
  • Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex
  • Foreste di Castanea sativa
  • Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

La Fauna presente all’interno del territorio della Riserva, in riferimento a quella della Direttiva UE Habitat, è la seguente:

  • Salamandrina terdigitata (salamandra dagli occhiali)
  • Cerambyx cerdo (cerambicide della quercia)
  • Melanargia arge 
  • Rhinolophus ferrumequinum (pipistrello ferro di cavallo maggiore)
  • Rhinolophus hipposideros (pipistrello ferro di cavallo minore)
  • Elaphe quatuorlineata (cervone)

 

Normativa

D.M. istitutivo: 29 marzo 1972, L. n. 394/1991 (Legge quadro sulle aree protette), D.lg. n. 42/2004 (Codice del paesaggio), D.G.R. n. 795/2017 (Approvazione Misure di conservazione dei SIC per la designazione delle ZSC della rete Natura 2000 della Regione Campania), Norme di salvaguardia del Parco Regionale dei Monti Lattari (Allegato B, B.U.R.C. numero speciale del 27 maggio 2004, statuto del Parco Regionale dei Monti Lattari B.U.R.C. n. 25 del 23 giugno 2008).

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